A Forest (Black Metal)



1) Ciao ragazzi e benvenuti! Iniziamo dalle presentazioni!

Ciao e grazie a te per l' interesse nei nostri confronti.

Noi siamo A Forest, un duo composto da M e Mayhem, dedito a un Black Metal primordiale e grezzo, con un concept fondamentalmente legato alla Natura, intesa come entità suprema del mondo, in antitesi con l’uomo delle macchine e della merce, un uomo destinato a soccombere, ci piace immaginare, per una rivolta-vendetta della Natura stessa.


2) A Forest: un monicker che subito lascia intendere un forte legame concettuale con la Natura. Lo avete scelto di istinto, oppure è venuto come ispirazione dopo un po'? Devo dire che il vostro sound si sposa molto bene con immagini di rocce, vento e aria gelida, neve, foschia, muschio...

Mi fa molto piacere ciò che scrivi, perché vuol dire che hai colto esattamente ciò che vogliamo rappresentare nei nostri brani. Il nostro legame con la Natura è forte e radicato, un legame il più possibile rispettoso e attento, un legame che vuole provare a riscoprire il dimenticato legame dell’uomo “moderno” con la Grande Madre, deturpata da secoli di abusi e mancanza di rispetto.
Il nome A Forest è nato semplicemente, un po’ per la nostra passione per i boschi, un po’ perché apprezzo molto l’omonima canzone dei Cure.



3) Prima di focalizzarci sul full-lenght "Worn Out", potete riepilogarci, per darci un'idea cronologica delle vostre uscite, la vostra biografia?

A Forest nasce nel 2000, in una serata in cui io e Mayhem ci siamo trovati in sala prove con un vecchio registratore a cassetta e tante idee nella testa, dopo 2 ore di prove erano nati i brani del primo demo “Fury Of The Elements”, che prima fu autoprodotto e poi fu ristampato (sempre in mc) dalla Chanteloup Creations (FR). Due anni dopo ci ritrovammo con lo stesso equipaggiamento e idee simili a quelle della prima notte del 2000 e così creammo “Tales Of Winter Frost” che fu poi stampato dalla Ordo Obscuri Domini (ITA) come split mc con i tedeschi Vinterriket.
L’anno dopo fu particolarmente prolifico, perché riuscimmo a creare il nostro primo album “The Spirit Of The Forest (To Bleed Northern Spirit)” edito in cdr dalla Wotans Reich Prod. (ITA) e un mini “Black Clouds” edito sempre in cdr dalla Frozen Creations (ITA). Subito dopo partecipammo al tributo in cdr a “Burzum “A Man A Band A Symbol” edito dalla Wotan’s Reich Prod. con la cover di “Stemmen Fra Taarnet”.
Rimasti fermi per un po’, creammo nel 2006 “Worn Out”, che fu stampato in mc dalla Frozen Darkness Prod. (ITA) e si sarebbe dovuto stampare anche in cd, purtroppo la label preposta fermò la propria attività, lasciandoci con un album non del tutto reralizzato.
Nel 2009 uscì lo split mc Externsteine per la War Kommand Productions (con Via Dolorosa e Hakenkreuz Nocturna), che racchiude un brano mai realizzato e uno usato in passato per una compilation; da li a poco la Imperialismo Pagano Prod. (ITA) produsse la mc di “The Spirit Of The Forest”.

Da li rientrammo in letargo, fino al 2013, anno in cui rispolverammo il progetto e creammo “Worn Out pt.2”, che aggiungemmo al precedente “Worn Out” e che la Satanic Records (MEX) ha prodotto in cd, creando anche delle versioni limitate con toppa e maglietta.
La caratteristica che forse non traspare dalle mie parole è il metodo concettuale creativo che sta dietro A Forest, che ritengo fondamentale, per capire meglio lo spirito del progetto. Tutti i nostri brani infatti sono stati inventati e registrati nell’arco di una notte, usando strumentazione vecchia e analogica. I brani di ogni release sono stati composti e registrati, non sono mai stati provati, arrangiati e cambiati. Questo per mantenere la freschezza e la rude spontaneità che traspira dalle note, immediatezza che sarebbe sparita ritoccando e riprovando i brani, che sarebbero così stati snaturati perdendo la loro primigenia essenza.
Inoltre i nuclei essenziali dei brani (batteria e chitarra) sono stati registrati tutti con un vecchio registratore a cassetta, brani portati in piccoli home studio, dove abbiamo poi aggiunto basso, voci, altre chitarre e qualche suono naturale registrato nei nostri giri nei boschi.

