Alle origini dell'Astrattismo: Kandinskij, Mondrian e Klee

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In genere, la maggioranza delle persone resta sbigottita di fronte ad un quadro astratto: di tutte le avanguardie artistiche di fine Ottocento\inizi del Novecento, quella più bistrattata se non disprezzata è l'Astrattismo, specialmente quello da Action Painting o quello geometrico. Se pure con qualche difficoltà, le persone nella media possono apprezzare i pittori fauves, impressionisti, espressionisti (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/breve-introduzione-allespressionismo.html) o i cubisti (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/introduzione-al-cubismo.html)(https://intervistemetal.blogspot.com/2021/10/il-surrealismo.html), che pure alla loro epoca suscitarono scandalo e sdegno... ma davanti ai dipinti astratti la maggioranza delle persone non userebbe il termine arte: macchie informi di colore, reticolati, grovigli di linee, segni astrusi... l'osservatore si domanda "che cosa significa tutto ciò?"

Queste persone non sanno che i quadri astratti non devono avere alcun soggetto, e le linee, i colori, le forme rappresentano esattamente quello che vediamo: linee, colori, forme, molto spesso "studiate" dal pittore per dare ordine, raffinatezza e armoniosità al dipinto.

Nota di Lunaria: per giunta, Espressionismo Astratto alla Kline non vuole rappresentare proprio niente dal punto di vista grafico, vuole fare, attraverso l'azione del dipingere: è l'azione in sé che conta, non il dipinto, l'azione che si è fatta per buttare i colori sulla tela. (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/espressionismo-astratto-antipsichiatria.html)

Ad ogni modo se anche questo non bastasse ai detrattori (quelli che si fanno venire la sindrome di Stendhal davanti a un Tiziano, a un Caravaggio o ad un Canova), tranquillizzatevi: i pittori astratti, per lo più, sanno dipingere "anche oggetti dalle proporzioni reali" esattamente come li percepiscono gli occhi. Esattamente come gli scultori africani, quando volevano, sapevano scolpire corpi e bassorilievi con le proporzioni "come piacciono a noi occidentali": semplicemente non volevano farlo, per lo più, dando più valore al significato simbolico (e magico) che non ad imitare pedissequamente la realtà. Certo, per sapere queste cose uno deve anche essersi letto i libri giusti, se uno è prevenuto ed accecato dai suoi preconcetti e pregiudizi continuerà a restare convinto che "gli astrattisti non sanno dipingere"

Il padre dell'Astrattismo è Vassili Kandinskij. Un giorno, dopo aver trascorso la giornata a dipingere all'aperto, rientrava nel suo studio. La luce del crepuscolo dava un risalto un po' misterioso ai dipinti appesi alle pareti e il pittore ebbe la sensazione che nella stanza ci fosse qualcosa di diverso dal solito. Mentre cercava di spiegarsene la ragione, la sua attenzione fu attratta da un quadro posato sul cavalletto. Non ricordava di averlo dipinto... ma in quel momento gli parve l'opera migliore che avesse mai visto, una tela di indescrivibile e incandescenza bellezza, un'incredibile armonia di colori, una stupenda purezza di linee, una cosa straordinaria. Solo in un secondo tempo si rese conto che il quadro che stava ammirando era il suo... ma per sbaglio era stato posato sul cavalletto capovolto!

Da questo fatto, Kandinskij trasse delle conclusioni importantissime: scoprì che l'ammirazione che aveva provato non era legata al soggetto, ma dalla pittura pura, dall'accordo dei colori e dell'armonia della composizione: per fare della pittura pura era necessario, quindi, liberarla del tutto dal soggetto.

Fu nel 1910 che Kandinskij dipinse il suo primo quadro astratto.

Le teorie dell'artista vennero accettate da altri pittori, tra i quali Paul Klee; nel 1912 tutti insieme fondarono nel 1912 un cenacolo artistico, detto "Der Blaue Reiter", Il Cavaliere Azzurro, dal titolo di un quadro di Kandinskij.

Neanche a dirlo, la prima accusa che venne mossa a questi artisti era quello di "non saper dipingere" e usare simili teorie per mascherare la loro impreparazione.






Piet Mondrian impresse ai suoi dipinti uno stile inconfondibile: il pittore voleva espressamente evitare l'illusione dello spazio e del movimento che darebbero le linee curve e si limitò a dipingere quadrati e rettangoli (usando soprattutto il giallo, il rosso, il blu) separati da righe nere che danno equilibrio alla composizione. Per approfondimenti su questo stile astratto, vedi: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/introduzione-allastrattismo-geometrico.html



Paul Klee, grande amico di Kandinskij, si era proposto di "essere astratto, ma con dei ricordi": i ricordi erano quelli del mondo della realtà e della figura, individuabili nei suoi dipinti.



Ma come si è giunti alla totale astrazione?

In un certo senso, l'Astrattismo portò alle estreme conseguenze i risultati già tentati e convalidati dalle rivoluzioni artistiche precedenti (Impressionismo, Fauves, Cubismo...) che avevano dato più valore al colore o alla scomposizione, che non al soggetto raffigurato.

"Se ciò che fa di un quadro un'opera d'arte, non è il soggetto ma l'armonia delle forme, colori e linee, che bisogno c'è del soggetto? Basta fare un quadro servendosi solo di queste linee, di colori puri, di forme. Così l'opera d'arte risulterà assolutamente pura, non legata a un soggetto che si è rivelato, in definitiva, inutile" è così che ragionano i pittori astrattisti.

"Mi sembrava", scrisse Kandinskij, "che l'anima viva dei colori emettesse un richiamo musicale... sentivo talvolta il mormorio dei colori che si mescolavano: era come un'esperienza misteriosa, simile a quella che si sorprenderebbe nella misteriosa cucina dell'alchimista."

I principi della pittura astratta ispirarono molti altri artisti, specialmente in Russia, Olanda, Italia, America; qui di seguito, alcuni di questi artisti ascrivibili all'Astrattismo e ai suoi sottogeneri\avanguardie russe (https://intervistemetal.blogspot.com/2021/07/le-avanguardie-in-russia.html)










































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