Myanmar: Spiriti & Black Metal!

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Una presenza tanto intensa dell'acqua non manca di ricevere una celebrazione rituale in diverse occasioni. Il momento migliore per una cerimonia è quello delle tanto attese piogge monsoniche. Vi è una cerimonia, in Birmania (oggi nota come Myanmar) che esprime questa attesa e la anticipa in senso propiziatorio e purificatore. A metà aprile si celebra per quattro giorni il Tingyan, la festa dell'acqua. Tutti si riversano sulle strade, con carri mascherati, cantando e scherzando, ma soprattutto con una grande quantità d'acqua, tutta quella che si è risparmiata nella lunga stagione secca: l'attesa è quasi finita, presto l'acqua inonderà ancora le terre e farà crescere il riso, le verdure e le piante da frutta, riempirà i canali ed i bacini pieni di pesce. L'acqua dev'essere tanta, è la vera ricchezza per tutti. E allora bisogna evocarla simbolicamente, versarsela addosso l'un l'altro, bagnarsi ed essere bagnati per purificarsi del periodo di penuria, per essere pronti ad accogliere l'acqua nuova.

Simbolicamente, nei giorni del Tingyan si celebra l'arrivo di Tagyamin, una versione locale della Divinità induista Indra che fu sempre associata ad elementi metereologici, come il vento e la tempesta. Tagyamin è accolto come colui che scende dal cielo, dove abita, per giudicare le azioni compiute dagli uomini, nel corso della vita. L'acqua lava, purifica, predispone nel modo migliore gli uomini ad affrontare un nuovo ciclo annuale.

In Birmania (Myanmar) il gruppo etnico più famoso è quello dei Padaung, le cui donne indossano dei pesanti anelli di ottone, sia sul collo che sulle gambe. Ciò provoca delle gravi deformazioni (se gli anelli vengono tolti, il collo allungato, privo di muscoli, penzola inerte, con grave pericolo per la persona). Di recente l'uso è stato vietato. Sembra che la pratica sia iniziata secoli fa, come tentativo di protezione contro i morsi delle tigri.
Un altro gruppo etnico è quello dei Kachin. Il loro più importante rito religioso è quello rivolto a uno spirito celeste, il Madai, che viene considerato imparentato con uno degli antenati del capovillaggio. Oltre al Madai, i Kachin venerano sua figlia Hpraw Nga, anch'essa uno spirito celeste, e lo spirito terrestre Shadip.

ALTRO APPROFONDIMENTO SUL MYANMAR

Nota: in Myanmar (Birmania) esistono diverse etnie, sovente in lotta tra loro. Inoltre, il termine "Myanmar" non è accettato da tutti, essendo stato cambiato dalla giunta militare al governo. Userò anch'io il termine Myanmar perché è quello che comunque viene scritto sulle guide turistiche.

IL CULTO DEI NAT

Il culto dei Nat è un residuo dell'epoca pre-buddhista. Il Nat è uno spirito che esercita un potere su un luogo, su una persona o un'attività. 
Un tempo venivano costruiti grandi templi separati dedicati ad una classe superiore di Nat derivati da figure storiche realmente esistite che avevano incontrato una morte ingiusta o violenta. Questi Nat, se erano adorati, potevano assicurare il proprio appoggio e protezione. Nel XI secolo vennero aboliti i sacrifici animali.
I Nat sono 36 ma ce ne sono molti di più. Il sovrano Anawrahta ne aggiunse uno, Thagyamin, un dio indù simile ad Indra: dato che secondo la mitologia buddhista Indra rese omaggio a Buddha a nome di tutte le divinità indù, questo poneva i Nat in posizione subordinata rispetto a Buddha, e così avvenne. Molti templi buddhisti, comunque, hanno un "Nat-sin", "Casa dello Spirito".