 

4) Diciamo subito, per chi non vi avesse già sentito, che per vostra scelta suonate il Black Metal nel suo significato originale, più-che-originale, addirittura archetipale. Insomma, diciamo che le radici di A Forest (se mi consentite il gioco di parole) sono proprio piantate nei primissimi anni '90, dove per Black Metal si intendevano i Dark Throne, la registrazione "da cantina" e nessun "alleggerimento" ai canoni commerciali (voci femminili, sinfonie, copertine colorate realizzate con photoshop... e relativi atteggiamenti da VIP, se poi si diventava famosi in giro per il mondo...)
Quindi direi che siete perfetti per tutti gli orfani di quell'epoca passata, che troverebbero pane (nero e gelido) per i loro denti, perché ci riportate indietro di ben 25 anni! Mi piacerebbe chiedervi qualcosa in più, visto che in questi 25/15 anni ne abbiamo viste passare un bel po' di cose, in questo enorme mondo chiamato "Metal" (in tutte le sue diramazioni musical-concettuali) e in particolar modo nella scena Black Metal. Inutile dire che ormai, che piaccia o no, per Black Metal si intende tutt'altra cosa rispetto a quello che si intendeva nei primi '90s. Voi che ne pensate? Come vedete l'evoluzione che ha avuto il genere, e in particolar modo, come vedete il fatto che i suoi stessi padri fondatori (parlo anche di quelli più o meno "melodici e sinfonici" che hanno dato via alle prime "sperimentazioni sinfoniche") o hanno cambiato genere facendo tutt'altro, o lo hanno innovato con cose più o meno condivisibili o hanno "addolcito" il sound? In altre parole, cos'è il Black Metal, per voi? Scegliere di suonare il Black archetipale e primitivo è sicuramente una delle cose più coraggiose e oneste che si possano fare: il genere è ben codificato, non è "da copertina" e spessissimo ha persino una vera e propria filosofia di vita dietro (il non accettare compromessi, in primis, con le case discografiche, il non mettere "cose che vanno di moda" tanto per vendere copie in più) e anche una certa concettualità (oltre che estetica: inutile negare l'importanza del face painting, il suo vero significato).

Direi che hai colto nel segno e qual è l’intento della nostra proposta musicale, in A Forest abbiamo dato libero sfogo al nostro lato più grezzo e sognante allo stesso tempo, suonando un genere che ormai nessuno sembra più voler fare, trattando argomenti che ormai tanti ritengono infantili e superati, ma ai quali siamo profondamente legati, soprattutto per questioni di età, avendo vissuto in prima persona i famosi primi anni ’90 del Black Metal.
Di quello che è successo alla scena e al genere non sappiamo bene che dire, per certi versi ha aperto nuove vie e sperimentazioni, che abbiamo anche apprezzato, ma per altre vie ha snaturato quello che era l’essenza di un genere musicale che andava oltre la musica stessa e curava maggiormente il concetto e l’esperienza artistica rispetto alla mera apparenza.
Ormai non so nemmeno più io se si può parlare ancora di Black Metal o semplicemente di Metal Estremo, tutto è stato snaturato e banalizzato dai più, ridicolizzato e reso fruibile per le masse. Il Black Metal è diventato un genere Metal come tutti gli altri, in primis per chi lo segue, dice di viverlo e di supportarlo (fate le dovute eccezioni naturalmente), in secondo luogo per i promoter, che sfornano decine di concerti Black Metal senza più far caso a ciò che le band rappresentano, ma creando un business in un genere che era nato come anti-businness. Non c’è più lo spirito che animava i gruppi degli esordi, non si vuole andare oltre, ma si preferisce trovare il modo per piacere al pubblico, per apparire ed avere un seguito. Tutte cose sacrosante (che parola orribile che ho usato…apposta), ma che non sono parte di ciò che io intendo essere Black Metal.
Ma cos’è Black Metal? Per tanti è urlare “Satan” ogni 3 parole, per altri parlare del diavolo o dell’occulto su brani veloci e distorti; per me è prima di tutto coerenza e onestà intellettuale, ricerca artistica e filosofica, dedizione e isolamento, sopratutto da ciò che è grande esposizione al pubblico; non mi fa schifo suonare di fronte a un bel pubblico, che magari segue e reagisce sui brani suonati, ma non cerco l’esposizione mediatica a tutti i costi.
Per farla breve, negli anni abbiamo visto l’industria discografica impadronirsi di un genere che era nato per essere ribellione pura, avulsa dallo star system e all’appiattimento artistico-concettuale di molte bands, che hanno teso ad appiattire e banalizzare il messaggio…praticamente quello che accadde al Punk e a tutti i generi estremi con una base di seguito economicamente interessante.

