Croazia: il Poklad, Thana, Poesia e tanto Metal!

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Nota Bene: questo è il primo scritto che dedico ai paesi dei Balcani; gli altri saranno sull'Albania e spero anche Bosnia-Herzegovina, Macedonia e Serbia. Dal momento che in tutta questa area esistono dei rancori nazionalistici, fomentati da fanatici nazionalisti, e spesso queste tensioni sfociano in violenze e omicidi, ci tengo a precisare che io "non parteggio per X o Y". A me piacciono gruppi musicali che vengono da tutti questi paesi e li posso amare tutti con la stessa intensità, così come mi sono approcciata a questi paesi con tanta curiosità intellettuale.

Origini della Croazia


Sembra plausibile che circa 30.000 anni fa sulle colline di Zagabria visse un uomo di Neanderthal: l'Uomo di Krapina. Intorno al VII millennio a.c lungo la costa si erano insediati degli agricoltori neolitici; la Cultura di Hvar produsse del vasellame dipinto risalente a 5000 anni fa. Nel I millennio a.c le popolazioni della Croazia, Bosnia, Albania e Serbia si erano fusi in un unico gruppo: gli Illiri [Nota di Lunaria: che vedremo soprattutto parlando di Albania]

Il sacrificio del Poklad: un rito pagano
 

L'evento più importante in Croazia è il Carnevale, che inizia prima di Natale; in tutte le città si organizzano cortei in maschera e sfilate di carri. Il Carnevale è ancora legato a riti precristiani della fertilità: gruppi di uomini, chiamati "Zvončari", "Campanari", indossano pelli di montone suonando le campane per far allontanare gli spiriti cattivi; le persone spesso si travestono con maschere d'orso o teschi di animali, come accadeva in tempi antichissimi; c'è anche un altro rito che affonda le sue radici nel passato pagano: è il rogo del Poklad o Pust: un fantoccio di paglia portato in processione su un asino, mentre uomini in abito tradizionale seguono il corteo; il fantoccio viene poi attaccato ad una fune e trascinato per tre volte nei paesi mentre la gente fa scoppiare petardi; dopo "la danza di spade", il Poklad viene infilzato su un palo e bruciato mentre le danze durano tutta la notte. Il rito del Poklad è un vero e proprio omicidio rituale che affonda le sue origini negli ancestrali riti di fertilità.


Nota di Lunaria: un rito simile è praticato anche in Slovenia e lo avevo già descritto qui: 
http://intervistemetal.blogspot.it/2017/07/slovenia-pagana-parte-ii-zlatorog-le.html 



La colomba di Vučedol
 
Nel museo archeologico di Zagabria è possibile ammirare una collezione di vasi greci, ceramiche e iscrizioni risalenti agli insediamenti greci; le tracce dei Romani sono rappresentate da elmi e da un rilievo del III sec. a.c che rappresenta la Dea Nemesis nell'atto di scendere da un cocchio. C'è poi una testa di donna che si pensa ritragga l'imperatrice Plautilla. Tra i tesori più preziosi dell'archeologia croata c'è la colomba di Vučedol, "Vučedolska golubica", una brocca dall'aspetto zoomorfo a tre gambe rinvenuta a Vučedol e risalente all'Età del Rame.



La Dea Croata più famosa: Thana


Le antiche divinità croate sono simili a quelle bosniache ed albanesi: questo perché tutta quella zona faceva parte del regno degli Illiri, che vedremo bene quando parlerò dell'Albania.



Quando tratterò la Bosnia riporterò tutto il pantheon; per ora, mi interessa trattare Thana!
 

Thana, Tana, Thiana, e nella forma albanese, Zana: la Dea più famosa del pantheon illirico, equivalente a Diana.



La si immaginava seguita da tre capre con corna dorate.


In Albania, nelle zone montuose, si pensa che Zana viva come una fata, le cui caratteristiche principali sono il coraggio e la bellezza.
Presso i Bosniaci, Zana\Tana, anche chiamata Zlatna, è una fata della foresta, che vive nelle selve bosniache e che aiuta e protegge i guerrieri, come Mujo Hrnijica. Nelle canzoni popolari viene ancora cantata Tana, nella vicenda dell'incontro di Mujo con le fate, anche se in questa leggenda, le fate appaiono come delle capre [Nota di Lunaria: anche la Dea del bestiame, poi fata scozzese, Glaistig era immaginata metà donna e metà capra. http://intervistemetal.blogspot.it/2017/12/le-fate-malvage-nel-folklore.html



