Il Grande Dio Pan (che è un Dio molto Metal!)

Pan è il Dio più odiato dai cristiani!



Per cui, per far loro dispetto (ah, come sono birichina! :D ), ecco un post di approfondimento su Pan, e in generale, sugli Dei pastorali\zoomorfi (sì, quelli con le corna, che tanto spaventano i cristianelli che vanno in tilt a vedere un cornino https://intervistemetal.blogspot.com/2020/09/gli-dei-pastorali-silvani-e-montani.html



GLI DEI DELLA VITA PASTORALE E DELLA NATURA SELVAGGIA

Tratto da


Apollo, in origine, non era una divinità pastorale, anche se il termine "apella", prima di indicare l'assemblea degli abitanti della città, indicava il recinto del bestiame.
Il Dio vigilava sui pascoli e sulle mandrie in Tessaglia. Come nato di un parto gemellare, Apollo favoriva la crescita delle greggi. Proteggeva anche dalle calamità agricole: era il patrono, oltre che lo sterminatore, di topi e talpe; come dio dei lupi (Lykeios) lo si invocava per tener lontani i lupi dalle greggi. [per un approfondimento sui Lupercalia vedi: https://intervistemetal.blogspot.com/2018/04/il-caprone-2-i-veri-significati.html]
Nel Pelopponeso, Apollo si sostituì al culto di Carnos l'Ariete, un dio pastorale a cui erano dedicate le Carnee. Durante queste celebrazioni della fecondità, dei giovani con dei grappoli d'uva rincorrevano un personaggio travestito con delle bende e se riuscivano a raggiungerlo era di buon auspicio.
Anche Ermete era un Dio delle greggi (Nomios): proteggeva capre e montoni, soprattutto in Arcadia. Lo si adorava nella forma di un fallo eretto o di un palo con testa umana; davanti alle sue immagini i contadini e pastori deponevano delle offerte o spargevano dell'olio.

Nota di Lunaria: avevo trattato a fondo il simbolismo della capra:
http://intervistemetal.blogspot.com/2018/04/il-caprone-1-i-veri-significati.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/04/il-caprone-2-i-veri-significati.html
La capra nelle civiltà asiatiche era più associata alle Dee, che non agli Dei maschili. Per esempio, gli afghani pre-islamici avevano diverse Dee che cavalcavano animali con le corna e indossavano caschetti con le corna. Gli indù adorano ancora una Dea che cavalca un capro nero.
Pan ha conservato, del suo originario teriomorfismo, la testa e i piedi da caprone. Anticamente, si conoscevano una pluralità di "Pani", parenti prossimi dei "Titiri" laconici. Le ninfe incarnavano gli aspetti della Natura: su di un vaso attico, le si vede in un vigneto strisciare in forme serpentine, il che denota la loro affinità con le forze del Sole, ma il più delle volte sono immaginate come fanciulle che frequentano le fonti (naiadi) o dimorano negli alberi (amadriadi, driadi, ninfe delle querce)
Pan e le ninfe venivano onorati nelle grotte, per esempio in quelle del Parnete; a mezzogiorno, ispiravano degli spaventi improvvisi (il timor panico) o degli attacchi di epilessia (Nota di Lunaria: Nel folklore slavo, è attestata la Poludnica, la "Signora del mezzogiorno", una donna vestita di bianco, che infesta i campi, e causa infarti e altri malesseri ai contadini. Ne parlavo qui https://intervistemetal.blogspot.com/2017/12/le-fate-malvage-nel-folklore.html
Può essere che Guy de Maupassant per il suo racconto horror "Le Horla" si sia ispirato proprio alla Poludnica.)
Anche se le ninfe, il più delle volte, erano vittime degli stupri dei satiri, a volte trascinavano degli umani in fondo alle sorgenti (altra idea che è rimasta nel folklore del Piccolo Popolo: Jenny Dentiverdi o Peg Powler, per esempio, sono orride fate acquatiche che trascinano i bambini negli stagni; probabilmente è quanto rimane di un'antica Dea terrifica delle acque a cui venivano dedicati sacrifici umani https://intervistemetal.blogspot.com/2017/12/le-fate-malvage-nel-folklore.html)
Anche Artemide aveva un aspetto selvaggio, essendo la "Dea dell'esterno", di tutto quello che non era città: regnava sulle bestie e sulle piante. (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/artemide.html)

Su Pan vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/da-pan-satana.html
Sul Pan italiano: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/02/il-pan-italiano-il-gigiat.html

Infine, per curiosità: probabilmente Poseidone, prima di essere un Dio del mare, era un Dio-cavallo con funzioni agricole, il Signore della Terra Poseidas, che più tardi, sotto influenze hittite, divenne il Dio dei carri e patrono della casta militare e infine il Dio del mare.

