The Blessed Hellbrigade (Funeral Doom Metal)



 

1) Ciao e benvenuti! Presentatevi!

Ciao, noi siamo The Blessed Hellbrigade, il progetto (perchè di band vera e propria non si può parlare) si è formato nel 2006 con l’idea di suonare un ibrido tra doom e rock anni ’70. Dopo alcune prove però la band si scioglie, circa un anno dopo.

M: Nel 2008 M decide di rispolverare il progetto, rallenta alcuni vecchi riff e ne compone di nuovi. Con l’aiuto di Mayhem alla batteria vengono registrati i tre brani del demo “Two Steps To The Aim Annihilation – Metastasi”, autoprodotto da M in cassetta e cdr.
Qualche anno dopo il duo compone e registra “Cosmic Floats” che viene caricato su youtube. Un paio di anni dopo, la Dark Eyes Collective decide di ristampare il demo del 2008 più “Cosmic Floats” come split cd con gli Enthroned Darkness.
L’anno seguente il duo viene contattato per partecipare a un 4 way split cd assieme a In Lacrimas Et Dolor, Aphonic Threnody e Y’Ha-Nthlei dal titolo “Of Poison And Grief”, prodotto dalla GS Productions.
Il progetto è formato da M e Mayhem.


2) Quando e come nasce il progetto The Blessed Hellbrigade? Perché questo monicker? 

M: Alla prima parte credo di aver risposto precedentemente, mentre per il nome, posso dirti che è stato scelto per dare un’ idea controversa al progetto, La Benedetta Brigata Infernale è un nome che crea confusione, è difficile incasellare subito nell’ambito del doom più tradizionale e ci piace creare confusione.
Ti racconto un piccolo aneddoto legato ai primi anni del progetto, una sera del 2007 (se ricordo bene) avevo conosciuto e fatto festa con Blaze (ex Iron Maiden) che stranamente era a Novara in tour con una tribute band degli Iron; bevendo con lui l’avevo quasi coinvolto nel progetto T.B.H., lui sembrava interessato e mi aveva suggerito di accorciare il nome in “The Blessed”. Purtroppo, spariti i fumi dell’alchool mi son accorto che non mi ero fatto dare i contatti del suo manager, se no gli avrei rotto i coglioni allo sfinimento… in definitiva non se n’è fatto più nulla con lui, ma il progetto ha poi preso la direzione che ha tutt’ora, si vede che doveva andare così, hehehehe!



3) Penso che chi ami il Funeral Doom (nomi come Tyranny, Desire, Shape of Despair) apprezzerà sicuramente la vostra proposta. Potete parlarci più nel dettaglio di "Of Poison and Grief - Four Litanies for the deceased"? Si tratta di un concept? Il titolo parla chiaro...

M: Credo anche io che, chi ama il Funeral Doom, possa apprezzare la nostra proposta, anche se non ci limitiamo a quello stile, se ascolti bene i nostri brani presentano ogni tanto delle sperimentazioni rockeggianti che devono molto ai Black Sabbath, usiamo la voce in modo differente dai gruppi funeral doom e anche i nostri suoni si discostano da quel genere, forse per la nostra provenienza, che è prettamente Black Metal.
“Of Poison And Giref” non è un concept, ma un lavoro di comune accordo tra le quattro bands che vi hanno partecipato, attivamente e in maniera molto costruttiva e collaborativa, uno split gestito dai gruppi e non dall’etichetta, come spesso accade. Secondo me, questo, è un valore aggiunto, perché rispecchia esattamente il progetto dello split stesso. Poi il fatto che tutti i gruppi abbiano un approccio similare a certe tematiche non ha fatto altro che aiutare a far diventare lo split un album a tutti gli effetti e non una semplice compilation.
Lascio qui di seguito un link a un video su youtube che presenta lo split: https://www.youtube.com/watch?v=gyKPkQrYDYQ


4) è molto suggestivo l'artwork... l'albero solitario sul dirupo, quel cielo rosso "affocato nel sangue", mi verrebbe da commentare, rifacendoci ad uno stile un po' alla Giovanni Pascoli di "Temporale"...

