"Villa Désirée"...

Adoro le antologie di racconti: ne ho moltissime a tema horror e qualcuna a tema erotico.
C'è un'antologia horror anni Novanta che purtroppo mi manca, https://intervistemetal.blogspot.com/2018/01/introduzione-allo-splatterpunk.html
ma chissà, forse prima o poi la vedrò lì su qualche bancarella...
Esattamente come questa "Se mi tocchi ho un brivido", che ho comprato alcuni mesi fa (a gennaio, mi pare... comunque prima che l'Italia fosse messa KO dalla pandemia)


Vi trascrivo la parte "fondamentale" di un racconto horror degli anni Venti: "Villa Désirée" di May Sinclair (1926)


Da "Villa Désirée" di May Sinclair (1926)

Questa la trama in sintesi del racconto:

Ci troviamo nella Francia meridionale. Teatro della vicenda è una casa arsa dal sole con vista sul mare, dove la luce dorata e intensa sembra quasi sollevare dal vecchio pavimento un vago odore di polvere.
Una giovane dall'aria virginale, Mildred Eve, approda alla casa dove verrà raggiunta dal fidanzato Luois, uomo ricco e affabile, bello in maniera quasi indecente, il cui corteggiamento è stato impulsivo e breve.
Qui, immersa in un'atmosfera di lusso delizioso per lei inconsueto, Mildred attende con trepidazione l'arrivo dell'amato, appena turbata dal pensiero che la sua ex-moglie è morta proprio nella stessa stanza che ora occupa lei...

E la parte da brividi...

"Si svegliò in preda a uno stimolo intollerabile, come se qualcosa la stesse strappando al sonno con violenza.
La camera era grigia nella pallida luce della luna che ancora doveva sorgere.
E non era sola.
Sapeva che c'era qualcosa. Qualcosa che tradiva il segreto della stanza rendendola spaventosa e oscena. Il grigiore stesso era spaventoso e osceno. Si era ispessito, trasformandosi in un involucro d'orrore.
La cosa che l'aveva svegliata era lì con lei, nella camera.
Sapeva di essere sveglia. A parte quella certezza soprannaturale, un senso fisico, distinto dall'orrore, stava all'erta. [...] La cosa soprannaturale si parò ora a forza davanti ai suoi occhi.
Rimase ferma per un attimo davanti a lei, accanto al letto. 
Dai seni in giù il suo corpo era incompiuto, appena abbozzato, ancora da nascere.
Il guscio grigio era gravido di un'informità ributtante.
Ma il volto... il volto era perfetto in tutto il suo orrore."