Altro approfondimento:

Pan è un Dio che è stato visto come "diabolico". (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/da-pan-satana.html)



Non viveva insieme agli altri Dei, ma frequentava le selve, in compagnia delle Ninfe e degli altri animali.
Veniva immaginato mentre suonava il suo flauto, detto siringa (1) mentre si riposava alle sorgenti.
Era mezzo umano e mezzo animale, con testa e gambe di caprone; venne assimilato al romano Fauno, come Dio pastorale e dei pastori; anche i satiri e i sileni che formavano il suo corteo venivano immaginati lussuriosi, sempre intenti ad aggirarsi per i boschi in cerca di umane e ninfe.


Nota di Lunaria: nel folklore irlandese troviamo creature simili: il Phooka: un sadico folletto che può tramutarsi in cane, aquila, cavallo, toro, pony; offre un passaggio al viaggiatore che se lo trova davanti, che poi verrà scaraventato in un fosso o in un pantano.



Anche l'Urisk è un elfo scozzese dalle sembianze caprine che frequenta gli stagni isolati.
Pan venne abbastanza ignorato, in letteratura, tutta dedicata agli Dei dell'Olimpo. Qualche volta Pan viene relazionato ad Apollo: mentre il Dio solare suona l'arpa a sette corde, Pan assumeva connotazioni più selvagge, con danze e frenesia tipica dei riti agricoli orgiastici.
Apollo sconfisse Pan durante una gara musicale e curiosamente anche il Dio indù Krishna suona un flauto;



anche Krishna, pur non avendo caratteri sessuali esagitati, si circonda di pastorelle (le Gopi) con le quali "gioca, divertendosi" con qualche sfumatura erotica-soft.




Comunque c'è da sottolineare che l'archetipo Krishna-Radha è più da prendersi in senso spirituale: il Divino (qui chiamato Krishna) e il suo rapporto con l'anima (simboleggiata dalla fanciulla)



Allo stesso modo, Apollo sconfisse anche il satiro Marsia, e poi lo scorticò vivo appendendo la pelle ad un albero.
Appendere bamboline o altri feticci agli alberi era un rito comune e serviva a incrementare la fecondità: vedi il culto a Cardea;




 "L'uso delle statuine appese ai rami degli alberi da frutto era corrente in Grecia e a Creta. Nella maggior parte dei casi esse raffiguravano Arianna. Poiché questo appunto fu in origine la figlia di Minosse: una Dea minoica primitiva, uno spirito della vegetazione, dell'albero. Il suo nome, Arianna, o meglio Ariagne, tradotto di solito come "la più sacra" sarebbe reso molto meglio con "l'intatta", "l'intoccabile". La vergine Arianna pagò a caro prezzo il fatto di non essere più tale perché il volubile Teseo l'abbandonò a Nasso. Fu poi consolata da Dioniso" (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/dioniso-arianna-e-il-culto-del-vino.html)

Pan, rappresentando il Principio Maschile, come Priapo, è nudo, e non si vergogna di dare scandalo mostrando il suo sesso:
"L'identificazione del Dio e dell'uomo con la natura implica la nudità. L'uomo vero è nudo. è la religione ipocrita e farisaica della città a esigere il vestito. Shiva è nudo" (Alain Daniélou)


La figura di Dio pastorale Signore degli Animali o Dio zoomorfo con caratteri maschili umani o ancora, di uomo che può tramutarsi in animale, è diffusa in tante culture: dagli Indios agli Africani passando per i Celti; Cernunnos e Prasupati\Pashupati erano due Signori degli animali, immaginati con le corna.



Nell'induismo, Shiva (che deriva dal più antico Prasupati) ha mantenuto qualche caratteristica da Signore degli animali: indossa pelli di animali, siede su una pelle di tigre, ha un serpente intorno al collo.