"Rosseggia l'orizzonte/come affocato/a mare/nero di pece/a monte.."

Si intona in pieno col vostro artwork, non trovate?
Inoltre Giovanni Pascoli è uno dei miei poeti preferiti; ha composto capolavori come "Il Giorno dei morti"... Essendo una grande appassionata di poesia cimiteriale, di elegie funebri, vorrei sapere se vi siete ispirati a qualche Autore letterario, o in generale, da cosa siete ispirati (anche dal punto di vista dei dipinti, se ne avete qualcuno che vi ha ispirato)

M: L’artwork è stato gestito dai gruppi, come tutto lo split, che hanno collaborato attivamente per proporre idee e soluzioni differenti. Pascoli sinceramente non l’avevo valutato, ma in effetti il verso che mi proponi si adatta benissimo, sia alla grafica che al concept proposto dalle bands.
Per l’ispirazione, posso parlare solo a nome The blessed Hellbrigade e dirti che per il testo mi sono ispirato agli scritti di Baudelaire, motivo per cui ho mantenuto l’uso della lingua francese. Per la musica invece ci siamo dedicati ad una introspezione profonda e senza limiti, cercando di rappresentare i possibili cambiamenti umorali di una persona che si sente “maledetta e superiore”, come indica il titolo.

 
5) In "Maudit et Superieur", quel modo di intonare le vocals e la parte centrale mi ha fatto venire in mente gli Isengard, quelli di canzoni come "I Kamp med Kvitekrist"... qui e lì riaffiora la vostra impronta Black primigenia... qui per l'occasione dal lieve accenno Folk.

M: Come detto prima, la nostra matrice principale è Black Metal, anche se io ho sempre amato il doom in tutte le sue forme, e quindi ogni tanto, questa forte influenza, esce e si presenta. Noi non la soffochiamo, ma cerchiamo di integrarla nei nostri brani, per dare delle varianti sul tema, cosa che tanti gruppi evitano di fare.
Per la cronaca adoro Isengard, quindi grazie del paragone!


6) Visto che vi occupate sia di Black Metal col progetto "A Forest" (per cui rimando all'intervista pubblicata qualche giorno fa) che di Funeral Doom mi piacerebbe chiedervi se potete stilare un confronto tra i due generi... in fondo tutti e due sono basati su un senso di disperazione cosmica, di solitudine, spesso di odio di sé o della realtà circostante. C'è sempre questa bolla di pece nera, ribollente, una sorta di pantano oscuro (l'avete evocato in pieno in "The Tomb's Penumbra") che accomuna i due generi, solo che il Black Metal spesso predilige forme più ferali e belluine, d'assalto, mentre il Funeral Doom spesso si arricchisce di passaggi pianistici, organistici, che rimandano molto ad un'atmosfera da messa, da liturgia, ad uno stile barocco alla Dietrich Buxtehude.
Cosa vi piace ascoltare, nel genere? E come vivete il Funeral Doom? Cosa spinge a suonare questo genere? Non è certamente un genere "commercializzabile"... Ricordo ancora come un giornalista di Metal Hammer definì, anni fa, un album Funeral (se non ricordo male, parlando dei Forest of Shadows) "è come sentire i My Dying Bride alla moviola"...
In effetti è un genere che fa della lentezza e della catarsi (la durata delle canzoni...) il suo punto di forza.
Tra l'altro il Doom, anche quello della vecchia scuola che germogliava dai psichedelici anni '70 (e ancor prima, da fine degli anni '60) ha sempre insistito molto su questa cosa della ripetizione costante. Ripetere un suono, un mantra, è una pratica mistica che serve a raggiungere differenti stati di consapevolezza. Per esempio, molte canzoni dei primi Saint Vitus le definirei essenzialmente mistiche, dei veri e propri "tantra", tantra catatonici, soporiferi, nel significato più alto e sciamanico del termine, il sonno visto come possibilità di visitare nuove dimensioni.
Voi però aggiungete dei toni di pesantezza quasi Black, come ho fatto notare nella domanda precedente.

