Israele Esoterico (2) Alfabeto e Spirito

Ah, la lingua ebraica! La lingua più bella del mondo! 


Sono anni che la studio da autodidatta e so discretamente - anche se non velocemente - sillabare qualche parolina quando la vedo scritta qui e lì nei volumoni delle letture che mi sciroppo da decenni. Certo, confondo la Daleth con la Resh, e la Kaph con la Bet, ahimè!, non riesco proprio a distinguerle, e ovviamente la mia pronuncia è quella che è... ma come lingua mi fa impazzire essendo LA Lingua Esoterica per eccellenza e non plus ultra dell'Esoterismo parlando di Tarocchi e tanto altro tra le cose che sono le classiche letture da "alternativi"!

Vabbè, certo, c'è anche il Latino e per i più snob pure il Greco, e soprattutto il primo nel Black Metal fa il suo bel figurone - con tutti gli strafalcioni grammaticali del caso, ma suvvia!, non guardiamo il pelo nell'uovo! Un titolo come "De Mysteriis Dom Sathanas" è una gran figata a prescindere.

Sicchè, per quanto le preferenze del 99% dei Blacksters andranno al Latino, io devo dire che letteralmente impazzisco per il Black Metal cantato in Ebraico, ahimè, merce rara. 
Eh, purtroppo le band Black Metal da Israele PURTROPPO usano l'inglese e pocopoco la loro lingua madre.
 
Pensate che mi piace talmente come lingua che mi è pure capitato di sognare le parole in Ebraico nei miei sogni! 


Certo, poi sono una gran tardona in altre cose: è risaputo che non so guidare, non so fare di conto e non capisco una mazza di economia... ma vuoi mettere, so sillabare la Lamed, la Ghimel, la Mem, la Shin, l'Ayin, la Yod e ho imparato pure da sola!!!!
 
Info tratte da


L'Alfabeto


 







Le vocali (che in genere vengono omesse), sono dei piccoli segni (punti o linee) posti sopra o sotto le consonanti. Si dividono in lunghe, brevi, brevissime. In questo schemino, le vocali lunghe


 Qui lo schema con anche le vocali brevi











In Ebraico c'è solo l'articolo determinativo, "Ha", che si usa per il maschile e il femminile, per il singolare e plurale ed è prefisso al sostantivo cui si riferisce
 

Haben (il figlio)
Habat (la figlia)
Habanim (i figli)
Habanot (le figlie)

Quando l'articolo precede un complemento oggetto, è di solito introdotto dalla particella "et"
"Tavi et haséfer" > porta il libro

Per sentire la pronuncia ebraica ascolta https://www.youtube.com/watch?v=cnNmT5tGYYw



dopo un po' che li ascolti, riesci ad imparare il suono dell'ayin e anche la cadenza delle parole 





E ora, il commento mistico, lettera per lettera! 

Concetti tratti da


Perché l'alfabeto è così importante nella tradizione ebraica?
 

L'alfabeto rimanda alla parola. La parola può essere detta o scritta e la parola detta, per viaggiare nel tempo, deve essere scritta. Questo pensiero è collegato anche al modo di raccontare l'origine del mondo, la Creazione, perché Dio crea il mondo con 10 parole. Ogni lettera ha tante potenzialità e non è un caso che l'alfabeto sia la "nervatura" di molte letture mistiche.
Molte lettere dell'alfabeto rispondono al principio dell'acrofonia: il nome della lettera indica un oggetto la cui raffigurazione simbolica ha il suono della lettera iniziale. Aleph, A, per esempio, significa "Toro", e tale lettera ricorda astrattamente una testa di toro. Bet, B, vuol dire "casa" e perciò la "casa" ha dato il nome alla B, e così via.

Nota di Lunaria: si ricordi che il toro, nel contesto semita, era adorato come Divinità, e che il toro si associa spesso alla Dea.


L'Aleph, la "lettera che tace";


in aramaico, quando a una parola si vuole dare "lo stato enfatico", le si pospone la Aleph (che ha anche il significato di articolo). Quindi abbiamo il paradosso che l'enfasi maggiore a una parola viene data dalla lettera più muta.
Inoltre, l'Aleph è l'iniziale della parola "Anokhì", "Io". In Ebraico il pronome di prima persona singolare è Anokhì o Anì, ma Dio quando dà la sua Torà dice Anokhì, quindi l'Aleph introduce alle orecchie e alla lettura di Israele l'Io divino; quindi l'Aleph ha il duplice significato di silenzio iniziale di Dio ma anche del suo parlare, dell'Io di Dio.
L'Aleph è anche l'iniziale di "Adam", connesso ad "Adamà", "suolo", come in latino "Homo" da "Humus" e anche l'H non si pronuncia.
Gli antichi ebrei sapevano che in antico egiziano "io" si dice "anak/anokhi", ovvero l'io egiziano è quasi identico all'anokhì ebraico; questo può essere interpretato così: Dio, usando come inizio della Torà una parola egiziana, voleva insegnare agli ebrei che egli non aveva maledetto l'Egitto.


 La Bet è tracciata come un quadratino a cui manca il lato sinistro. è una lettera derivata dalla parola "casa".


Perché manca "il davanti della casa"?
Manca perché l'uomo non deve occuparsi di quello che c'è prima, sopra e sotto (Nota di Lunaria: ovviamente, dal punto di vista esoterico. L'uomo non può occuparsi di quello che c'era prima della Creazione, della dimensione celeste e infera). L'apertura della Bet in avanti è, in un certo senso, il segnale che la Storia deve andare avanti. Per estensione, la Bet, in quanto "casa" è associabile anche al tempio, la "casa di Dio".


(Nota di Lunaria: e a questo punto, è associabile anche a Vesta, la Dea del focolare domestico, il centro della casa)


Mentre l'Aleph, a, rappresenta l'Unità, la Bet, B, è dualità, pluralità, separazione, apertura al mondo. Solo Dio è Uno. Tutto il resto è due, cioè, "Io la penso così, il mio prossimo cosà".