Shiva, specialmente nelle sue connotazioni di Dio delle selve, ha mantenuto un aspetto erotico più vicino a Pan, che seduceva le ninfe:



"Nonostante l'aspetto strano e il colore bronzeo, le donne più caste ne erano attratte" (Linga Purana, I, XXIX)

Come Shiva, anche Pan lanciava urla disumane che terrorizzavano chiunque le ascoltasse: la parola "panico" deriva dal timore che suscitavano quelle urla.

Inoltre Shiva ha mantenuto la valenza di Dio del fallo (Lingam)

Conoscendo la celebre sessuofobia cristiana, si capisce subito perché Pan venne denigrato e finì per assumere su di sé le valenze del loro Diavolo. Tra l'altro il riferimento della nudità in armonia con la Natura primigenia è pure presente nel discorso ebraico: vedi la Genesi; prima del peccato, Adamo ed Eva, che vivono in armonia nell'Eden, sono nudi e "non si vergognavano"; dopo il peccato, si vestono con delle foglie: subentra la vergogna.
Poi, ci sarebbe da fare un discorso molto lungo sul fatto che il Diavolo ideato dai cristiani, nella loro teologia, non è il Diavolo ebraico originario, che non aveva neanche valenze sessuali esplicite; fu la fantasia cattolica a dare ai diavoli valenze sessuali prima femminili (gli asceti nel deserto vedevano Satana sotto forma di bella donna tentatrice)







Sì, certamente, la pagina l'ho fotografata per dimostrare LA VERITà, SIA MAI CHE QUALCHE CRISTIANUCOLO ABBIA DA DUBITARE DICENDO CHE "SONO I MIEI DELIRI, NON è VERO NIENTE, NON HO MAI LETTO UN LIBRO, IL CRISTIANESIMO è SEMPRE STATO DALLA PARTE DELLE DONNE!!! CHI DICE IL CONTRARIO è UN CATTIVONE CHE VUOLE DIFFAMARE LA CHIESA!!!"



poi, nel periodo della caccia alle streghe, anche aspetti maschili; nel Malleus Maleficarum si parla persino di sperma di demoni:





Comunque non è da escludere che qualcosa di vero ci fosse, su quanto gli inquisitori immaginassero, anche se non con le valenze che gli diedero i cattolici, dal loro punto di vista, totalmente errato e falsato; forse all'epoca ancora persistevano, nelle campagne, i culti agrari della fertilità celebrati di tanto e in tanto e possiamo supporre che il sacerdote maschile indossasse le corna o pelli di animali; da qui, nelle fantasie cattoliche morbose, la presenza di Satana ai sabba.


Anche in Algeria sono stati trovati dei graffiti che raffigurano uomini travestiti da animali che hanno rapporti sessuali con donne. (https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/algeria-1-storia-musica-pitture-rupestri.html)



(sì, certe cose le fotografo come prove, sia mai che qualcuno "abbia da dubitare".... come succedeva quando, nel 2012, non fotografavo nulla e certa gente mi ha dato della "farneticante, della visionaria")

Un Dio che è associabile, per qualche aspetto, a Pan è l'africano Legba, anche se non è propriamente un dio della virilità.



(dai, che i cristiani a vedere Legba rischiano l'infarto...)


Ai giorni nostri, il gruppo Daemonia Nymphe ha dedicato a Pan una suggestiva canzone: "Invoking Pan", ma consiglio anche i Kawir di "Io Pan".



Pan, come Thor, è un Dio molto Black Metal!!!! :D




Il Capro compare anche nel Solve et Coagula Alchemico:



con segni di androginia (il Fallo-Caduceo e il seno), richiamando così le antiche divinità agricole dei boschi e della fertilità.


Ovviamente Pan\Baphomet sono stati fatti propri dal movimento satanista (o comunque da chiunque voglia fare blasfemia)



più per il fatto che era stato trasformato, dai cristiani, nel "diavolo" che non per una mera ripresa originaria del dio Pan.



Tra l'altro lo stesso Shiva è associato alla luna, al tridente e al serpente (oltre che al Lingam-fallo),



così come l'idea popolare cristiana associa il serpente e il tridente al "diavolo"; la mezzaluna, poi, ricorda due piccole corna appuntite. (infatti mezzaluna-corna sono equivalenti)
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/11/la-luna-simbolismo-9.html
Difatti nelle maschere africane ancora si possono vedere maschere con le corna...
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhv9pnF2n48QwbFdo86l1E3BWjuATB8QU6I7a-5IEFk8F8O7JsLy1pDDdwPOPh1pIfZ4acS6fAaRW16MMFrPsVW5UniVLLCara6etyCQHB01MjHB0oc8GAJfVXMaUU2ZvhMcQKvguNLyeQ/s1600/54.JPG
Eh lo so, se i cristiani vedono 'ste maschere subito strillano di "è il diavolo! si salvi chi può!"




