Antiche Hawaii: Storia, Pele, Danza e Musica!

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Premessa di Lunaria: il libro è davvero striminzito, a livello di notizie sul pantheon hawaiano: è una sorta di autobiografia di tale Susanna Moore, che rievoca la sua infanzia alle Hawaii (la scrittrice è inglese, nata da inglesi, non da hawaiani "originali", diciamo così... ha quindi avuto un'educazione cristiano-borghese). Il problema è che io cercavo informazioni sul vero pantheon hawaiano, e ahimè, nelle biblioteche non ho trovato nulla se non questo libretto, deficitario sotto questo punto di vista... e vabbè, accontentiamoci di queste notizie così succinte  :P ... meglio che niente... (Vedi anche https://intervistemetal.blogspot.com/2022/07/razzismo-e-violenze-nelle-hawaii-degli.html)

Sono cresciuta tra gente che credeva incondizionatamente negli spiriti [...] Ancora oggi chiedo la protezione di Mo'o, il grande Dio Lucertola, 



prima di fare il bagno in un laghetto di montagna o per essere più precisi gli comunico il mio desiderio di rinfescarmi con una nuotatina ristoratrice che spero non lo disturbi. E anche se non credo che andrei incontro a infinite calamità se dovessi per caso dimenticarmi di chiedere a Pele, l'astuta Dea del fuoco, (che talvolta assume le sembianze di una vecchia rugosa e altre volte quelle di un'incantevole fanciulla) (*), il permesso di attraversare le distese di lava nera di Big Island, è pur vero che non facendolo mi ritroverei a scherzare, letteralmente, con il fuoco. 



(*) Nota di Lunaria: interessante questo duplice aspetto di Pele, Dea Giovane e Dea Anziana. Possiamo ipotizzare che ci fosse anche un aspetto di Pele come Madre, e in questo modo ne avremmo una forma trinitaria, sul modello della Dee Europee? Purtroppo l'Autrice non ci dice niente di più! Però penso che potremmo anche rivedere in Pele l'aspetto di Madre. In fondo, si prende cura di Hi'iaka:



Gli Hawaiani, come i Messicani, discendono da popolazioni originarie del Nord-Est asiatico che attraversarono lo stretto di Bering nel Paleolitico o nel Neolitico, proseguendo verso Sud, fino all'Oceano Pacifico, attraverso la Nuova Guinea, portando con sé le loro Divinità. Questi esseri tremendi, non sempre ben disposti, come dimostravano maremoti, eruzioni vulcaniche, flagelli, andavano placati se si voleva che continuassero a elargire saltuariamente le loro benedizioni.



Tutta la società hawaiana era dominata dal concetto di Kapu, ovvero alcune prescrizioni e proibizioni, dei tabù.  Il Kapu aveva uno scopo pratico oltre che simbolico [...] La violenza ritualizzata costituiva il fulcro profondo delle cose. Essere un antico hawaiano significava essere in uno stato di perenne terrore.
 

Questi versi sono tratti dal cantico sulla creazione chiamato "Kumulipo":
La paura mi ghermisce in cima alla montagna\Paura della notte che passa\Paura della notte che si avvicina\Paura della notte gravida\Paura di infrangere la legge\Timore del luogo sacrificale e dello stretto sentiero\Timore del cibo e dei suoi avanzi\Timore della notte che va scemando.

Trasgredire al Kapu portava spesso ad una condanna a morte per strangolamento (*)




Il sistema dei tabù fu abolito nel 1819: "Nel giro di poche settimane, idoli, templi, altari, e una casta sacerdotale che per secoli aveva soggiogato con il terrore principi e sudditi furono spazzati via, lasciando il popolo del tutto privo di religione. L'abolizione dei tabù che li avevano resi schiavi di capi e sacerdoti, e che avevano tenuto soggiogati gli antenati per secoli, fu salutata con un tale entusiasmo che, quando fu richiesto ai nativi di gettare la casta sacerdotale con tutte le sue divinità nella tomba dei tabù, essi non esitarono a farlo."
Anche se alcuni sacerdoti con i loro seguaci rifiutarono di ripudiare gli Dei, continuando a celebrare i riti in gran segreto, solo pochi hawaiani riuscirono a restare fedeli alle proprie credenze.


(*) Nota di Lunaria: vedi il confronto con le condanne a morte prescritte nella bibbia:






"Le veniva amputata la mano [...] Dato che la donna era proprietà del marito, questa legge teneva misericordiosamente conto del diritto del marito di avere figli da sua moglie"
Certo che i cristiani non si smentiscono mai...
Anche di fronte a un'atrocità di una donna a cui venga amputata una mano, durante un litigio, per aver toccato il pene di un uomo che non fosse il marito (!), commentano con il termine "misericordiosamente", che va a riferirsi a geova dio che permette al povero marito di copulare comunque con la donna suddetta amputata di una mano ma non della vagina ...
 accidenti, che legge misericordiosa!!!