La forma della Ghimel, G, ci fa pensare a un cammello: una testina e due gambette.

  
E dove ci conduce questo cammello? Nel deserto, e il deserto ci fa pensare all'Esodo. Dio ha "gamal", ha retribuito, il popolo e perciò la Ghimel rimanda alla conoscenza, all'intendimento, perché sono queste le cose che ogni giorno permettono la Creazione. Se l'Aleph, A, rappresenta l'Unità, la Bet la Dualità, B, la Ghimel, G, mette pace tra le due unità che compongono il 2. 

Lo Zohar (Sefer Zohar, "Libro dello Splendore") narra che, quando ancora tutto era caos, ogni lettera si presentò davanti a Dio, per chiedergli di essere impiegata a realizzare la Creazione. Per prima si presentò la Tau, T , poi la penultima, S, la Sin (Shin)  e così via, degradando sino alla seconda lettera, la Bet, B, che disse: "Se io verrò usata per creare il mondo, tutti gli esseri mi useranno per benedire Dio" ("Barakhà", benedizione, inizia con B, b). Dio glielo concesse e poi si volse all'Aleph, A, che era rimasta in disparte, e le chiese perché non si era presentata. L'Aleph a rispose: "In un mondo in cui tutto è dualità e pluralità, non v'è posto per il numero 1" (l'Aleph corrisponde infatti all'1). Al che Dio disse: "Non temere, io sono uno, come tu sei uno. Io voglio creare il mondo per porvi il mio spirito tramite la Torà e le mitzwòt, in cui il comandamento "Io sono il tuo Dio", comincerà con un'Aleph". Perciò recitare l'alfabeto, se uno ha "l'intenzione giusta" (Kawwanà) significa dire tutte le preghiere possibili, perché tutte le preghiere sono fatte delle 22 lettere dell'alfabeto.

La forma della Dalet, D, cosa ci ricorda? Una porta, una porta aperta, che dovrebbe essere il concetto fondamentale delle religioni e del rapporti tra gli uomini.



Quali sono i significati dell'He, H, ?


Per prima cosa, ha valore numerico: 5. Poi viene spesso usata come abbreviazione del nome di Dio e ha una "vocazione femminile" perché moltissime parole ebraiche femminili terminano in -ah/-eh (come Asherah  אֲשֵׁרָה o Ashima  אֲשִׁימָא o la Shekhinah  http://intervistemetal.blogspot.it/2018/04/israele-esoterica-1-origini-e-cabala.html )











Qual'è il senso della Waw, V, ?

  
La sua funzione principale, quando è da sola e non dentro una parola, è quella della congiunzione "e", e quindi congiunge e unisce le proposizioni e questo collegarle senza subordinazione può essere inteso come il lasciare al lettore il compito di stabilire il rapporto che intercorre tra le frasi, e, per estensione, intende tutte le estensioni anche fra Dio e il mondo, tra gli uni e gli altri. La Wav ricorda anche il chiodo.


La Zain, z, è la settima lettera, e indica il 7.


è collegata al sabato, perché abbiamo 6 giorni di lavoro e poi lo shabbat, il settimo giorno. Questa lettera ha in sé una valenza festosa e di quiete e indica la bellezza del creato. Il settimo giorno è quello in cui Dio cessa di lavorare e si compiace di quello che ha fatto. Metaforicamente la Zain, z, ricorda una spada.

Ci ricorda molto la Dea Aborigena Yhi



 E anche la Chet (Het, con una forte aspirazione dell'H), x, ha un'allusione al sabato. è l'iniziale della parola "challà", pane del sabato, e della parola "chèsed", che significa grazia e misericordia. La sua forma ricorda una siepe, un recinto.



Prendiamo in considerazione la Tet, che ricorda due rami che si piegano su se stessi. La lettera semita Tet è diventa la Theta, che però a differenza della Tet ha un suono aspirato. Tau e Tet sono suoni che all'epoca della bibbia erano distinti, oggi non più. Questa lettera ha valore numerico 9 e nella bibbia compare nella prima volta al versetto 4: "E vide che era cosa buona", tov, "buono, bene". Tutta la natura creata è "buona", solo sull'essere umano non è espresso questo giudizio, perché l'uomo può usare la sua libertà per il male.



Passiamo alla Yod, y, la lettera più piccola. è proprio con essa che inizia il nome di Dio. E in più rappresenta anche il legame tra Dio e il suo popolo.



Nel "Cantico dei Cantici", si è ipotizzato che i due amanti siano Dio (l'amante maschile) mentre la "lei" è la comunità d'Israele (Kenèset Ysrael). Israele inizia proprio con la Yod. Nel Deuteronomio si dice "Dio ti ha scelto perché ti ama". L'amore ama in modo gratuito anche le piccole cose. Questa sarebbe l'interpretazione al concetto di "popolo eletto": si è amato ciò che era piccolo e insignificante.

Abbiamo ora la Kaf, K; Simboleggia la mano raccolta a cucchiaio, la mano tesa per ricevere qualcosa.



La Lamed, L, è una specie di serpentello che va verso l'alto: un movimento di elevazione. Il suo valore numerico è 30. Una leggenda dice che il mondo sta in piedi per merito di 36 giusti, i Lamed-Vovnik. In più, "l-m-d" potrebbe indicare lo studiare, l'insegnare. Limmud è l'azione dello studiare. Questa lettera, inoltre, serve a costruire il gerundio. Questo serpentello mira quindi ad un punto d'arrivo, un "per fare".


Nota di Lunaria: la Lamed è la mia lettera preferita; quella che ho imparato per prima, ad individuare nei testi; e l'iniziale del mio nome! Nei Tarocchi, si associa, non a caso, alla carta dell'Appeso.