 

5) Ora vorrei entrare più nello specifico di "Worn Out", il vostro full-lenght, che in realtà "riunifica in uno" due differenti album. Per prima cosa, è molto bella la copertina: uno scorcio di foresta. La prospettiva accentua il senso di imponenza, come se il piede umano non avesse mai varcato quella soglia, come se quegli alberi imponenti dominassero da secoli, incontrastati padroni, e dove l'osservatore resta quasi "schiacciato". 
Sarei curiosa di sapere se potete dirci chi ha curato l'artwork e dove avete scattato la foto. Si tratta di un paesaggio italiano?
Ho visto che anche per il demo tape avete usato uno scorcio di foresta, però non è una foto, ma un dipinto.
Di recente, tra l'altro, ho studiato meglio alcune cose legate ai boschi sacri, e agli scempi che sono stati compiuti dai primi cristiani e missionari per distruggere i boschi sacri e gli alberi consacrati agli Dei; per esempio ho letto in Jacques Brosse che: "San Maurilio invece bruciò direttamente gli alberi di un bosco sacro, poi riconsacrato a san Pietro. San Bonifacio, evangelizzando i Germani, fece abbattere la quercia di Geismar consacrata a Thor. Una cinquantina di anni dopo Carlomagno distrusse il santuario in cui era venerato Irminsul, un gigantesco tronco d'albero cui si attribuiva la proprietà di sostenere la volta celeste. In Lituania i cristiani mutilarono decine e decine di alberi. Nel 1258 a Sventaniestis, il vescovo Anselmo diede ordine di abbattere una quercia sacra, e non riuscendo a scalfirlo con l'ascia, lo bruciò. Tra il 1351 e 1355 a Romuva, in Prussia, su richiesta del vescovo Giovanni I, i cristiani fecero segare una quercia sacra sotto la quale si radunava il popolo per pregare. Alcune foreste erano personificate e divinizzate come quella dei Vosgi, la Foresta Nera, consacrata alla Dea Abnoba e le Ardenne, regno di Arduinna, la Dea del cinghiale, assimilata a Diana, culto che risaliva probabilmente all'età della pietra. Molti alberi vennero cristianizzati, "consacrati e dedicati" alla madonna e ai santi."
Voi stessi nelle note biografiche dite che il concept della band tratta della vendetta di Madre Natura sulla razza umana. Mi piacerebbe che ci parlaste meglio anche di questo vostro lato e di come è in simbiosi con la scelta della registrazione, come ho detto, molto allo stato brado, da "raw sound"; tra l'altro questo vale anche per i vostri cd precedenti.

Come detto sopra “Worn Out” racchiude due esperienze di registrazione lontane tra loro, ma che si completano a vicenda, musicalmente, concettualmente e liricamente. La scelta di aggiungere alla parte 1 anche la parte 2 è stata dettata dalla necessità di non riproporre pedissequamente un lavoro datato e lontano nel tempo, ma di dare un chiaro segnale di esistenza della band, che, pur nel cambiamento dei gusti musicali  della scena, orgogliosamente sbandiera il proprio modo di essere.
L’artwork l’ho curato io, che sono anche artefice delle foto (tranne quella della band naturalmente) e sono felice che tu abbia apprezzato l’apporto minimalista che ha dato all’album. L’immagine della copertina è uno scorcio  di bosco delle pianure delle nostre zone, boschi che conosciamo e a cui siamo molto legati per mille motivi. Le altre immagini interne e dell’inlay sono foto che avevo scattato nel 1994 nei dintorni di Bergen, questo per sedimentare ulteriormente il nostro legame con quel tipo di atmosfere e quel tipo di Black Metal.
Il nostro rapporto con gli alberi è piuttosto forte, ne sentiamo l’energia e ne apprezziamo la bellezza in tutte le fasi stagionali e ne riconosciamo la forza.