L'arrivo dei missionari, oltre a introdurre le pratiche morali cristiane, obbligò gli Hawaiani a rinunciare alla danza e ai canti Hula, un rituale che veniva tramandato da generazioni. I canti racchiudevano tutto ciò che una persona doveva sapere sul mondo: erano un modo per onorare gli Dei, per invitare i guerrieri alla battaglia, per piangere la morte di un re, per corteggiare un'amante, per festeggiare la nascita di un figlio. Ogni generazione, ascoltando e memorizzando le storie nei canti, le tramandava in maniera diversa. A causa del loro continuo cambiamento e abbellimento, i miti non erano costretti in schemi rigidi, soprattutto per ciò che riguardava date e avvenimenti, il che contribuì a suscitare la riprovazione dei missionari (Nota di Lunaria: a ragion veduta, visto che per il monoteismo è vietato anche solo spostare una virgola dai loro testi sacri immutabili e rivelati...). Con l'abbandono dei miti si verificò un'irreparabile perdita di senso. Sport e giochi furono ugualmente banditi dai missionari. Le donne praticavano al pari degli uomini molte attività sportive come wrestling e surf, praticato senza abiti. I missionari tentarono di contrastare la credenza negli 'aumakua, i totem, ma non riuscirono a sradicare completamente questo vestigio dell'antica religione. Ogni famiglia hawaiana possedeva il proprio 'aumakua, che serviva d'aiuto e protezione (un 'aumakua poteva essere un gufo, una conchiglia, un'anguilla...). I missionari non riuscirono neppure a bandire la vecchia pratica dell'ama'ama, che consisteva nel pregare perché qualcuno morisse ed era spesso commissionata da un conoscente invidioso.
I missionari assegnarono agli indigeni anche un costume regionale. Le donne furono subito coperte con ampi grembiuloni con collo alto e maniche lunghe, detti "Mother Hubbard" e che erano sicuramente d'impaccio per il nuoto, oltre a esasperare le limitazioni naturali dovute al clima e al paesaggio. 


La studiosa hawaiana Mary Kawena Pukui tradusse questo canto composto dalla Dea Hi'iaka, sorella minore della Dea Pele, nel quale Hi'iaka decanta la bellezza della regione di Hilo:
Mi manca il respiro attraverso i fiumi e le forre di Hilo, colline infinite, declini innumerevoli, mentre attraverso le gole e i ruscelli di Kula'imano...
Pana'eva, foresta pluviale di alberi immensi, fitti rami di ispida lehua, il fiore di fuoco di 'ohi'a, amato dagli uccelli dei boschi.
Ora a Hilo imbrunisce, cade la notte su Hilo. Puna, immersa nel crepuscolo, brilla attraverso la mia terra fumosa. Tutte le cose sono scosse dalla vita, tornano a respirare. La Donna ha appiccato i suoi incendi.





Altro approfondimento sulle Hawaii


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Hawaii: origini e storia
 

Non ci sono notizie scritte dei secoli tra l'arrivo dei Polinesiani e quello degli Europei. I canti sacri tramandano storie di dinastie, ma non sono dati precisi e storici. Quando arrivarono gli europei, alle fine del XVIII secolo, sulle Hawaii vivevano un milione di persone. Gli antichi Hawaiani non avevano un'economia, neppure il baratto. La pesca si praticava con ami realizzati con ossa umane, che venivano considerate cariche di particolari poteri. Il surf era praticato fin dall'antichità: sono stati ritrovati persino dei petroglifi. La classe regnante era l'Ali'i, l'apice della società hawaiana.
Dopo un secolo dal primo contatto con gli europei, gli Hawaiani morirono delle malattie importate, soprattutto la lebbra: tutte le persone che la contraevano venivano messe in quarantena in un lazzaretto situato sulla penisola di Kalaupapa dove vigeva la legge del più forte: chi vi giungeva veniva accolto con "A'ole kanawai ma keia wahi", "non esiste legge in questo posto" e venivano privati di tutto quello che possedevano.  
I turisti che cercassero antiche vestigia, alle Hawaii, resterebbero delusi: gli stessi Hawaiani hanno distrutto i loro "Heiau" [templi] dopo aver abiurato l'antica religione tradizionale. Quello che viene presentato come "storia" parte dall'arrivo dei missionari cristiani.