 
Mem, M, che identifica l'acqua, "màjim", o meglio, "acque primordiali" su cui si muoveva lo Spirito di Dio (*), come una colomba.


[Nota di Lunaria: sarebbe lunga da spiegare, dovrei riportarvi tutto lo studio di George Barton, comunque le acque primordiali in Genesi sono ricalcate sulla Dea Tiamat: Tehom sono "le acque" in Ebraico. Anche "Tamtu" è un termine equivalente a Tiamat; e in greco, "mare" si dice θάλασσα
"Thàlassa"; quanto a Tiamat, probabilmente era immaginata come una sorta di drago femmina marino primordiale]

Il Talmud dice "Non vi è altra acqua che la Torah. Come l'acqua scende dall'alto al basso, così fa anche la Torah", ma in realtà vi è un'acqua anche cattiva: quella del diluvio.

Più sotto vediamo l'approfondimento Spirito\colomba.


 Vi è poi la Nun, N , (valore numerico 50)


 che è stata paragonata ad un drago acquatico, o meglio "serpente marino"
 (altro concetto presente in altre culture, vedi la cinese Mazhu)



Arriviamo poi a Samekh, S,


come "Sod", "segreto, mistero". Secondo la Ghematria (branca dell'ermeneutica ebraica), due parole che hanno lo stesso valore numerico sono collegate da una causa, effetto, analogia o dipendenza l'una dall'altra. Per esempio, la parola "Jàjin", "vino" e "Sod", "segreto" hanno lo stesso valore numerico, 70; c'è un rapporto tra vino e segreto: se si beve troppo vino, i segreti vengono rivelati.

Ayin, i , la lettera più difficile da pronunciare,
 


allude all'occhio e al pozzo. I pozzi sono gli occhi del cielo, il cielo (diurno e notturno) si rispecchia nell'acqua che contengono. Anche negli occhi degli esseri umani si rispecchia "il celeste" o "il notturno".

Nota di Lunaria: tra l'altro il pozzo era legato alle Dee. Lo vediamo più sotto.

La Pe, P, sembra una bocca con un dente.   


Gabriel Levy però la paragona a una gabbia con all'interno un uccellino, il Messia: egli vorrebbe giungere ma è legato al cielo con catene d'oro, o chiuso in gabbia e non può giungere finché l'uomo non la apre.

Passiamo alla Tsade,  che si pronuncia come una Z dura.


è l'iniziale di "Tzaddìq", "Giusto" e "Tzedaqà", "Giustizia", parola usata anche per "elemosina", "carità", "amore". La giustizia regge la società, la carità irradia il singolo.

Nota di Lunaria: nell'islam c'è l'obbligo della carità, la Zakat, versare la "decima", l'elemosina per i poveri. Uno dei nomi divini è البر, (Al-Barr) "Il Caritatevole". Dal punto di vista ebraico, Giustizia e Carità sono i due lati di Dio.


Vediamo la Qof, Q, la lettera di "Qadosh", "Santo" ("Inaccessibile"). Viene quasi sempre scritta come "Kof", ma così si perde l'originarietà della Q ebraica, anche se oggi non viene più pronunciata.


 Dopo la Qof abbiamo la Resh, R,


che rimanda a "Rosh", "Testa, Capo".

Poi segue la "Sin", S, o Shin.


 Assomiglia a tre fiammelle. Se il puntino è a sinistra, s, si pronuncia Sin, se è a destra, w, Shin. 

 Infine, l'ultima lettera, la Tau, T,


pronunciata anche "Tav". è simile alla Chet, ma rispetto ad essa, ha un piedino storto. La Tau ha due valenze simboliche: la prima è quella di suggello, la seconda quella della croce. Probabilmente la croce usata dai Romani era a forma di T. San Francesco usava la croce "Tau". 

 (*) Approfondimento sullo Spirito, tratto da


"Dio è Spirito" (Giovanni 4,24) ma questo versetto biblico che cosa ci dice di Dio?

L'italiano utilizza almeno tre espressioni: "vento", "soffio" e "spirito", per tradurre un singolo sostantivo ebraico, Ruach.
Questa importante parola ebraica ha una profondità di significato che è praticamente impossibile riprodurre con una sola parola italiana. Ruach, tradizionalmente tradotto semplicemente come "Spirito" (in latino, Spiritus, è maschile. Ruach, però in Ebraico, è femminile), è una parola avente una grande varietà di significati, ciascuno dei quali getta luce sulle complesse associazioni della concezione cristiana dello Spirito Santo.
Gli autori dell'Antico Testamento sono molto attenti a non identificare Dio con il vento, e quindi a non ridurre Dio a livello di una forza naturale. [vedi approfondimento più sotto] Ciò nonostante viene tracciato un parallelo fra la potenza del vento e quella di Dio. [...] Questa immagine dello Spirito come potenza redentrice è forse espressa nella sua forma più significativa nel racconto dell'Esodo dall'Egitto, quando un potente vento divise il Mar Rosso (Esodo 14,21). In questo caso l'idea della Ruach veicola sia la potenza sia l'intento redentivo di Dio.


L'idea dello Spirito è collegata con la vita. Quando Dio creò Adamo, soffiò in lui un alito di vita; come risultato di quest'azione, Adamo divenne un essere vivente (Genesi 2,7).
La differenza fondamentale fra un essere umano vivente e uno morto è che il primo respira ("soffia") e il secondo no.
Questa osservazione condusse all'idea che la vita dipendesse dal respiro. Dio è colui che immette il soffio della vita in contenitori vuoti, e li chiama all'esistenza.
Dio portò Adamo alla vita soffiando in lui.
è quindi importante notare che la parola Ruach viene spesso collegata con l'opera creatrice di Dio (Genesi 1,2; Giobbe 26,12-13, 33,4; Salmo 104,27-31) benché la funzione propria dello Spirito non sia specificata. Esiste un evidente collegamento fra Spirito e il dono della vita mediante la creazione. 