Anche in Afghanistan le Dee erano accompagnate da capre e\o da animali con lunghe corna; molte Dee erano immaginate con corna o con falce di luna, che è equivalente alle corna:





Anche Giunone, Astarte ed Uni erano accompagnate da capre; Uni poi era una Dea capra essa stessa]




A volte però, e secondo altre versioni, Zlatna e la fata delle foreste sono considerate due personaggi diversi: madre e figlia; probabilmente si parla di una fata che ha differenti nomi in varie parti della Bosnia e dell'Herzegovina e questo ha provocato confusione. 
La Dea illirica era chiamata Zlatna\Zlatana; la Tana bosniaca e Zana derivano comunque grammaticalmente da questo nome; comunque il fatto che sia nota come "Regina delle fate" fa capire che aveva un ruolo di primo piano, essendosi mantenuto il suo ruolo divino anche nel considerarla una fata, che in un certo senso, sono forme minori di Dee: Zlatna è la Regina e questo epiteto conferma la sua posizione di prestigio.

Nota di Lunaria: su Thana riporto anche questo approfondimento; per chi volesse già dare un'occhiata ad un ottimo sito dedicato alla mitologia bosniaca: http://seb-hor.blogspot.it/2014/

Thana o Tana, è la Dea delle foreste e della caccia; veniva chiamata "Madre della Foresta" dagli Illiri e veniva celebrata con numerosi rituali magici, che si possono trovare nelle credenze magiche della Bosnia sulla "fata delle montagne" che le donne invocavano chiamandola "Sorella, Madre"; Thana è descritta come una donna giovane e bellissima, in abiti bianchi e capelli lunghi, sciolti; porta una tunica corta, con cintura; nelle mani porta un ramoscello con foglie e nell'altra mano porta un ramoscello d'abete. è legata al dio Vidasus\Vidas. 



Dedicati a questa coppia divina sono state trovati quattro monumenti votivi, scoperti a Topusko. Thana è la versione bosniaca della romana Diana. Presso i Bosniaci, le donne vengono ancora chiamate "Tanija". 

Nota di Lunaria: in un rilievo, Thana è accompagnata da due figure femminili: forse era una Triplice Dea?



La Fortezza di Klis


Spalato rappresenta il porto principale per i traghetti. Fuori dall'area urbana le attrattive più spettacolari sono le rovine romane di Salona, la città rinascimentale di Trogir e la fortezza medioevale di Klis. Questa stupenda fortezza, che rimase nelle mani ungaro-croate fino al XVI secolo, è stata usata come location per "Il Trono di Spade"



Il Vampiro!


In tutti i Balcani fino alla Russia, è molto sentito il terrore verso i vampiri. Il primo caso di vampirismo documentato si verificò in un villaggio istriano nel 1670. Secondo le leggende croate, la forma più comune di vampiro era il Vukodlak, tradotto anche come "lupo mannaro", che era immaginato come un corpo umano con la pelle gonfiata dal fiato del Diavolo e dal sangue delle vittime. Nei secoli antichi, il Vukodlak veniva incolpato di tutto: dai problemi al bestiame fino ai tradimenti (si pensava che le mogli venissero sedotte sessualmente dal vampiro). La Mora era la vampira, che succhiava il sangue agli uomini mentre i Macići erano dei giovani Vukodlaci che diffondevano invidia e discordia, portando però fortuna ad altri; per esempio, se un contadino si arricchiva improvvisamente, i vicini pensavano che avesse un Macić in casa.
Si pensava che una persona diventasse un Vukodlac se, dopo il decesso, un cane, un gatto o un topo passavano sotto la bara mentre veniva calata nella fossa. Le persone allora riesumavano il cadavere e ne tagliavano i tendini.

Per approfondimenti sui Vampiri, vedi: http://intervistemetal.blogspot.it/2017/12/symphonic-black-metal-e-vampirismo-le.html


Il dittatore ultra-cattolico: Ante Pavelić

Qui trovate in versione estesa un post che parla di lui:
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/07/la-dittatura-cattolica-di-ante-pavelic.html


Lo conoscono in pochissimi Ante Pavelić (io invece lo conosco fin da teen ager perché lessi uno speciale su di lui su Metal Shock...), la versione croata di Hitler e capo supremo degli Ustascia

è poco noto, Ante Pavelić, anche perché è stato un dittatore ultra-cattolico e ultra-sostenuto dalla chiesa croata degli anni Quaranta. Eh già, ma sappiamo che i cattolici certe cosine di cui andavano fieri secoli fa (come la Quaestio 92...) oggigiorno le nascondono per bene sperando che nessuno le riesumi... 