La Dea Pele

 
Ogni turista che arriva alle Hawaii sentirà pronunciare spesso il nome di Pele, la Dea del vulcano



Figlia di Haumea, la Madre Terra, e di Wakea, Padre Cielo. Pele arrivò alle Hawaii per scappare dalla sorella Dea del mare, viaggiò per le isole e si stabilì nella cavità del Kilauea. Questa Dea si manifestava in tre modi: come lava fusa, come giovane e come vecchia. Azioni di carità quando aveva sembianze umane evitavano che la Dea fosse distruttiva quando sarebbe tornata nelle sue sembianze di fuoco. Su Pele esistono molteplici canti, leggende, aneddoti; chiunque li abbia ideati, conosceva molto bene i vulcani: per esempio, nei canti che descrivono il viaggio di Pele nell'arcipelago appaiono dei luoghi nell'ordine esatto di origine che è stato stabilito correttamente anche dalla scienza moderna. Pele, come Dea dei vulcani, aveva un aspetto distruttivo, ma anche uno legato alla danza Hula, alla fertilità e alla creazione. Probabilmente era una Dea di origine polinesiana, il cui culto raggiunse l'apice nel XIII secolo.

La religione originaria delle Hawaii era basata su rigide regole e sui sacrifici umani. Al dio Ku, Dio dei guerrieri, venivano sacrificate vittime nel tempio "Luakini". Ma gli Hawaiani offrivano anche sacrifici di animali e frutta.
Anche dopo la cristianizzazione, la gente, in realtà, ancora pregava Pele. Per sradicarne il culto, fu organizzata una messinscena: la regina Kapi'olani, convertitasi al cristianesimo, sfidò la Dea scendendo dentro la caldera, leggendo a voce alta la bibbia e mangiando le bacche rosse 'ohelo su cui vigeva il kapu, ovvero il divieto religioso di cibarsene, gettandone i noccioli nella cavità; ma neanche questo bastò a convincere le persone dell'efficacia della preghiera cristiana: infatti durante un'eruzione del 1881, la principessa Ruth Ke'elikolani invocò Pele con canti sul bordo della roccia fusa, offrendo fazzoletti rossi di seta e del brandy; la mattina dopo l'eruzione era cessata. 

Un'altra leggenda racconta che Pele giaceva addormentata sul cratere di Kilauea, mentre, nel sogno, ascoltava una musica dolce. Così il suo spirito  uscì, per capire da dove provenisse, passando di isola in isola. Quando trovò l'isola dalla quale proveniva la musica, si innamorò di Lohi'au. Dopo tre giorni di amore passionale ma casto [Nota di Lunaria: Pele nel suo aspetto di Dea Vergine, come Diana\Artemide?], la loro storia finì quando Pele fu risvegliata dalla sorella Hi'iaka. Pele mandò la sorella alla ricerca di Lohi'au ma quando Hi'iaka arrivò sull'isola, trovò Lohi'au impiccato. Così catturò il suo spirito che ancora vagava e lo fece rientrare nel corpo attraverso uno squarcio nel pollice. Tuttavia, mentre stavano tornando da Pele, Hi'iaka e Lohi'au si innamorarono e quando Lohi'au vide il vero aspetto di Pele - una vecchia - la Dea, irata, si vendicò seppellendolo sotto la lava. Furono i due fratelli di Pele a farlo resuscitare, lo riportarono a Kauai dove si riunì con Hi'iaka.



Altre leggende e divinità

 
Maunaloa godeva di notorietà come la dimora dei Kalaipahoa, gli Dei del Rus; le immagini degli Dei venivano intagliati nel legno (Ki'i akua)  e si pensava che fossero caricate di un potere che poteva persino portare alla morte. La "Po'oko'i"  era la stregoneria ed un'incantesimo di morte consisteva nell'"avvelenare" il cibo con schegge o trucioli con il legno sacro usato per fare le statue degli Dei.
Comunque , è difficile stabilire con certezza come fosse l'antica religione hawaiana. La parola "Akua", che significa "Dio", viene anche usata per riferirsi ad una "coscienza di spirito" che potrebbe alludere all'anima di un antenato, il che potrebbe essere visto come un culto di antenati divinizzati più che non di divinità; infatti nella genesi hawaiana non esiste un dio creatore, ma la terra emerge semplicemente da sola, e tutto si sviluppa di conseguenza, dagli esseri umani alle divinità; ci vollero centinaia di generazioni prima che nascessero Wakea, Dio del cielo, e Papa, Dea della terra; essi erano gli antenati del popolo hawaiano.





Nota di Lunaria: anche nel pantheon maori troviamo una Dea simile: Papatuanuku; Il dio del cielo era Rangi. Ci sono somiglianze tra le divinità polinesiane e quelle hawaiane; comunque, in Polinesia, praticavano il culto degli antenati divinizzati, quindi è altamente probabile che anche alle Hawaii si divinizzassero gli antenati.





