Il Male e le forme del Divino

Uno scritto del 2015, che riaggiorno con altri approfondimenti

Info tratte da

La riflessione la si trova da pagina 77 in poi.

Le differenti manifestazioni del divino

In "Enciclopedia degli dei: più di 2500 divinità del mondo" sono elencati i numerosi Dei e le diverse forme in cui il Divino si è manifestato nelle religioni dell'umanità.  Il numero - 2500 - delle divinità considerate [...] è ben lontano dall'esaurire la totalità delle immagini del Divino che si sono proposte all'interno delle religioni. I molteplici volti di Dio: nelle varie religioni il Divino si presenta con numerose configurazioni: in forma personale o impersonale (come accade nei culti africani, quale forza soprannaturale che tuttavia pervade la natura). 

Si annuncia nell'interiorità dell'uomo, come il vero centro dell'essere, oppure in figure distinte dall'uomo stesso (di tipo antropomorfico, zoomorfico). 

DIVINITà ANTROPOMORFICHE, CON CARATTERISTICHE FISICHE E MORALI CHE CORRISPONDONO A QUELLE UMANE:

In un discorso di questo tipo ogni caratteristica umana viene divinizzata (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/10/veneri-senza-volto.html) (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/08/la-dea-madre-nelle-diverse-culture.html)

DIVINITà ZOOMORFICHE (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/totemismo.html)



https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/gli-animali-e-le-dee-nella-mitologia.html

Si manifesta in un'irriducibile pluralità di Dei, https://intervistemetal.blogspot.com/2019/08/gli-dei-e-le-dee-del-pantheon-egizio.html  https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/voodoo-e-candomble.html



oppure nella modalità incondizionata di un Dio unico. (Nota di Lunaria: ovviamente con caratteristiche maschili: è funzionale per gettare letame sulle donne, facendo passare i maschi come "sesso elevato da Dio, scelto da lui per spadroneggiare sulle femmine" https://intervistemetal.blogspot.com/2020/03/mona-eltahawy-perche-ci-odiano-gli.html)


 Gli aspetti con cui si presenta sono infiniti.

Quale Dio?, ci si chiede, nella prospettiva delle differenti religioni.

Un esempio di come si sia cercato di unificare la molteplicità di immagini del Divino è presente in un racconto indù che però ricorre anche nell'ambito islamico, nel "Masnavi-yi Ma'navi", il poema spirituale di Gialal ad-Din Rumi, il mistico persiano, fondatore dei dervisci.

In questo racconto, un re viene interrogato da alcuni saggi su quale fosse il vero Dio, dal momento che ogni religione pretendeva di essere "la verità". Il re risponde invitando gli uomini che lo avevano interrogato ad entrare, uno per volta, in una stanza, al buio: una volta entrati, avrebbero dovuto dire chi abitava in quella stanza. Ognuno dei saggi, una volta entrato, toccava qualcosa che credeva di riconoscere, cogliendo dei particolari; ciascuno rispose in modo diverso, perché la risposta che per qualcuno era vera, frutto della sua esperienza, per altri era falsa: nella stanza buia c'era un elefante, ma chi aveva abbracciato la sua zampa pensava di aver toccato un tronco d'albero, chi gli aveva toccato la proboscide pensava che fosse un serpente.

Così è anche per Dio: di fronte alle molteplicità delle sue manifestazioni, l'uomo appare cieco, procede per tentativi, coglie solo un aspetto particolare del tutto, e su questo piccolo particolare  fonda le proprie idee religiose.

Tutte le immagini del Divino concorrono all'identificazione, solo vaga, del vero volto di Dio.

ALTRO APPROFONDIMENTO

Pagina 145 e successive, dedicate a Dio e al problema del Male. 

Sono molti gli aspetti nei quali il Male si presenta alla coscienza dell'uomo. [...] Il dolore è Male, ma gli esseri umani sono responsabili del Male con le loro azioni. 