Ah, non fosse stato per me! Il Grande Capolavoro Cattolico andava perduto! Nessuno prima di me lo aveva letto per integrale e immortalato nella sua completezza! Eh no. I cattolici ne facevano girare una copia monca, in giro, senza le paginette più belle, che, "chissà perché", non compaiono mai sui siti cattolici che parlano dell'Aquinate...
Dovrebbero persino darmi una medaglia d'onore, per aver salvato dall'oblio IL capolavoro cattolico per eccellenza! Non fosse stato per me... la Quaestio 92 sarebbe andata perduta! 

Dicevamo, oggi i cattolici queste cosine le tengono nascoste, sperando che nessuno le sponsorizzi in giro... io invece lo conosco bene il super cattolico Ante Pavelić (un signorino che se fosse vivo oggi deporterebbe anche tutti i metallari anticristiani e satanisti e la sottoscritta in primis...) e so cosa ha fatto tra il 1941 e il 1945: lui e la sua combriccola di Ustascia hanno stuprato e mutilato donne e bambini, ammazzato, torturato e deportato nei campi di concentramento (famigerato quello di Jasenovac) tutti gli oppositori politici, i serbi, i bosniaci e i non cattolici (quindi musulmani ma anche ortodossi), rom, ebrei e croati antifascisti. Ah sì, il nostro fervente cattolico era amico di Mussolini nonché della chiesa croata che durante la messa proponeva omelie che lodavano gli Ustascia, per convincere tutti i cattolici croati di allora ad aiutarli nei massacri. Difatti lo scopo dei nostri cristiani cattolici era quello di "purificare" la Croazia da tutto ciò che "la contaminava", ovvero tutto ciò che non fosse croato e cattolico! Che andava convertito a forza, deportato e sterminato!

Che disdetta che oggigiorno i cari cattolici si vergognino del loro beniamino e tentino di mettere sotto il tappettino l'intera vicenda! Devono essere metallari e anticlericali a parlare del cattolico devoto  Pavelić e della sua cricca di preti e vescovi pienamente coinvolti nei massacri e negli stupri, visto che partecipavano attivamente coordinando le attività che si svolgevano nei lager croati... 

Come ci resterà male Pavelić, che ora dimora nel paradiso di dio padre, a vedere che a fargli pubblicità sono i detestabili anticristiani... e i suoi amichetti cattolici ormai l'hanno messo nell'angolino... lui che si è battuto tanto, nella sua vita, per rendere la Croazia una bella dittatura cattolica...! Essere dimenticato così, dai suoi fratelli nella fede!!!

Lascio qui dei link utili per approfondire la dittatura cattolica del cristiano Ante Pavelić, STIMATO E SUPPORTATO dalla chiesa:
https://www.uaar.it/uaar/archivio/archivio1999/attualita05.html/
http://www.viveresenigallia.it/2006/01/28/la-storia-ritrovata-ante-pavelic-il-dottore-il-cattolico-il-nazi-fascista/127612/
persone mutilate, uccise, stuprate, torturare dal "cattolico devoto" e dal suo amichetto vescovo Stepinac beatificato da Woityla. Eh sì, perché l'amichetto del cattolico Pinochet ha pure beatificato Stepinac!!!!

   
Letteratura Croata

Purtroppo qui in Italia si trova poco o nulla; io stessa ho dovuto chiedere ad un ragazzo croato che conobbi diversi anni fa di passarmi qualche testo poetico in croato, tradotto in inglese. Comunque, la letteratura croata inizia soprattutto nel Rinascimento con Ivan Gundulić, che è considerato il più grande poeta croato di tutti i tempi. Nel Novecento, nomi famosi sono Ivo Andrić e la poetessa Vesna Parun, che a quanto segnala la guida, è stata tradotta anche da noi: "Né sogno né cigno" riporta le sue liriche. Purtroppo non la conosco!
Ivo Andrić mi fu passato da quel mio conoscente; qui riporto le mie traduzioni fatte a partire dal testo inglese e croato che lui mi mandò; penso che il testo in inglese lo abbia fatto lui, traducendolo per me.

"Al Crepuscolo"

Al crepuscolo, le ragazze cantavano. Le loro voci erano morbide, e respiravano la freschezza dei fiori e dell'amore. Le loro canzoni morbide, come quando i boccioli fioriscono... è qualcosa che mi rimanda al mio amore: il passato, ardente e piacevole. Mi ricorda il crepuscolo di Sarajevo, quando i pioppi rilucono nel rosso dorato, come fragili donne orgogliose. 