Nota: sulla Polinesia e i Maori cercherò di riportare un approfondimento prossimamente

Comunque, ogni gruppo di hawaiani aveva un culto diverso: i guerrieri e l'elite Ali'i era devota al dio della guerra Ku mentre le famiglie avevano Dei personali, che potevano anche essere totem animali come squali o gufi.
I sacerdoti hawaiani erano chiamati "Kahuna" (nota di Lunaria: termine usato anche al femminile, anche se non ho ancora trovato notizie su una classe sacerdotale di donne nelle antiche Hawaii, ma non escludo possa esserci stata). I templi erano chiamati "Heiau" e venivano edificati sulle rocce e l'area veniva recintata. Erano praticati sacrifici umani ed animali.
Il kapu era un complesso sistema di norme e divieti che limitava il libero arbitrio di tutti: alcune di queste regole - e per chi sgarrava, c'era la pena di morte - sembrano davvero grottesche o ridicole ai nostri occhi: per esempio era proibito camminare sull'ombra di un capo e le donne non potevano mangiare il maiale, le banane, il cocco e diversi tipi di pesce; non potevano neanche cucinare e doveva essere il marito a preparare il cibo. Il kapu è la versione hawaiana del polinesiano tabù (Nota di Lunaria: anche in Melanesia vigevano, e in alcune zone vengono ancora osservati, dei divieti strani e incomprensibili ai nostri occhi)



La Danza Hula e la Musica
 

Gli antichi Hawaiani erano appassionati di canti poetici chiamati "mele" che venivano composti per vari scopi: si celebravano le genealogie dei capi, storie d'amore, ninnananne. I mele venivano accompagnati da musica e danza e questa esibizione era nota come "Hula". è stata la Dea Laka ad inventare la Hula: la Dea danzò nei boschetti di 'ohi'a lehua.




La musica era suonata con zucche vuote, sonagli, flauti di bambù, piccoli tamburi e tamburi grandi realizzati con la pelle di squalo.    
C'era anche una danza Hula genitale, che servivano a celebrare i genitali dei membri più importanti dell'Ali'i e fu anche per questo motivo che i primi missionari cristiani si scandalizzarono.
Oggigiorno l'Hula viene fatta per allietare i turisti: il gonnellino di paglia, per esempio, non è originale hawaiano, ma è stato importato dalle Isole Gilbert.

Per quanto riguarda la musica hawaiana viene mixata ad altri stili; qui metto alcuni celebri generi e artisti
Una playlist di Jawaiian, un particolare genere che fonde Reggae alla musica hawaiana




https://www.youtube.com/watch?v=1Hd4axeJhXI&list=PLZLZU9DzPjb905-h76jBfsURQ9fFexy9Q

Israel Kamakawiwo'ole, il più noto cantante e musicista:

"Somewhere over the Rainbow" diventò una hit mondiale


 


Danza Hula


Musica ispirata alle Hawaii
https://www.youtube.com/watch?v=Ava45CrcDPQ



L'alfabeto hawaiano

 
La lingua hawaiana deriva da quelle polinesiane; tra le sue caratteristiche più inconsuete c'è la mancanza dei verbi "essere", "avere", "tempo"; in compenso 130 parole si riferiscono alla pioggia e 160 ai vari tipi di vento.
L'hawaiano è diventata una lingua scritta solo quando un comitato di missionari gli ha dato un alfabeto. è brevissimo: ha appena 12 lettere. Quando i missionari non riuscivano a capire il suono preciso, decidevano arbitrariamente quale lettera mettere, e così la lingua è stata semplificata ma non è stata trascritta correttamente e così non è più possibile sapere come venisse pronunciata originariamente.
Il segno di interpunzione glottale, ['], crea una pausa.
 

Qui qualche parola:
 

'A'A -> lava dura
'AINA -> terra
ALOHA -> forma di saluto; amore
'AUMAKUA -> Dio, spirito personale, animale totem
KAHUNA -> Sacerdote\Sacerdotessa
KAI -> mare
MAHALO -> grazie
PUA -> fiore, giardino
WILIWILI -> albero nativo

Le Dee delle Hawaii
 

Haumea, la Madre Terra
Hina, la Dea Farfalla
La'auma'oma'o, Dea del vento
Laieikawai, Dea dell'arcobaleno
Laka, Dea della danza
Namakaokahai, Dea del mare
Nuakea, Dea dell'allattamento
Pele, Dea dei vulcani
Kapo, Dea della magia
Poliahu, Dea della neve
Ha-pu'u Dea Drago che può assumere la forma di una grande pietra; anche Mo-o-inanea è una Dea drago


Per quanto riguarda gli Dei maschili, i più famosi sono Kane e Ku




Chi volesse approfondire le storie di imprese e di eroi, può consultare questo libro



Sull'arte, c'è questo mastodontico volume



ma ancora non sono riuscita a visionarlo tutto :P... riprenderò l'argomento anche dal punto di vista artistico, più in là...