In molte case, l'immagine del Nat è costituito da una noce di cocco vestita con un "gaung baung", un turbante rosso, che rappresenta il Nat dalla duplice natura Eindwin-Min Mahagiri, "Signore della grande montagna che risiede nella casa". Un'altra forma di adorazione si esprime con dei nastri rossi e bianchi legati allo specchietto retrovisore o al bagagliaio dell'auto. Il rosso e il bianco sono i colori tradizionali dei Nat. Questa parola deriva dal pali-sanscrito "Natha", "Signore, guardiano". Alcuni Nat più animistici rimangono fuori dalle abitazioni: li si mette ai piedi di un vecchio albero venerato, magari perché si crede che abbia particolari poteri. Un tipo di albero venerato è il Ficus religiosa, perché si crede che il Buddha abbia trovato lì l'illuminazione. Nelle comunità rurali si possono trovare tempietti nei boschi. Molti villaggi hanno spiriti protettori; questi santuari sono molto semplici: sono casette di legno o bambù e la loro collocazione viene scelta dal "Saya", lo sciamano, che tratta con gli spiriti.
I Birmani credono ancora alla possessione spiritica e la temono: infatti, il culto dei Nat prevede anche l'invocazione spiritica. Il rito del "Nat pwe", "festa degli Spiriti" è un evento musicale che serve a far arrivare i Nat in un certo luogo. Per attirare i Nat c'è bisogno di un medium, detto "Nat-gadaw", "moglie del Nat" che può essere una donna o un uomo travestito (*) che invita il Nat a prendere possesso del suo corpo. I Nat amano la musica rumorosa, quindi vengono percossi gong, tamburi e xilofoni, producendo baccano e frastuono.

MEGLIO METTERE UNA PROVA, PRIMA CHE QUALCUNO SI METTA A SBRAITARE CHE NON è VERO NIENTE, è LA LOBBY GAY, LA PROPAGANDA GENDER, ECC. ECC.





C'è sempre il rischio che lo spirito decida di non possedere il medium, ma uno dei partecipanti. Uno degli spiriti più evocati è Ko Gyi Kyaw, uno spirito ubriacone; quando possiede qualcuno, si mette a danzare oscenamente, quindi l'idea di venir posseduti da lui è imbarazzante.
Quando si è stati posseduti da un Nat, l'unico modo per evitare che lo spirito ritorni è quello di affidarsi agli esorcismi di un monaco buddhista esperto.

(*) Il travestirsi da donna e persino l'evirarsi era diffuso anche in altri culti. Ne avevo già parlato in altri post; per esempio qui http://intervistemetal.blogspot.it/2018/03/medioevo-1-musiciste-e-danzatrici.html

REGINA MADRE DEL SANTUARIO DEI NAT SUL MONTE POPA


All'interno di questo santuario sono esposte dei manichini che raffigurano i 37 Nat, oltre a divinità indù e a qualche necromante. Nel santuario ci sono anche Nat che non fanno parte dei 37: l'Orchessa Mangiafiori Mae Wunna o "Regina Madre del Popa" e i suoi due figli Min Gyi e Min Lay.

Shin Nemi, "Piccola Signora" è la custode dei bambini e le vengono offerti giocattoli nei periodi degli esami; è una statuetta graziosa che stringe un ombrello verde e ha un animale impagliato.


Uno dei più famosi Nat maschili è Lord Kyawswa, il Nat ebbro, guardiano dei giocatori e dei bevitori. 
Famosa è anche Shwe Na Be, "Signora dai fianchi dorati"; è una donna che tiene in mano un naga (serpente) e che viene invocata quando c'è un serpente in casa.


Nota di Lunaria: su internet, si trova che questa Nat è figlia del Serpente di Mare. Questa statuetta risale al 19° secolo.



Aggiungo anche Shingwa, altra Nat femminile, e la versione birmana di Sarasvati: Thurathadi Dewi 


 La versione indù originale e la versione giapponese Benzaiten: come si vede, si tratta della stessa Dea

 
UN DIO RAGNO ?