Didimo il cieco (morto nel 398) fu uno dei molti autori che indicarono lo Spirito come responsabile della creazione, del rinnovamento e della santificazione delle creature di Dio.
Questa tesi viene espressa con particolare chiarezza da Basilio di Cesarea:
"Allo Spirito si rivolge tutto ciò che ha bisogno di santificazione; Lui (che poi è una LEI. Nota di Lunaria) desiderano ardentemente tutti quelli che vivono secondo virtù: dal suo soffio sono come rinvigoriti e aiutati a raggiungere il fine loro proprio anche seconda natura. Capace di perfezionare gli altri, egli per sé non vien meno in nessuno; vive senza bisogno di rifare le sue forze e anzi rifornisce la vita; le anime che portano lo Spirito (Pneumatofore) illuminate dallo Spirito diventano esse stesse spirituali e riversano la grazia sugli altri. Da qui provengono: la previsione degli avvenimenti futuri, la conoscenza dei misteri, la comprensione delle cose nascoste, la distribuzione dei doni di grazia, la cittadinanza celeste, un posto nel coro angelico, la gioia senza fine, la permanenza in Dio, la somiglianza con Dio, il più alto dei desideri: divenire Dio."

Lo Spirito come Carisma

Il termine tecnico "Carisma" fa riferimento al "riempire un individuo dello Spirito di Dio".
Il dono della Sapienza viene spesso presentato come conseguenza del conferimento dello Spirito (Genesi 41,38-39; Esodo 28,3; 35,31; Deuteronomio 34,9) [...] Il dato più importante di questa caratteristica dello Spirito è collegato al problema della profezia.

Il settore della Teologia che studia lo Spirito Santo è la Pneumatologia; uno dei contributi più significativi alla Pneumatologia fu dato da Agostino. Già Mario Vittorino aveva così celebrato lo Spirito:

"Aiutaci, Spirito Santo; legame di Padre e Figlio,
quando riposi, sei il Padre; quando procedi, il Figlio;
nel legare tutti in uno, sei lo Spirito Santo."

Lo Spirito Santo qui è visto come "copula", il legame tra Padre e Figlio ("Patris et filii copula")

Questa è l'idea che Agostino riprenderà e svilupperà nel trattato "De Trinitate": lo Spirito è lo Spirito sia del Padre sia del Figlio, e li unisce in un legame d'amore.

"Da questo conosciamo che noi siamo in lui ed Egli è in noi, perchè ci ha dato del suo Spirito (I Giovanni 4,13) è dunque lo Spirito Santo, del quale Egli ci ha dato, che fa sì che noi restiamo in Dio e lui in noi: ora questo è opera dell'amore. è dunque lo Spirito Santo il Dio amore."

Per Agostino, lo Spirito è un dono, dato da Dio, che unisce i credenti sia a Dio sia agli altri credenti, quindi alla Chiesa.
Lo Spirito crea legami d'unità tra i credenti, dai quali dipende l'unità della Chiesa, il tempio dello Spirito Santo, il luogo nel quale "egli" dimora.

Le funzioni dello Spirito Santo

La tradizione cristiana concentra l'azione dello Spirito Santo in tre aree: rivelazione, salvezza, vita cristiana.

Il ruolo centrale dello Spirito è quello di far conoscere Dio all'umanità. Ireneo scrisse: "Spirito Santo, tramite il quale i profeti profetizzarono" (si tenga presente che le donne, fin dai primordi, furono associate alla profezia, persino in quei popoli misogini, come i greci. Pensiamo alla figura della Pizia, o ancora, alla figura mitologica di Cassandra. Nota di Lunaria)

Manco a dirlo, è proprio gesù a scagliarsi contro una profetessa:







eh, lo so. Queste sono le classiche cosine che devo dire io alle femmine cristiane; poverette, le ignorano!
 
La maggior parte dei teologi ha anche considerato la fede stessa come il risultato dell'azione dello Spirito Santo:

"Conoscenza [...] suggellata nel nostro cuore dallo Spirito Santo", la definisce Calvino.

Per quanto riguarda la dottrina della Salvezza, allo Spirito compete il ruolo di santificazione, che rende l'umanità come Dio, nella divinizzazione, e anche, come è stato detto da Agostino, il ruolo di "creatore di unità" all'interno della Chiesa:

"Lo Spirito di Dio [...] racchiude tutti nell'unità spirituale" (Cirillo di Alessandria)

Ok, fin qui la brodaglia cristiana esegetical-teologica. Ora, qualche stralcio tratto da "La Dea Bianca",



sia per quanto riguarda il pensiero di Robert Graves, sia per quanto riguarda i miei commenti, che ci fanno sapere cosine che i teologi si dimenticano di citare...

Per quanto invece riguarda gli attributi femminili a questo "Dio Padre", ce ne sono stati, ma furono ovviamente cancellati.
Secondo la dottrina gnostica Gesù fu concepito nella mente dello Spirito Santo che in Ebraico era femminile, e "aleggiava sulle acque" in Genesi (tutte le Dee sono connesse alle acque: Mami Wata, Yemanja, Tiamat, Venere, per citarne qualcuna... I cattolici hanno scopiazzato le Dee del mare per la loro inesistente "maria stella maris", come abbiamo visto parlando di Astarte nei post precedenti  http://intervistemetal.blogspot.it/2018/04/siria-2-litolatria-atargatis-astarte.html )

Maria era solo il recipiente fisico; Lo Spirito Santo era la Saggezza, femminile (Sophia).


"Spirito Santo" derivò dalla grammatica latina "Spiritus" - termine maschile - e dall'avversione dei cristiani per le divinità femminili. Tra l'altro solo nel cristianesimo si pensa che sia una divinità maschile a generare ("Generato dal Padre": si dice ancora oggi), perché per tutti i popoli pre-cristiani, il concepimento è sempre femminile. Fecero eccezione i Greci - altro popolo misogino, anche se non ai livelli dei cristiani - perché nel mito, Atena è "partorita" dalla testa di Zeus fracassata.