Il serpente rappresenta la dimensione ctonia, i poteri di rigenerazione, di rinnovamento, e il vero motivo per cui il monoteismo lo odia è il fatto che il serpente è sempre stato un simbolo delle Dee.
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/nu-wa-e-il-serpente.html
Qui spiegavo la VERA analisi alla genesi: https://intervistemetal.blogspot.com/2018/04/israele-esoterico-3-il-serpente-dagon-e.html


Concludo riportando l'analisi al "timor panico" 






Per quanto riguarda Apollo, era un Dio solare delle arti (musica, profezia), in antitesi alla sorella-lunare Artemide; era il capo delle Muse e un ottimo arciere, che causava la pestilenza con le sue frecce.



Tramite la sacerdotessa Pizia, svelava il futuro. Ad un certo punto soppiantò il dio del Sole Helios, col suo titolo "Apollo Febo", cioè "Lo Splendente", "il Lucente", (2) anche se erano due divinità diverse.

Ovviamente il "gesù cristo sole invitto" è preso da Apollo\Helios




ma sì, tanto per portarsi dalla loro parte i seguaci di Apollo...
del resto pure javè "che lancia i fulmini" è uno scopiazzamento di Zeus, Perkunas, Thor e via dicendo...
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/wodan-odino-thor-tre-dei-moooooolto.html



Apollo veniva immaginato coronato di alloro, simbolo di vittoria. Come animali sacri, gli erano consacrati cigni, lupi, cicale, falchi, serpenti (per i poteri oracolari, e per ricordare la sua impresa: l'uccisione del serpente-drago Pitone)



e il gallo, simbolo dell'amore omosessuale (il Dio si innamorò di alcuni uomini, come Ciparisso)





Curiosamente, il gallo è l'animale di Bahuchara Mata, la Dea indù dei transessuali.



Per cui, a mio personalissimo parere, sarebbe più sensato che gli omosessuali, piuttosto che stare appresso al cristianesimo, islam, ebraismo e compagnia, religioni ferocemente omofobe che hanno sempre messo a morte i gay, e anche oggigiorno li diffamano (fomentano l'omofobia e remano contro i diritti civili, anzi si fanno promotori di violenza fisica e psicologica),



"Il cristianesimo aveva derivato il suo disprezzo per l'omosessualità dall'ebraismo e non appena raggiunse il potere, tentò con una legge del 390 di sterminare gli omosessuali"

ecco, magari non sarebbe meglio riscoprire Apollo, se si ha bisogno di spiritualità? Esistono anche dei gruppi wiccan per sole lesbiche o per soli gay. http://www.antinopolis.org/religion/gay-religion.html

"Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole" (Levitico 18:22)
"Gli omosessuali\effeminati non erediteranno il regno di Dio" (1 Corinzi 6:10)
"La loro parte è nello stagno ardente di fuoco e di zolfo" (Apocalisse 21:8)


Non sono chiare queste frasi prese dalla bibbia? Come si fa a difendere l'indifendibile? a negare l'ovvio?
Il monoteismo non è mai stato amico dei diritti per le donne o per gli omosessuali o per i non-credenti nella loro religione!


Per approfondire le persecuzioni, vedi:




Omosessuali e trans sono anche vittime della violenza psichiatrica (ci sono veri e propri lager psichiatrici dove adolescenti e adulti vengono sottoposti all'elettroshock, vengono avvelenati con psicofarmaci, li si sottopone alla visione di "erotismo eterosessuale", si fa leva sul senso di colpa)


Per approfondire la violenza psichiatrica e la storia criminale della psichiatria vedi:
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/08/i-crimini-della-psichiatria-raccolta-di.html

Altri link utili:
https://www.repubblica.it/politica/2012/01/10/news/bruno-27876449/
https://www.panorama.it/news/esteri/viaggio-tra-gli-istituti-di-riabilitazione-per-gay/

Di Apollo ricordiamo anche la vicenda dell'inseguimento della ninfa Dafne, che, per sfuggire al Dio, venne trasformata in pianta di lauro.