M: Personalmente credo che Black Metal e Doom siano come le facce di una stessa medaglia, entrambe sono musiche oscure, intimistiche e che creano atmosfera nell’ascoltatore, lo fanno solo in modo leggermente diverso, ma anni fa non era poi così netta la divisione, tanti gruppi Black Metal facevano brani lenti, ricordo su tutti i vecchi Katatonia, Black Crucifixion e Burzum (per citarne alcuni tra i più famosi). Poi per la moda di dare definizioni a tutti i costi son stati inventati il depressive e il suicidal Black, generi che non fanno altro che rallentare e immettere ritmiche Doom in tessuti Black. Quindi non trovo Doom e Black inconciliabili, tutt’altro. Personalmente ho sempre amato il Doom, dai Saint Vitus, ai My Dying Bride, ai vecchi Anathema, agli Esoteric, ai Cathedral, ai Thergothon ecc… perché mi da sensazioni che altri generi non mi danno, è un genere che parla a chi sa ascoltare, un genere che può coinvolgere la mente in viaggi mentali, proprio per la sua lentezza e ripetitività, ripetitività che ritroviamo spesso anche nel Black (cito nuovamente Burzum, perché così tutti lo conoscono, ma potrei chiamare in causa anche Von, Bathory e tanti altri).
Perché fare Doom o Funeral Doom? Perché ce lo si sente dentro, come dovrebbe essere per il Black Metal. Perché si sente il bisogno primordiale di esprimere certe sensazioni e diee, certi episodi della vita e certe emozioni, non certo per moda o per ricerca di gloria, anche se il Doom meno oltranzista sembra aver preso un certo seguito negli ultimi anni (poca roba se paragonato ad altri generi più accessibili) grazie alla diffusione dello stoner, che in certi casi lo richiama velatamente.
Il Doom, come il Black Metal poi è figlio (o meglio nipote) di “Black Sabbath” dei Black Sabbath, brano che racchiude in se tutto ciò che venne poi sviluppato negli anni a seguire da entrambi i generi. La radice è comune, quindi vedo Doom e Black Metal come due cugini, che possono spesso e volentieri collaborare.
Suonando in diverse entità Black Metal (A Forest, The True Endless, Skoll, Darkness e Torvara) e avendo militato anche in altre band dello stesso genere (Opera IX, Teuta, Huginn), non posso non far rientrare queste influenze anche in The Blessed Hellbrigade, come ogni tanto immetto del Doom in alcuni brani Black, perché i brani vengono composti da me, che ho questo background musicale.
Amando sperimentare amo anche ogni tanto cambiare genere, seguendo quello che sento, in maniera piuttosto istintiva e poco ragionata.
Ti anticipo che suono anche in Zenith (progetto a metà strada tra rumorismo e Black Metal) e Emortualis (old school Death Metal), mentre con Skoll e Huginn ho realizzato anche lavori totalmente acustici.
Non mi do limitazioni di genere, esploro la musica con curiosità e intensità, cercando la soluzione migliore per esprimere i messaggi che voglio dare.


7) Suppongo che The Blessed Hellbrigade non sia un progetto nato per esibirvi live... o sì?

M: Assolutamente no, a meno che non ci venga richiesto di partecipare a un evento che giudicheremmo particolarmente interessante. In generale però, credo che la nostra sia musica da contemplazione, da ascoltare da soli, in casa o fuori, magari in cuffia e al buio, per poter essere assorbiti dall’atmosfera che i brani creano. In sede live temo non ci sarebbero condizioni ideali per riproporre tali atmosfere, si rischierebbe di ri-arrangiare i brani per farli diventare più veloci o fruibili-eseguibili, perdendo così però l’atmosfera che si trova nelle registrazioni.


8) Concludete a vostro piacimento la nostra intervista e grazie per averla concessa!

M: Ti ringrazio molto per lo spazio che ci hai concesso e per l’intelligenza delle tue domande, mai banali e piacevoli da rispondere. (Grazie! Nota di Lunaria)
Invito chi sia interessati a cercarci online su fb e se vuole a contattarci. https://www.facebook.com/pages/The-Blessed-Hellbrigade/672920296100331

se interessati ad una preview della band suggerisco questo link:
https://www.youtube.com/watch?v=lBfD-Nz4_gc