Gli Ebioniti, mistici esseni del I secolo d.C, credevano nello Spirito Santo Femminile, e quelli di loro che abbracciavano il cristianesimo e dai quali discendono gli gnostici clementini del II secolo, facevano della Vergine Maria il ricettacolo dello Spirito Santo che essi chiamavano Michael ("Chi è come Dio?"). 


Altre due curiosità:

"Adamo" a dispetto dell'interpretazione con la parola semitica "Edom" ("rosso") potrebbe derivare da Adamos, Adamas o Adamastos, "Invitto, Inesorabile", epiteto omerico di Ade, che derivò da sua madre, la Dea della Morte.

Nel testo etiopico "Leggende di Nostra Signora Maria", si parla di Maria come perla bianca e uccello bianco, perché la sua anima esisteva prima del tempo: "Gioacchino disse a sua moglie Anna: "Ho visto il cielo aprirsi e un uccello bianco discenderne e librarsi sopra il mio capo". Ora, questo uccello aveva avuto il suo essere nel tempo antico... Era lo Spirito della Vita in forma di un uccello bianco e si incarnò nel grembo di Anna quando la perla uscì dai lombi di Gioacchino e Anna la accolse, ed era il corpo di Nostra Signora Maria."

La colomba, che è il simbolo dello Spirito Santo e discende su Gesù al momento del Battesimo, è un animale sacro alla Dea, ed era già attributo delle Sacerdotesse, molto prima dell'avvento del cristianesimo, così come la perla, che è connessa al mare e quindi alla Dea.

Nota di Lunaria: ci sono persino Dee a forma di colomba -_-



 Lo scopiazzamento cattolico -_-


La Dea-Luna della Palestina asianica era associata alle colombe come le corrispondenti divinità di Tebe d'Egitto, Dodona, Ierapoli, Creta e Cipro. Ma era adorata anche come vacca dalle lunghe corna: Hathor, Iside, Astaroth Karnaim. Iside è una parola asiatica onomatopeica, Is-Is, "Colei che piange", perché si riteneva che la Luna spargesse la rugiada e perché Iside, originale precristiano della "Mater Dolorosa", piangeva Osiride ucciso da Set. Iside era identificata con Io, la vacca lunare bianca o dorata giunta in Egitto da Argo. La "O" di Io è un'Omega, comune variante di Alfa.

Riguardo al movimento "eretico" - sterminati dai cattolici - dei Guglielmiti, che consideravano lo Spirito Santo incarnato in Santa Guglielma, si può leggere questo libro; 
 http://www.libreriadelledonne.it/wp-content/uploads/2015/01/Guglielma_e_Maifreda_Luisa_Muraro.pdf
io l'ho letto svariati anni fa in cartaceo; ne riporto qualche stralcio fondamentale anche se io non sono totalmente d'accordo con l'Autrice in alcuni passaggi:

L'associazione con lo Spirito Santo è più misteriosa da rintracciare nei suoi moventi biografici. Possiamo facilmente supporre che Guglielma fosse devota dello Spirito Santo, come la sorella Agnese che volle entrare in clausura delle Clarisse il giorno di Pentecoste. Pare, inoltre, che Guglielma fosse nata proprio il giorno di Pentecoste e questo dato biografico prese uno speciale significato agli occhi dei suoi seguaci. Ma più profondamente, Guglielma era una pensatrice dello Spirito Santo e una portatrice della sua sapienza la quale in lei doveva manifestarsi in una maniera che i cristiani del suo tempo potevano riconoscere e nominare. [...] Consolatore, in greco "Paraclito", è detto lo Spirito Santo. Nella teologia trinitaria questo titolo è pari a quello di Creatore per il Padre e di Salvatore per il Figlio. Il Paraclito, in greco, sarebbe più esattamente l'avvocato e il consigliere che difende la persona affidatagli in tribunale e insieme la rincuora per aiutarla a fare fronte alla prova con successo. Un tema, questo, che ritroveremo nel culto di Guglielma. [...] I due grandi inni medioevali dedicati allo Spirito Santo, il Veni Creator, del secolo IX e il Veni Sancte Spiritus degli inizi del secolo XIII, ci aiutano a capire che cosa potevano avere in mente i devoti di Guglielma quando la associavano allo Spirito Santo. Lo Spirito Santo vi è chiamato consolatore, dolce ospite dell'anima, dolce refrigerio, riposo nella fatica, riparo nella calura, conforto nel pianto. Gli viene chiesto di accendere la luce dei sensi, d'infondere amore nei cuori, di rafforzare i nostri corpi deboli, di lavare ciò che è sudicio, d'irrigare ciò che è arido, di piegare ciò che è rigido, di scaldare ciò che è freddo, di raddrizzare le storture. L'idea è quella di una divina potenza che fonde in sé la capacità di ravvivare e di mitigare, invocata perché corregga le mostruosità ordinarie di questo mondo, non però giudicandolo dall'alto ma calandosi in esso e così trasformandolo dal suo interno, senza forzature. [...] Il medico Giacomo, che conobbe personalmente Guglielma e l'assistette nei suoi ultimi giorni, credeva, come altri devoti, che lo Spirito Santo era presente incarnato in lei. [...] Questa straordinaria idea di un'incarnazione femminile di Dio, fondamento e principio di tutta l'eresia guglielmita, si diffuse quando Guglielma era ancora in vita.