Da allora in poi, il Dio ebbe sacro il lauro, che usava per decorare i suoi capelli. Apollo s'innamorò anche della ninfa Melissa, ma il loro amore venne ostacolato e Melissa venne tramutata in ape regina.

Note:

(1) Siringa era, in origine, una ninfa, che Pan volle sedurre; la ninfa lo rifiutò e scappò, venendo tramutata in canna palustre per sfuggire alla cattura di Pan; Pan tagliò la canna e saldando insieme le cannucce di diversa lunghezza creò il suo strumento musicale.

(2) Vedi anche il simbolismo su Lucifero




Un po' di musica dedicata a Pan :D







From the Arcadian forest
On this winter day
Ceremonies shall begun
In the name of Pan

Mortals try to wake their souls
Dancing round the blazing firestorm

Through the darkened forest
Beyond where mountains lie
The circle dance for Pan
The great Pan will come tonight

Xαίρε ω δοξασμένε
Που άκουσες το κάλεσμά μας
Έλα να δώσεις και πάλι
Νόημα στη ζωή και στην πίστη

Oh, great Pan
Bless us
In your name we stand
Give us thy power
The blasphemers will feel our anger
And the axe

We drink with you the wine of life
As it slowly ends
We leave our bodies on the ground
And our spirits fly
Please forgive all of our sins
We have made in our lives
Make our souls as pure as the starlight of the night.




Sergio Quinzio... un cristiano very Funeral Doom

Ah, se non ci fosse Lunaria a sponsorizzare un po' l'adorabile Sergio Quinzio! Il cristiano più darkgothico che ci sia.



Il caro Quinzio, costantemente impegnato, cristianamente, a parlare di morte, depressione, angoscia, dolore, e via funeral doomeggiando dicendo. Quinzio, uno dei pochissimi cristiani stimati dal'anticristica Lunaria, che tanto lo esalta da anni, e che tanto esorta i cristianucoli ignoranti e blingee glitter panna-montata a leggersi due-paginette-due di Quinzio, e del suo cristianesimo verniciato di nero pece. 



Ah, Quinzio, Quinzio! Non ci fosse stata Lunaria a parlare sempre di te... Non penserai di certo che i cristianucoli di adesso tutti feste e grigliate con l'oratorio, gite al mare e tweet con il frizzante e sbarazzino Francesco possano mai leggere i tuoi libri e apprezzarti, eh?!
 

Ennnnò, ci vuole la Nichilista Anticristiana, per farlo.

E quindi, ecco qua gli stralci migliori del nostro cristiano preferito. Gustateveli con sottofondo degli Shape of Despair di "Fallen", 


dei Depressed Mode



o dei Tyranny di "Passing Through Ague". 





"La sconfitta di Dio"


Il nostro sacrificio infonderà vita, risusciterà Dio. Dio che si è offerto a noi, che aspetta da noi la salvezza, è un Dio che dovremmo perfettamente amare, ma ci ha reso troppo stanchi, delusi, infelici, per poterlo fare. (pagina 104)

Secondo Jonas, se Dio è buono e comprensibile (nel senso in cui ne parla la Bibbia) allora non può essere onnipotente; e se è onnipotente e buono insieme, non è comprensibile (soprattutto non è comprensibile dopo Auschwitz) [nota di Lunaria: questa stessa cosa, ovvero come è possibile, se è ancora possibile, credere in Dio, e soprattutto nella sua "bontà", dopo Auschwitz, se la chiedono anche i Pensatori Ebraici come Wiesel e Lèvinas, vedi i relativi topic]. Dio è buono solo se non è onnipotente, unicamente a questa condizione possiamo affermare, nonostante l'esistenza del male nel mondo, che Dio è comprensibile e buono.