Entrando a Pindaya si vede il simbolo ufficiale della città: un arciere e un ragno gigante. Secondo la leggenda, sette principesse, durante una tempesta, si rifugiarono nella grotta di Shwe Oo Min, dove furono fatte prigioniere da un Nat-ragno gigante malvagio. Le principesse furono salvate dal principe Kummabhaya di Nyaungshwe, che uccise il ragno con una freccia. All'entrata della grotta, alcune sculture raffigurano il principe e il ragno.

Nota di Lunaria: una leggenda molto interessante; forse sta a significare un "cambio di pantheon" indicando che i birmani agli inizi adoravano anche Nat\Divinità a forma di animali (forse praticando anche il sacrificio umano, come lascerebbe intendere l'elemento delle "principesse" imprigionate nella grotta) e successivamente il culto decadde, prediligendo solo Nat antropomorfi.
Il ragno, comunque, era adorato come Dio sia dagli Africani sia dai Polinesiani: Anansi e Aerop It Eonin




ASTROLOGIA E NUMEROLOGIA


Ancora oggi i birmani hanno diverse superstizioni e praticano riti magici (yadaya); persino i generali consultano gli astrologi e si dice che furono lanciate fatture contro Aung San Suu Kyi. L'astrologia birmana è basata sul sistema indiano che attribuisce ai pianeti che governano lo zodiaco il nome di divinità indù. Anche la numerologia svolge un ruolo fondamentale; i numeri otto e nove sono considerati di buon auspicio. In birmano nove si dice "ko", parola che significa anche "chiedere protezione agli Dei"

ALFABETO E ABITI TRADIZIONALI FEMMINILI

è molto bello l'alfabeto birmano, ha tutti questi svolazzi circolari, ma credo che la loro lingua sia decisamente complessa!



Molto elegante e fine l'abito femminile, soprattutto da sposa



LA MISOGINIA DEL BUDDHISMO


Per quanto le donne birmane "sulla carta" godano degli stessi diritti legali degli uomini, è raro che riescano ad entrare in parlamento: ci sono solo 20 donne su 659 membri. Tanti uomini in Myanmar non vogliono che "le donne ricoprano posizioni decisionali importanti". La discriminazione è ancora più evidente in campo religioso, dove le donne sono relegate in secondo piano. Molti birmani ritengono che la nascita di una femmina indichi un merito religioso inferiore rispetto a quello rappresentato dalla nascita di un maschio; si pensa anche che solo i maschi possano raggiungere il nibbana, nirvana, ovvero il termine del ciclo di rinascite: la donna deve prima reincarnarsi in un uomo! In alcuni santuari come la Mahamuni Paya di Mandalay le donne non possono accedere.
Anche il monachesimo femminile è ritenuto meno prestigioso rispetto a quello maschile. 

QUI TROVATE UN AGGIORNAMENTO DEL 2021: https://intervistemetal.blogspot.com/2021/04/la-condizione-delle-donne-nel-myanmar-e.html

MEGLIO METTERE UNA PROVA, PRIMA CHE QUALCUNO DICA CHE "NON è VERO CHE IL BUDDHISMO è MISOGINO! SONO LE TUE MENZOGNE, I TUOI DELIRI! E NON HAI MAI LETTO UN LIBRO!!!"



 METTIAMO ANCHE LA PROVA CHE IL BUDDHA STESSO ERA MISOGINO:











I PADAUNG 


Questa tribù è famosa per la deformazione del collo delle donne. L'antica usanza del mettere pesanti anelli d'ottone al collo delle bambine ha reso i Padaung un'attrazione turistica: le donne vengono messe "in posa" per attirare i turisti che, pagando, possono vederle e fotografarle. Questa usanza deforma le clavicole e le vertebre cervicali, abbassando le spalle rispetto alla testa. Può essere mortale e molte donne non possono più sostenere la testa senza gli anelli: rischierebbero di rompersi l'osso del collo. L'ONU ha paragonato il triste spettacolo di queste donne e bambine "messe in mostra" come un trattamento da animali in uno zoo. Se si vuole far sparire l'usanza, aiutando i Padaung, invece di pagarli per fotografare le "donne giraffe", si devono acquistare i loro tessuti filati al telaio e altri oggetti artigianali.