E per quanto riguarda il Libero Spirito:

"I fratelli e le sorelle del Libero Spirito disprezzavano il sapere che s'impara leggendo, che si studia nelle scuole. La vera scienza viene direttamente da Dio, per un'illuminazione dello Spirito Santo. Il movimento contava numerose e importanti presenze femminili. La sua vittima più illustre è una donna, Margherita detta Porete, una beghina, bruciata a Parigi nel 1310, autrice di un trattato "Lo specchio delle anime semplici", in volgare, che è un testo importante per conoscere la spiritualità del movimento. Il protagonismo femminile trovava nel Libero Spirito aspetti particolarmente favorevoli. Come la valorizzazione della mente femminile che per forza di cose non era libresca né scolastica, il superamento dei rapporti gerarchici tra esseri umani, l'ottimismo verso lo stato di natura. Che induceva i cristiani a una più tranquilla accettazione del sesso e quindi del corpo femminile, altrimenti fonte di angoscia  e di vergogna.
Non pare che il movimento fosse organizzato su larga scala. La sua tendenza era di costruire piccoli gruppi, raccolti ciascuno intorno a un personaggio eminente, il quale aveva quella posizione per la sua capacità di iniziare gli altri alla libertà dello Spirito, con un insegnamento che pare fosse di tipo esoterico. Se il personaggio eminente era una donna, prendeva il titolo di "Madre divina".
I fratelli e le sorelle del Libero Spirito si sentivano parte della Chiesa Vera, la Chiesa Spirituale senza gerarchia e senza riti. Di essi si diceva che erano dediti a orge sessuali che per loro avrebbero avuto carattere di cerimonie sacre. La bolla papale "Sepe Sanctam Ecclesiam" secondo alcuni storici era diretta contro i fratelli del Libero Spirito."  

Approfondimento sul vento:

Lo stretto legame tra Dea e venti è mostrato anche nella credenza che le cavalle (come si è detto, animale lunare: vedi Epona\Rhiannon) possano concepire solamente esponendo al vento il posteriore.
Questa credenza è ripresa anche da Varrone, Plinio e Columella, mentre Tolomeo attribuisce al solo Zeus che regna sul Nord "i venti che recano la fertilità", e uno dei titoli di Zeus era Boreo.

Tracce di un culto palestinese del vento del Nord si trovano in Isaia XIV 13, Ezechiele I, 4, Salmi XLVIII, Giobbe XXXVII.
Il cristiano Lattanzio alla fine del III secolo, vede nella fecondazione delle cavalle un'analogia col concepimento della Vergine Maria per opera dello Spirito Santo.
Secondo l'Odissea, la sede dei venti, ossia il centro del culto di Borea e dei suoi fratelli si trovava sull'isola Eolia; ma il culto di Borea oltre che al Nord di Atene, si diffuse anche a Ovest (si sa che era venerato anche presso i Turi Italici) ed è probabile che abbia raggiunto anche la Spagna. Nella tarda classicità l'isola Eolia di Omero fu identificata con Lipari, che era stata colonizzata dagli Eolici. (tratto da Robert Graves "La Dea Bianca")



Nota di Lunaria: ci sarebbe da riportare un papiro immenso riguarda al culto dei venti e degli elementi in area pre-islamica e islamica; ma purtroppo non ho il tempo materiale di impaginarlo tutto, almeno non ora :P ... sintetizzo dicendo che comunque riferimenti ai venti li trovate anche nel contesto islamico che ovviamente ingloba quanto era politeismo.

***

Vediamo qualche aspetto di Sophia, un concetto gnostico, rappresentante la Sapienza e l'Aspetto Femminile. Anche se ci tengo a specificare che a me Sophia non piace, come concetto né tantomeno come rivendicazione femminile alla spiritualità. La riporto solo per completezza.


Per prima cosa, la Gnosi è una sterminata filosofia, affascinante nei suoi molteplici aspetti.
Dio è l'Anthropos, l'Androgino Archetipale nel cui seno hanno luogo processi conoscitivi ed evolutivi che si concretizzano nelle Ipostasi. Gli Eoni rappresentano momenti autosussistenti nell'espandersi dinamico della realtà divina (in effetti, la Contrazione cabalistica dello Tzim Tzum è un movimento... Dio, prima ancora di Creare, si Auto-Ritrae, per lasciare spazio alla Creazione).
Abbiamo quindi la Protennoia, che è la Dimensione Femminile (anche nella Cabala troviamo Sephiroth Femminili, Maschili e Sephiroth unificatrici). La Protennoia è il primo pensiero del Padre:
"Io sono Androgina, sono insieme una Madre e un Padre perché ho rapporti con me stessa."
In effetti, nella Genesi troviamo il famoso passo (spiegato, in modo poco credibile, come Dio che parla rivolto alla sua corte angelica o Dio che parla con gesù...) "Facciamo l'uomo a Nostra Immagine e Somiglianza", che implica un "Noi", quindi una Dualità (Io e Te) oltre che una polarità (maschile e femminile); Per di più Elohim è genere plurale della parola ebraica "Dio". "Bereshit Bara' Elohim" sarebbe più corretto da tradurre come "All'inizio Gli Elohim Creò".


Ad ogni modo, un'altra controparte femminile è Madre Barbelo (Bè' Arba 'El) uno Spirito Virginale Immutabile; sarebbe stato logico concepire Madre Barbelo incarnata nella Madonna, ma questo avrebbe portato all'ammissione scandalosa di una Divinità Femminile, ergo... 


Tra l'altro, a chi ci ha provato, animato da buone intenzioni, a divinizzare maria ipostatizzandola nello spirito santo per cancellare duemila anni di schifosa misoginia cristiana, è andata male: chiedete a Boff cosa "santa madre chiesa" pensa dei suoi scrittarelli a favore della divinizzazione del femminile, insieme al maschile di cristo...