Sono ricoperto dalle voci, come petali rosati. Cantano così meravigliosamente. Sembrano quasi i saluti dei vecchi amici, quando mi ricordano quando vivevo completamente assorbito nell'amore e nell'estasi. Cantano al crepuscolo, come la mia fortuna.
Ma il mio cuore è un lago oscuro, dal quale non si può sorgere, e dal quale nessuno si riflette.

Il testo in Inglese: "At Dusk"

At dusk, the girls sing. Their voices were soft and breathed freshness of flowers and love. Their songs soft, such as when blossoms fall. It has something of my love: the past, warm and nice. It reminds one of Sarajevo's dusk, when the poplar trees glow in the golden red, as slender proud women.
 As in rosy petals, I am covered by voices. They sing beautifully. It looks like greetings of old friends, to commemorate what I lived through in love and ecstasy. They sing in the twilight, as my luck. But my heart is a dark lake which cannot rise and in which no one reflects.


Il testo in Croato: "U Sumrak"


U sumrak pevaju devojke. Njini su glasovi meki i dahnu svezinom cveca i ljubavi. Njina pesma blaga, kao behar opada. Ona ima nesto od mojih ljubavi: davno, toplo i lepo. Ona podseca na sarajskesumrake, kad jablanovi sjaju u crvenom zlatu, kao vitke ponosne zene. Kao rumene latice zasiplju me glasovi. Pevaju lepo. To lici na pozdrav od starih prijatelja, na spomen onoga sto proziveh u ljubavi i zanosu. One pevaju, u suton, kao sreca moja da mi rupcem mase. Ali srce je moje tamno jezero koga nista ne dize i u kome se niko ne ogleda.

Ecco un'altra poesia.

"Cosa sogno, e cosa mi capita"

Chi conosce la fine del tempo,
il sentiero del vento, il nome del silenzio,
e in cosa consiste
quella cosa che si nutre dei miei pensieri e fa appassire i miei sogni?
Ogni notte ospiti insidiosi giungono
non visti, non percepiti,
e con braci ardenti mettono a dormire la mia bocca e i miei occhi.
E mentre io annaspo, inesorabilmente,  le mie memorie
di cieli di luce, di passo virile,
una solitudine feconda, lavori -
essi stanno appresso alla mia testa, non visti, non percepiti;
aspettano
un corpo morto nella notte morta.
Ma il mattino mi fa riprendere e mi innalza,
con un sole celestiale, acqua, giovani commiati.
la musica mi fa muovere,
e un filo di fumo lontano
mi risana nella speranza
ricordandomi i giorni nei quali conobbi la felicità.

Allora, nella notte
la città non sarà colonizzata,
un urlo selvaggio ma scuote dal sogno,
rindondando nella notte. Ululato o risata?

Ma i parchi deserti nascondono l'amore
o una coppia di uomini beve vino,
un vino amaro, per la salute delle donne?
Oh, conosco la terra e i suoi doni.
Sono alla ricerca di un sogno,
sacro, profondo e ignoto.


Il testo in Inglese:

"What I Dream and What Happens To Me"

Who knows time’s end,
the wind’s path, silence’s name,
and what it is
that eats at my thoughts and blights my dreams?
Every night insidious guests come
unseen, unheard,
and with cinders put my mouth and eyes to sleep.
And while I relentlessly grasp at memories
of light skies, a manly walk,
fruitful solitude, and works, -
they stand above my head, unseen, unheard;
waiting for
a dead body in the dead night.
But morning retrieves me and lifts me
with celestial sun, water, young leaves;
music moves me;
and a wisp of sporadic smoke in the distance;
restores hope;
reminding me of days when I knew of happiness

Well into the night
the city won't settle
A wild cry jerks me from dreaming,
overflowing in the night. Howling or laughter?

Do the deserted parks hide love
or a couple of men drinking wine, -
bitter wine to the health of the same woman?
Oh, I know the earth and her gifts.
I'm searching for dream, 
holy, deep and unfamiliar.