Perché il Male, nel mondo, viene messo in rapporto con il Divino?

Questo è uno dei motivi che inducono "l'insipiente" (1) a dire che "non vi è alcun Dio" perché se il Male è qualcosa di reale, in questo mondo, Dio, onnipotente e buono per definizione, è considerato responsabile. Perché lo permette? Perché non lo evita? Non può evitarlo? Allora è un dio debole e incapace. Può evitarlo ma non lo fa? Allora è un dio sadico e capriccioso. Se consente il dolore, Dio va giustificato? Va difeso un Dio che ha creato un mondo dove prospera il Male? (2) 

Come dice un personaggio di Daniel Pennac: "Se Dio esiste, spero che abbia una scusa valida".

è la Teodicea (da "Theos", "Dio" e "dikaioo", "giustifico") la riflessione filosofica che tenta di giustificare Dio. 

Oggigiorno queste giustificazioni che tentano di discolpare Dio dalle accuse che gli vengono mosse nel permettere o nel compiacersi del Male nel mondo, non vengono più ritenute valide. Dopo eventi come Auschwitz, i genocidi del Novecento (nei Balcani, in Africa...) il Male sembra smisurato, eccessivo. Quel che è peggio è che spesso questo Male che ci fa camminare sull'orlo di un abisso viene accettato come se fosse normale. Per dirla come Hannah Arendt, il Male è "banale".

Nota di Lunaria: riporto anche la frase fortissima di Giovanni Cenacchi, morto nel 2006, a causa di un cancro.

 "Dio crudele e distratto, quando verrà per te la resa dei conti? Quando dovrai rispondere del tuo creato? Chi ti infliggerà la condanna che meriti?" 

Di fronte a queste tragedie orrende, l'immagine di Dio che traspare è quella di un Dio maligno, un Dio indifferente e silenzioso, un Dio impotente, un Dio morto, un Dio inesistente. Alcuni vedono un Dio che partecipa del Male del mondo, che magari soffre con l'essere umano ma che non è in grado di vincere il Male. Un brano di Elie Wiesel, che venne deportato nel campo di concentramento di Buna, parla di Dio in questi termini: "Ho visto altre impiccagioni [...] i tre condannati salirono insieme sulle seggiole. I tre colli vennero introdotti contemporaneamente nei tre nodi scorsoi. "Viva la libertà!", gridarono i due adulti. Il piccolo, lui, taceva. "Dov'è il Buon Dio? Dov'è?" domandò qualcuno dietro di me. A un cenno del capo del campo le tre seggiole vennero tolte. Silenzio assoluto. All'orizzonte il sole tramontava. [...] Dietro di me udii il solito uomo domandare: "Dov'è dunque Dio?"  E io sentivo in me una voce che gli rispondeva: "Dov'è? Eccolo: è appeso lì, a quella forca...".  Quella sera la zuppa aveva un sapore di cadavere."

Note:

(1) In riferimento alla famosa prova ontologica di Anselmo d'Aosta dell'esistenza di Dio; chi non crede in Dio per Anselmo è "insipiente", ovvero stolto. 

(2) In una prospettiva femminile, si può giustificare un Dio che promuove il sessismo e la misoginia? Un Dio che eleva unicamente il sesso maschile strafottendosene del sesso femminile?  Dov'è la Redentrice? Perché Dio non è nato anche femmina? Perché non si è fatto vera Dea e vera Donna? Come ha potuto dimenticare il corpo femminile? Perché non ha reso il nostro sesso un sesso divino?

è proprio perché sono femmina che rifiuto un simile Dio sessista e idolatra della virilità.

Quando questo Dio che si spaccia per Dio d'amore e di misericordia e come salvatore dell'umanità, eleverà il sesso femminile facendosi donna in terra, mi farò cristiana e avrò fede in Lei, nella Vera Donna e Vera Dea, la Redentrice, che ha redento l'umanità femminile. 

Altrimenti, NON SERVIAM.

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