Trovate il link qui: http://www.culturamariana.com/pubblicazioni/Serie%20pastorale/Maria%20nella%20Teologia%20contemporania/Capitolo%20XIV%20-%20Maria%20e%20la%20donna%20nel%20movimento%20culturale%20contemporaneo.pdf

Qui invece trovate tutti i motivi per cui, per il cristianesimo, la femmina non è degna di essere giudicata divina, ma manco paritaria al maschio: https://books.google.it/books?id=geUeENMXJGQC&pg=PA306&lpg=PA306&dq=donna+imago+dei&source=bl&ots=br49uQcE4q&sig=ST3WuGgoCJQhfp5KK0EKdn4kVcc&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjgxbqz79DXAhXCPBoKHXSUA1AQ6AEIRDAF#v=onepage&q=donna%20imago%20dei&f=false

Madre Barbelo venne ed è adorata in campo gnostico; si pensa che dal Padre e Madre Barbelo discendano emanazioni di quattro membri alla volta, le Sigizie, ovvero quaterne maschili alternate a quaterne femminili. (poteva una tale parità sessuale essere accettata dal cristianesimo di stampo paolino e poi scolastico? Ma certo che no! Ecco perché i poveri gnostici vengono dipinti come anticristi!)
Senza scendere nei particolari delle infinite sette gnostiche (tra le quali le più interessanti sono quelle degli Ofiti o dei Naasseni, che adoravano il Serpente, Nahash), diciamo sinteticamente che, ad un certo punto, Madre Barbelo si divide in una Triade: Pensiero - Voce - Parola: il pensiero vive in se stesso immerso nella Luce e nel Silenzio:
"Io sono una Voce essendo...nel Silenzio" esclama la Protennoia. Dalla Voce, trae origine il Figlio (Logos; possiamo considerarlo anche il Cristo, se vogliamo).


Riporto un brano di Tolomeo (della scuola Valentiniana) particolarmente suggestivo (come un po' tutto il linguaggio gnostico o i miti gnostici...):


"Nelle altezze invisibili e incomprensibili, c'è un Eone perfetto pre-esistente: lo chiamano Pre-Principio e Pre-Padre e Abisso. Era Invisibile e Incomprensibile, Eterno e Ingenerato e stava in grande tranquillità e solitudine nei tempi infiniti. Stava insieme a Lui anche il Pensiero che chiamiamo Grazia e Silenzio. Una volta l'Abisso meditò di emanare da sé un Principio di tutte le cose e depose in guisa di Seme questa emanazione che meditò di emanare nel Silenzio che esisteva insieme con Lui come in una matrice. Da questo rapporto ha origine il Figlio o Nous."


L'Autofecondazione dell'Androgino Archetipale è rappresentata come contemplazione del principio maschile nello specchio femminile che costituisce la sua dimensione vitale ed emozionale.
Dal Figlio vengono emessi 4 Eoni: Harmozel (dal quale sorse Adamo), Oroiael (dal quale sorse Seth, terzo figlio di Adamo e l'unico a sua immagine e somiglianza, a differenza di Caino e Abele...) Daveithe (le Anime dei Perfetti) ed Eleleth (Anime che conobbero la Perfezione).
Il Nous Androgino ha per compagna Aletheia (Verità), che costituisce con Abisso e Silenzio la Tetrade primordiale.
Da qui in poi, vengono emanati altri Eoni, fino a raggiungere i 30 Eoni.


Ora vediamo qualche aspetto legato a Sophia.
 

La Sophia Gnostica di stampo Sethiano e Valentiniano (due sette di gnostici) svolge la funzione di mediazione tra Dio e Materia; secondo l'apocrifo di Giovanni: "Essa pensò senza la volontà dello Spirito... e si manifestò  in lui un'opera incompiuta diversa per la sua forma, poichè essa l'aveva formata senza il suo compagno." Il suo "peccato" è l'Hybris, la Superbia: Audacia di generare senza il contributo maschile: Sophia emette la sostanza, ma non la forma.

Abbiamo qualche stralcio attribuito a Sophia:    
 

che è nera [come Kali], essendo primordiale, e come Iside tiene nascosta la sua gloria.
"Sono io quella che è stata odiata, e che è stata amata ovunque. Sono io quella che viene chiamata Vita, e che voi avete chiamato morte. Sono io quella che viene chiamata Legge, e che voi chiamate priva di legge. Sono io quella che avete inseguito e sono io quella che avete rinchiuso."


In un testo gnostico (Protennoia Trimorfica) si legge:
"E io venni, per la seconda volta nelle fattezze di una donna: e parlai con loro. E io li istruirò sulla prossima fine del Regno. E io li istruirò sull'inizio del Regno che viene, che non sperimenta il cambiamento e dove il nostro aspetto cambierà. "


Abbiamo poi un altro testo, Bronte (il Tuono), che sotto forma di discorso di rivelazione pronunciato da un'entità femminile rappresenta il modo di affermare la presenza nel Cosmo del Principio Spirituale:
"Io sono stata inviata dalla potenza, e sono venuta a quelli che riflettono su di me, e sono stata trovata in mezzo a quelli che sono alla mia ricerca. Guardate a me, voi che riflettete su di me e voi che ascoltate, uditemi: voi che state aspettando, prendetemi con voi, e non allontanatemi dalla vostra vista. Fate in modo che né la vostra voce, né il vostro udito mi odano, non ignoratemi in alcun luogo o tempo. Non siate ignoranti nei miei confronti perchè io sono la prima e l'ultima, io sono l'onorata e l'odiata, io sono la prostituta e la santa."


Ad ogni modo, Sophia si è manifestata alle tenebre informi, che contenevano in sé la sostanza di queste mondo. Sophia le ha illuminate, trasmettendo quella Dynamis, Principio Spirituale, che porta alla formazione della Materia Spirituale.
Nell'apocrifo di Giovanni troviamo: "Quando Sophia non potendo più contenere la passione che era in Lei concepì il Suo Pensiero, non potè rimanere inattiva e venne fuori il prodotto della Sua Opera, incompiuto, odioso nella forma perché essa lo aveva generato senza il suo compagno di coppia. Egli non aveva la forma della Madre, ma di Serpente e di Leone, e i suoi occhi gettavano una luce di fuoco."