Ed ecco il testo in lingua originale:

"Šta Sanjam I Šta Mi Se Događa"

Ko će znati vremenu kraj,
vetru put, tišini ime,
i što je to
što meni podgriza misli i razara san?
Svake noći podmukli gosti dođu
nevidljivi, nečujni,
i ognjenim peskom mi zaspu usta i oči.
I dok se uporno hvatam za sjećanja
svetla neba, muškoga hoda,
plodne samoće, i dela, -
oni stoje više moje glave, nevidljivi, nečujni;
čekaju da bude
mrtvo telo u mrtvom mraku.
Al' mene jutro izbavlja i diže
nebeskim suncem,
 vodom, mladim lišćem;
muzika me vida;
i pramen nestalna dima u daljini;
krepi nadu;
seća na dane kad sam znao za radost

Još kasno u noći
neće da se smiri
 grad
Iz prvog sna ne trza divlji krik,
u noć se rasipa. Jauk ili smijeh?

Da l’ ljubav kriju pusti parkovi
il’ vino piju dvojica, -
gorko vino u zdravlje iste žene?
O, znam ja zemlju i njene darove.
Ja tražim san,
svet dubok i nepoznat.


Infine vediamo un po' di gruppi Metal provenienti dalla Croazia!
 

In Croazia esiste fin dagli anni Sessanta una ricca scena Pop e New Wave: i nomi più famosi sono Arsen Dedić e gli Azra. Io però ho approfondito soprattutto le band Black\Folk e Gothic trovando nomi molto interessanti; ma tenete presente che la scena croata è ricchissima e Metal Archives elenca ben 412 band!
 
Iniziamo dagli Stribog, la band più nota proveniente dalla Croazia e che non necessita di tante presentazioni





https://www.youtube.com/watch?v=uMNegVAWp5M


trattasi di Black Metal a tinte folk e paganeggianti
 

Angel of Fire:


https://www.youtube.com/watch?v=4V4r76sBHCY
Metal ultra, ultra melodico; forse anche troppo...
Gli Angel of Fire vantano il batterista più giovane della storia del Metal: dieci anni!

Bustum:


 
https://www.youtube.com/watch?v=3sSaRGXMjp0
classico Black Metal di scuola svedese, con un buon songwriting nella forma-canzone, e ancorato alla tradizione. Non male l'incipit che apre la canzone che vi ho suggerito nel link!


Black Division:



 https://www.youtube.com/watch?v=Avp2HHFEFkw

Una sorta di Metal Industrial + In Flames + Deathstars + effetti sinfonici-apocalittici.
Non male! Per tutti gli amanti del Metal a tinte futuristiche.


Code of Nelson's Folly



https://www.youtube.com/watch?v=yqxRe5JTdKE
si definiscono "Pirate Drinking Metal", quindi se già apprezzate band come gli Alestorm avete già capito l'andazzo!  xD


Death of Folk 




https://www.youtube.com/watch?v=Ho_K04_ktvc
 

con un titolo che è tutto un programma, questa band suona un metal lento, ma non pienamente su lidi Funeral Doom,
a due voci: female vocals quasi in spoken + growls maschile, con una spruzzata di Melodic Death Metal.
Sentite anche questa canzone, loro video ufficiale, a tinte quasi Funeral Doom: 



tra My Dying Bride e Draconian.


Downcast Art: 



https://www.youtube.com/watch?v=zxmwVwzV0oo
Gothic Metal sul solco dei My Dying Bride più melodrammatici e meno catacombali con vocals femminili operistiche che rendono il sound sinfoneggiante e più arioso.
In pezzi come questo, si avvicinano di più ai Nightwish del periodo Tarja, perdendo la pesantezza gothic:
https://www.youtube.com/watch?v=tcBo-7xW_JA
Altra buona band, insieme ai Death of Folk.


 
Frivolous Stir: 

https://www.youtube.com/watch?v=FNyJuFwQ9ow
Death Metal melodico e modernizzato. Si definiscono "Extreme Gothic" ma questa etichetta è alquanto azzardata e non corrisponde al sound, almeno per quanto ho visionato di loro.




Infine, cito i Malkuth, che purtroppo non risultano caricati su youtube



Peccato! Perché sembravano interessanti! Sono etichettati come "Symphonic Black\Gothic Metal" e ho subito pensato ad una versione croata dei Vampiria...


Comunque, la ragazza che vedete nella foto è Ana degli Stribog, che penso abbia militato nei Malkuth prima di entrare nella line up degli Stribog



AGGIORNAMENTO: Proprio in questi giorni (sto riaggiornando il post il 15 ottobre 2019) in Croazia la polizia sta torturando i migranti:


Firmate la petizione, fate girare la notizia, che in  Croazia si sta ritornando al tempo dei lager di Ante Pavelić
https://www.change.org/p/corte-europea-dei-diritti-dell-uomo-torture-ai-confini-d-europa