I ROHINGYA

La minoranza islamica viene perseguitata dagli estremisti-nazionalisti buddhisti; i Rohingya sono soggetti a tasse arbitrarie, lavori forzati, deportazioni, stupri, omicidi. Ai Rohingya è richiesto un permesso anche solo per recarsi in un villaggio vicino. Nel 2001 a Sitttwe e Taungoo ci furono scontri tra buddhisti e islamici che causarono nove morti tra i musulmani, tra cui tre bambini, nonché distruzione e saccheggio di negozi appartenenti a musulmani. Anche le altre minoranze etniche, soprattutto quelle sulle regioni ai confini, vengono perseguitate dal governo con stupri. Diffuso anche lo sfruttamento dei bambini-soldato. Questi disordini sono innescati dalla convinzione che  "un musulmano abbia insultato il buddhismo o una donna birmana". Ai buddhisti comunque vengono riservate le cariche governative più alte.



CENSURA MUSICALE, GRUPPI BIRMANI E LETTERATURA

I testi religiosi risalgono al XII secolo e sono i primi esempi di letteratura birmana. Fino all'Ottocento gli unici testi letterari sono stati genealogie di re, poesie, trattati giuridici. Il primo romanzo birmano "Maung Yin Maung Ma Me Ma" fu un adattamento del "Conte di Montecristo" e venne pubblicato nel 1904.
Più di recente, ci sono la scrittrice Nu Nu Yi Jnwa, il cui romanzo "Smile as they bow" parla di un anziano medium omosessuale che ha paura di venir lasciato dal suo compagno; Journal-Gyaw Ma Ma Lay ha contribuito alla nascita della letteratura moderna; si è battuta contro l'imperialismo e il colonialismo britannico e giapponese e per i diritti delle donne; per il suo attivismo politico contro la dittatura militare è stata imprigionata; anche in Italia è stato tradotto il suo romanzo "La sposa birmana".
Wendy Law Yone, residente a Londra, ha scritto un libro dedicato alla vicenda di una bambina venduta come una schiava: "Il seme del papavero".
Comunque, giornalisti, scrittori, cineasti, artisti, cantanti devono stare attenti; sono soggetti a censure e minacce. Il governo controlla ogni cosa, obbliga a cambiare titoli di canzoni non gradite, proibisce certa musica, arresta i musicisti.

Comunque sia, Metal Archives elenca sei band. Io ho sentito solo i Weizador e gli Yagan. Come sono, mi chiederete? Bhè... diciamo che i Weizador  https://www.youtube.com/watch?v=KQ0ypULVBCc


sono molto scadenti; le vocals sono a dir poco imbarazzanti! Sembrano un miagolio nasale, pure stonato!!! che peccato doverli cestinare, perché sembra che la band dal punto di vista concettuale parli della mitologia birmana e quindi sia decisamente personale: "Weizador" è una parola birmana che si riferisce a dei maghi immortali tipici della loro mitologia.

Discreti gli Yagan https://www.youtube.com/watch?v=i8OaStEpvNo
 

che suonano un Black Metal depressive-andante. Vabbè, non stiamo parlando di una band che ha fatto un capolavoro, ma andate a sentirli. Le altre band non le ho sentite (a causa della dannata chiavetta succhiasoldi che non mi permette di stare connessa ad internet ore e ore! ) ma a giudicare dai generi scelti sembra che i birmani ci vadano giù pesante, quando devono comporre musica! xD

P.s tra i consigliati, youtube mi piazza anche questi Athurakel e JeKsetra, di cui vengo a conoscenza solo oggi e non quando ho preparato lo scritto :P


https://www.youtube.com/watch?v=fjdQTr5OYwY

Vabbè niente per cui gridare al miracolo, lo stile è abbastanza scontato e senza alcuna personalità.

Qui invece trovate gli JeKsetra, decisamente più bravi

https://www.youtube.com/watch?v=Li_qW0Rbu1E