Una creatura venerata dagli Gnostici è proprio l'Anguipede, una sorta di ibrido (testa di gallo, busto di leone


 - animali solari -,  piedi a forma di serpente -animale notturno-), Dio della Guerra, armato di lancia, scudo e frusta; in alcuni amuleti, troviamo l'Anguipede, a cui sono stati aggiunti i nomi di Jahvè (Dio tutt'altro che pacifico...), mentre in altri amuleti di stampo ofita, troviamo il Serpente in trono, armato di lancia e con un globo nella mano; di fronte a lui, qualcosa di simile a un babbuino, inginocchiato e con il fallo in erezione. è interessante notare che il gallo non solo è citato nei Vangeli (gesù fu rinnegato tre volte prima del canto del gallo), ma è anche un animale fondamentale nel Voodoo ed è presente anche nell'induismo, relativamente al culto della Dea Bahuchara, che cavalca un gallo e che curiosamente è la Dea che protegge gli evirati o gli effemminati. Infatti i sacerdoti di Bahuchara, similmente a quelli di Cibele, si auto-castravano. è possibile anche che ci fossero altrettanti riti cruenti per il sacerdozio femminile - poi soppresso -: per esempio, le donne si amputavano del seno, come lascerebbero intendere la stessa figura di Bahuchara o di Pattini che sono appunto figure mitologiche di donne divinizzate dopo la morte ed entrambe si erano mutilate il seno. 

Ad ogni modo, Sophia genera Ialdabaoth, il Primo Arconte che si costruisce un Eone di Fuoco, e poi unendosi a Aponoia (controparte negativa dell'Ennoia) genera 12 Angeli. A questi se ne aggiungono presto altri. A questo punto Ialdabaoth esclama "Io sono Dio e non ve ne è un'altro fuori di me" (che somiglianza con il Jahvè dell'Antico Testamento, eh?!) ma dall'Alto si ode una voce: "Esiste l'uomo e il figlio dell'uomo."
Segue poi la creazione del "nostro mondo" ad opera proprio degli Arconti capeggiati dal malvagio Ialdabaoth (ovvero Jahvè, per gli Gnostici) e di Adamo ed Eva, sul modello dell'Adamo Celeste. Sorvolando su questa complicatissima genesi, dico solo che Ialdabaoth, per gli Gnostici, si unì a Eva, generando Caino e Abele. Quando fu Adamo ad unirsi ad Eva, generò a sua immagine e somiglianza, ovvero Seth. Secondo un'altra concezione, un Eone, Epinoia Zoe, entra in Eva, ed unendosi ad Adamo genera Seth e sua sorella Norea.
Sophia si pente di quello che ha causato, e così Cristo Logos viene inviato come Soter, "Salvatore". Sophia viene anche identificata come Achamoth o come Spirito Santo. Si ritiene che Achamoth o Echamoth sia l'Aspetto di Sophia della Morte perché "Achamoth" potrebbe essere una corruzione linguistica di "Hokhmah", "Saggezza" (è una Sephira emanata da En Soph) e di "Moth", "Morte".


A livello storico, l'Incarnazione dello Spirito Santo è avvenuta in Santa Guglielma, nel Medioevo, e i suoi devoti (Guglielmiti) vennero ovviamente sterminati dall'Inquisizione. La loro colpa? Aver affermato che dopo il Cristo, discese incarnata in forma femminile lo Spirito Santo (che pure, ha natura femminile; e non è un caso che proprio nel Medioevo "viene messo da parte", perché le riflessioni teologiche preferite dai teologi sono inerenti il Padre, il Figlio e la morale sessuale così come la conosciamo...)

Infine, in Alchimia, Rebis è la Pietra Filosofale Ermetica, il conseguimento dell'Androgino, la Riconciliazione degli Opposti (che troviamo anche in Hegel e che avevo trattato qui  http://intervistemetal.blogspot.it/2018/04/alchimia-1-introduzione-ai-motivi.html  ), l'Interezza, l'Illuminazione. Dopo aver subito la dissoluzione e la morte della Nigredo, il Sole e la Luna, il Maschio e la Femmina, il Re e la Regina, lo Zolfo e l'Argento Vivo (tutti elementi che troviamo anche nei Tarocchi...) risorgono come Petra Gentrix, la Perfezione dell'Ermafrodito.
 
Per il Pozzo nel contesto politeista e semita vedi questo pdf

http://www.metabasis.it/articoli/14/14_Cattaneo.pdf Ovviamente il pozzo, le fonti e le acque sotterranee erano legati ad un concetto di DEA. Il cristianesimo scopiazza anche questo, ovviamente.

GLI SCOPIAZZAMENTI CRISTIANI CATTOLICI DEL POZZO:




Chi volesse approfondire su Sophia:


Per quanto riguarda le band consigliate, per farvi sentire la pronuncia ve ne linko tre:

la prima è una cantante che non c'entra col Metal: Yardena. Una splendida voce! Così potete sentire bene la pronuncia:




Le altre due band consigliate sono gli Arallu di "Jewish Devil", 
 

 
che cantano in inglese e hanno solo qualche breve frase in ebraico a mo' di spoken word per il loro Black Metal infernale al vetriolo: 

Notate che figata che è il video, con loro che scorazzano per il deserto come degli ossessi e per le strade della Terra Santa con il loro bel look Metal!


SATANIC WAR IN JERUSALEM!!!

L'ultima band che vi consiglio per stasera sono i Bartholomeus Night con "Adon ha'balahot", אדון הבלהות ("Signore del Terrore"), 


canzone che mi fa letteralmente impazzire, non tanto per il sound, essendo Black Metal nella media, ma proprio per le vocals che potenziano l'aura "evil" e ancestrale...