Tutti gli scempi perpetrati agli alberi sacri che citi nella tua domanda sono orribili macchie nella storia dell’umanità, simboli di distacco dalla Natura a causa dell’atteggiamento dell’uomo, volto alla dominazione della Natura stessa. Atti di una barbarità senza scuse, che solitamente poi imponevano conversioni di massa a fil di spada o, peggio, con torture e roghi.
Non è un caso che uno dei nostri split si intitoli Externsteine, e porti in copertina una foto del luogo dove sorgeva il mitico Irminsul, abbattuto da Carlo il bastardo (poi magno), nella sua crociata contro i Sassoni.
Vorrei però aggiungere agli alberi che hai citato tu, anche il famoso Noce di Benevento, abbattuto, sempre dai cristiani nel periodo in cui i Longobardi regnavano su quasi tutta la penisola, un albero sacro, che poi fu demonizzato dalla chiesa cattolica, chiesa che è uno dei motori primi del distacco dell’uomo dalla Grande Madre e in particolare dal culto degli alberi.

 

6) Ci sarà l'opportunità di sentirvi usare la lingua italiana? C'è un motivo particolare per la scelta dell'inglese? In genere tutte le band mi rispondono sempre che l'inglese, "per metrica da rendere nel cantato" è più adatto, e usare l'italiano è molto più difficile. è così anche per voi?

Come per la musica, anche i testi sono stati scritti in maniera istintiva e senza troppi fronzoli, sono visioni e idee sull’argomento non vagliate da particolari ragionamenti e ripensamenti. L’inglese è stato usato senza pensarci particolarmente, i testi sono semplicemente usciti così.
Non nego che potremo in futuro (se mai faremo qualcos’altro in futuro) usare l’italiano, dipenderà dalla nostra ispirazione.



7) Posso sapere se vi piacerebbe collaborare con qualcuno? Qual'è per voi il nome per eccellenza che scegliereste per uno split, nel 2015? Vedo che avete già avuto, anni fa, un'esperienza riguardo allo split.

Di split, come vedi sopra, ne abbiamo fatti un paio, l’unico che però è stato creato ad hoc per la nostra proposta musicale e concettuale è quello con Vinterriket, che, anche se presenta uno stile musicale molto diverso, portava avanti un approccio concettuale simile al nostro.

Ad oggi non so con chi potrei vedere bene uno split con A Forest, di certo so, che se ci venisse proposto uno split, lo accetterei solo se la band in questione porta avanti un concept filosofico e lirico simile al nostro.

 

8) Alcune volte le band Black più underground scelgono di non suonare dal vivo. è così anche per voi. Pensate che i grandi eventi, per intenderci, i grandi concerti/raduni dove ci suonano tutti (da band come i Nightwish ad altre band di moda con un larghissimo seguito) non siano adatti alla vostra proposta? O c'è qualche altro motivo?

A Forest non ha mai suonato dal vivo, primo per problemi di line up (dato che siamo solo in due), secondo, e non meno importante, perché bisognerebbe risuonare i brani che sono stati fissati nelle registrazioni, come fotografie, snaturando l’istantanea del momento del concepimento stesso del brano, rischiando di far perdere ai brani l’aura mistica che avevamo catturato al momento della composizione-registrazione.
Per i grandi raduni metallari, trovo che siano divertenti, mi è piaciuto per qualche anno andarci, sbronzarmi e divertirmi con amici e persone conosciute li. Non sono una mummia muffa e chiusa in cantina a maledire la mondanità, ma non li trovo adatti alle proposte musicali di alcuni progetti, come A Forest. Poi ognuno deve essere libero di far ciò che gli pare.
Secondo me, ci sono band adatte ai live, altre no, A Forest non può essere una live band e credo non lo sarà mai.


9) Concludete a vostro piacimento la nostra chiacchierata!

Ti ringrazio per lo spazio che ci hai dato, per la profondità e l’intelligenza delle tue domande, che ho trovato cordiali e stimolanti. (Grazie! Nota di Lunaria)
A chi sente di poter essere interessato alla nostra proposta musicale-concettuale, dico di contattarci, abbiamo ancora delle copie di “Worn Out” in cd, se invece siete interessati alle nostre vecchie releases, vi invito a cercarle nel folto delle distro underground.
Saluti.
M