(nota di Lunaria: riporto qui le frasi di Pareyson, che così "giustifica Dio" e la sua onnipotenza:
"Dio contiene dunque in sé, come possibilità ab aeterno, vinte e superate, il Nulla e il Male. Per cogliere questo punto essenziale, si cerchi di pensare e tener fermo un unico atto originario, in cui l'irruzione di Dio nell'Essere (l'esistenza di Dio) il suo affermarsi come Positività (la sua scelta del Bene), il suo rifiuto dell'altra alternativa (l'eliminazione del Male), il suo superamento del Negativo (la sua vittoria sul Nulla) si identificano e sono tutt'uno, un unico e medesimo atto", "Egli è Libertà, e la Libertà è di per sé ambigua, nel senso che può esser Libertà positiva o Libertà negativa, e quel dilemma fra Bene e Male, Essere e Nulla, non fa che esprimere tale ambiguità.","Si ravvisa la suprema dialettica divina nel fatto che Dio è sempre insieme Positività e Negatività, Affermazione e Negazione, cioè collera e grazia, Ira e Misericordia inseparabilmente.","Il Male in Dio è soltanto la possibilità del Male, la quale può essere tradotta in realtà solo per opera dell'uomo, al momento della sua Caduta.", "L'aspetto angosciante consiste nel fatto che questa presenza del Male in Dio è già quasi l'annuncio della Catastrofe, cioè della Caduta dell'uomo, con la quale il Male sarà realizzato.")

Se nessuna onnipotenza si è mai data, se Dio non è mai stato e mai sarà onnipotente, sembra disfarsi il senso stesso del Dio unico: qualcosa o qualcuno, allora, lo limitava o lo limita fin dall'origine, e forse a questo qualcosa o qualcuno dovremmo allora attribuire il nome di Dio. (pagina 44)

Schelling, l'ultimo Schelling, che soccombette al trionfo hegeliano, ma al quale non mancarono e non mancano seguaci, pensava che l'onnipotenza implica anche la possibilità della rinuncia all'onnipotenza.
Se infatti diciamo che Dio c'è, diciamo che le cose sono in ultima analisi come lui le ha volute e decise, e cioè che sono come sono perché devono essere tali; se diciamo che non c'è nessun Dio, diciamo pressapoco la stessa cosa: non c'è nessun altro modo in cui le cose debbano o possano essere, le cose, insomma, sono così come devono essere.(pagina 95)

[Nota di Lunaria: Sartre, a questo proposito, in "L'Esistenzialismo è un Umanismo", scritto nel 1946, afferma: "L'Esistenzialismo non vuole essere ateo in modo tale nel dimostrare che Dio non esiste; ma preferisce affermare: anche se Dio esistesse, ciò non cambierebbe nulla"] 

"La Croce e il Nulla"


Luoghi e Morte

Se non sapessimo di dover anche noi morire, se non avessimo questo nascosto legame con la morte, non sopporteremmo la vista di un cadavere.

Nel culto dei morti com'era praticato da una tradizione nominalmente cristiana, ma rimasta legata ai cicli naturali e al loro simbolismo, nei cimiteri intorno alle pievi i vivi incontravano i morti, generazione dopo generazione, onde che eternamente si succedono dell'unico mare. Ancora oggi nelle campagne sopravvive un costume per il quale tra morti e vivi non c'è abisso ma continuità, appena un breve sfasamento nell'interminabile tempo. La terra è madre per i defunti e per i viventi.

Più che la fede dalla morte, è la morte a nascere dalla fede.

Vivere la morte? Da parti diverse e avverse molti oggi c'invitano a rappacificarci con la morte, ad accettarla come sapevano accettarla le antiche culture del mito e del rito.
L'accettazione della morte è legata a una sostanziale svalutazione della vita nella particolarità delle sue forme, a una passiva e rassegnata disponibilità al fato che incombe su tutti.
Proprio il terrore della morte, proprio l'eccesso della sua presenza, determinano l'elusione con la quale si tenta di farla sparire, non nominandola, oppure mascherandola.
Ma chi o che cosa rende gli uomini massa più della morte, la cancellatrice dei volti, l'annientatrice  della singolarità di ciascuno? Dalla morte, dunque, in definitiva, nasce il potere [...]
A forza di pensarla per decenni, invecchiando, la morte mi sembra sempre meno terribile. Questa è già la sua vittoria. Non mi prende alla gola perché mi ha già preso.
La mancanza di volontà di vivere, che oggi dilaga endemica, è l'unica malattia certamente mortale, alla quale non ci sarà rimedio in eterno

***

(parlando di Simone Weil) "Come Dio si è ritratto, ha abdicato per amore della creatura, così l'uomo, a sua imitazione, deve negare se stesso e ritornare in Dio. Al sacrificio di Dio deve corrispondere il sacrificio dell'uomo che dopo aver accettato di sottomettersi all'infelicità alla "sofferenza che fa orrore, che si subisce proprio malgrado, che si vorrebbe fuggire, dalla quale si supplica di non essere colpiti" deve infine uscire dalla Natura e dalla Storia.

(Nota di Lunaria: riporto una frase che lessi alcuni anni fa, su un'antologia, ma non ricordo chi la disse: "Benedire l'Orrore dell'Esistenza"; a mio parere, è interpretabile così: l'esistenza non è che dolore e malattia, ma sia che lo si faccia "per fede in un Dio che si percepisce come Amore" (altrimenti, bisognerebbe bestemmiarlo e odiarlo, se la sua natura fosse solo di sadismo e male, per averci creato...) piuttosto che non "Devo trovare la forza di andare avanti, con qualcosa che potrebbe anche essere la speranza, altrimenti non mi resta che il suicidio" ecco che "benedire l'orrore dell'esistenza, i suoi dolori, la sua angoscia, accettarli, persino, rielaborarli" diventa l'unico modo per dare senso - o almeno tentare - di dare un senso alla nostra esistenza.)

Il sacrificio è un dono a Dio, e dare a Dio è distruggere. è dunque bene pensare che Dio ha abdicato creando,(Nota di Lunaria: qui, a mio parere, Quinzio si riferisce allo Zim Zum ebraico, il contrarsi di Dio, il suo "farsi da parte", creando il vuoto, per permettere al mondo che stava per creare di poter esistere, nello spazio da lui lasciato vuoto contrandosi) e che gli si restituisca distruggendo. Il Sacrificio di Dio è la Creazione; quello dell'uomo è la Distruzione.

[Parlando di Elie Wiesel] "Perché benedirlo? (si riferisce a Dio, nota di Lunaria) Per aver fatto bruciare migliaia di bambini nelle fosse? Per aver fatto funzionare i crematori giorno e notte, e anche di sabato e nei giorni di festa? Per aver creato nella sua grande potenza Auschwitz, Birkenau, Buna e tante altre fabbriche di Morte?... Il Dio Ebraico è nella domanda e non nella risposta." (Nota di Lunaria: lo stesso Wiesel era stato deportato).

Dopo tanti idoli illusori e deludenti, l'unica possibile salvezza dal Nulla è la consapevolezza del Nulla.
Fissato, il volto del Nulla può convertirsi nel Volto di Dio (Nota di Lunaria: qui mi sembra si possa fare un collegamento tra Quinzio e gran parte della Mistica Cristiana, specialmente Meister Eckhart, che concepisce Dio come un Puro Nulla) impotente nella Storia, la cui causa è indifendibile, ma che insegna l'implacabile pietà e l'implacabile coraggio della domanda.

A forza di pensarla per decenni, invecchiando, la Morte mi sembra sempre meno terribile. Questa è già la sua vittoria. Non mi prende alla gola perché mi ha già preso.

La mancanza di volontà di vivere, che oggi dilaga endemica, è l'unica malattia certamente mortale, alla quale non ci sarà rimedio in eterno.

Voler vivere l'attimo separato da memoria e speranza è già evadere dalla vita.

La Fede è il coraggio di fissare il Nulla.

Il moderno è un'enorme malattia cresciuta nello spazio del mancato evento escatologico, una malattia disperata perché consiste nella perdita della naturale rassegnazione alla sofferenza e alla morte.
Certo, non la pietà, non l'umiltà, non l'ingenuità, non la debolezza possono salvarci, ma forse il disporsi con orrore a povere sconfitte e disperate cose come queste.

Al tramonto delle ideologie della Storia è succeduta nella cultura e nel costume contemporanei la Notte del Nichilismo... ma la Notte del Nichilismo nasconde cose nelle sue tenebre, non è necessariamente un muro che chiude il cammino, ma è una possibilità nuova, sebbene estremamente difficile e precaria.
Ha senso riproporre oggi il ritorno a ciò che ci aveva già abbondantemente stancato e deluso ieri, solo perché quel che avevamo messo al suo posto ci ha a sua volta appena stancati e delusi?

Il Nichilismo è inseparabile da un grande amore per la vita perché un grande amore per la vita è inseparabile da una più che disperata delusione.
Il Nichilismo è lo svelamento storico del senso della Croce.
Il Nichilismo l'abbiamo già alle spalle, di fronte abbiamo il Nulla.