D8 Dimension (Alternative/Industrial Metal)










1) Ciao Ragazzi! Benvenuti! Presentatevi ai nostri lettori!

Ciao a tutti, noi siamo i D8 Dimension, siamo una band che suona Alternative/Industrial Metal e veniamo da Livorno e siamo attivi live da circa 3/4 anni, con un bel po’ di attività live alle spalle in Italia e all’estero… suoniamo in modo aggressivo, e facciamo live show scenografici e distruttivi (o almeno ci proviamo).

2) D8 Dimension: cosa significa il vostro monicker?

Stavamo cercando un nome per la band e Tyo, uno dei nostri due chitarristi, ipotizzando una situazione in cui noi fossimo una band famosa disse: “Nella dimensione B-8, la dimensione in cui saremo famosi…” (implica che difficilmente saremo famosi in questa dimensione…) da li, abbiamo cambiato la “B” in “D” perché “B8” faceva il nome troppo dance anni ’70, e perché pensavamo di fare il gioco di parole con “The Hate” (presupposto errato ma vabè…) e c’è rimasto D8 Dimension.

3) Ho letto nella vostra bio che vi siete formati nel 2009 e che avete già all'attivo un demo, "Demo-N". Non l'ho sentito, ma vorrei che foste voi a indicare paralleli, confronti, analogie, similitudini o differenze con il vostro nuovo cd, "Octocrura"!

Allora… c’è una premessa da fare, “Demo-N” è stato per la maggior parte di noi il primo lavoro in studio in assoluto,e benché già al tempo fossimo dei “perfezionisti rompicazzo”, si sente.
Alu.X (il nostro “addetto all’elettronica/synth”) non era ancora presente in line-up e il livello di produzione del disco è molto amatoriale rispetto a “Octocrura”.
I pezzi contenuti all’interno sono pezzi relativi alla prima fase dei D8D, quindi sono privi di elettronica, molto meno industrial e molto più southern, l’unico pezzo che è anche in “Octocrura”, è “Vrock” che comunque era già nato nella nostra testa come pezzo da “remixare”.
Diciamo che Demo-N conteneva tutta la nostra attitudine più metal e hard rock che ci ha poi portato a sviluppare la nostra identità stilistica, secondo me ben espressa in “Octocrura”.

4) Ho sentito qualche vostro pezzo... prima di concentrarci sulla parte musicale, vi chiederei di parlarci un po' del vostro artwork! Se non sbaglio "quel mostriciattolo" dovrebbe essere un acaro...? Come mai l'avete scelto come "mascotte"?!

Nella nostra ricerca della copertina ci siamo imbattuti in immagini al microscopio di svariati insetti e ci sono subito piaciute, ci piace il fatto che ciò che poco ci spaventa o che comunque è ritenuto inoffensivo nella maggior parte dei casi, se ingrandito a dismisura, diventa un vero e proprio mostro nell’accezione più comune del termine, cioè, se qualcuno si immagina un mostro ributtante, gli verrà sicuramente in mente quello che alla fine è un insetto gigante.
Poi è una giusta rappresentazione di un certo lato umano “mostruoso” noi non ci pensiamo, ma addosso abbiamo migliaia di quei piccoli acari mostruosi, è qualcosa che abbiamo addosso e non ce ne rendiamo nemmeno conto, è una buona similitudine.
E poi, vabè, hanno 8 zampe (Octocrura) e l’8 è un numero ricorrente nella storia della band, oltre a comparire nel nome.


5) E ora parliamo di "Octocrura"! Se dovessi descrivervi a chi non vi conosce, parlerei di un Metal moderno, fortemente contaminato da effettistica, ma bello aggressivo e roccioso: per esempio "Vrock" "pesta a dovere" tra vocals e batteria! E l'intro di "Inferno", a dir poco terremotante! C'è anche un break centrale tutto percussioni che riporta in mente quasi i Sepultura! In "Industrial" invece rallentate i tempi, iniziando con uno incipit quasi tombale... fino alle devastanti vocals! In "Octocrura" alternate potenza e pesantezza a ritornelli catchy...in "S.O.M.E" compare quasi un'aura "etnica" ed è forse la vostra track più sperimentale... Insomma, parlerei di Metal moderno, magari con un occhio verso le derive alla Disturbed/Spineshank/Coal Chamber, ma senza dimenticare l'effetto "spacchiamo tutto!". Cosa ne pensate? E voi come definireste il vostro stile?

Mah, io non sono mai riuscito bene a definire il nostro stile, direi che siamo una band molto moderna con derive classiche, per lo più facciamo quel che ci pare senza punti fissi, ci hanno detto di somigliare ai Nine Inch Nails in alcuni casi e di avere derive più grunge e anni ’90, penso che siano un po’ le basi del genere che facciamo e quindi sia ovvio che ci sia un’assonanza.
Tuttavia cerchiamo di proiettare tutto ciò in una direzione un po’ più moderna e meno classica, cerchiamo di essere d’impatto ed energici senza disdegnare qualche riff più brutale, ma allo stesso tempo di rimanere ascoltabili per un pubblico più vasto di quello dei classici amanti del genere.

6) Ho dato uno sguardo ai vostri testi. In "Vrock" cantate "I Need, I Need a hole inside, someone who sucks my pain/I bleed, there's ruin in my veins"; in "Inferno" dite "And we accept the fact that we're bonded and enslaved, Critic sense is ornamental, not the base"
Si direbbe che trattate temi legati al disagio esistenziale e ad altre tematiche come l'incomunicabilità... A proposito, chi o cosa è un "Gunmouth"? E chi è il Messia di "Inferno" del quale non avete bisogno (we don't need a new messiah)?

Allora…hai messo tanta carne al fuoco con questa domanda, cercherò di essere il più possibile esauriente.
Partendo da Vrock, direi che è un pezzo che parla di cambiamento, sì, diciamo di disagio, quel disagio che tutti sentono quando sono attanagliati dalla monotonia che ti entra dentro e ti rende schiavo dell’abitudine, è un pezzo che incita al cambiamento, ad uno strappo all’interno del quotidiano.
In "inferno" invece, sono più critico, la frase che hai citato è iconica perché è uno dei miei “dogma” principale, pensare che nella nostra società il senso critico vada sempre più a sparire, mi rende estremamente preoccupato, tutto si riduce ad una sorta di tifoseria calcistica da applicare in ogni aspetto della vita.
Il nuovo messia di cui non abbiamo bisogno, non è un’invettiva verso qualcuno o qualcosa, è un’affermazione atta a spiegare che l’unico modo per aggiustare una società alla deriva è un’intenzione comune di cambiare le cose che non ci deve essere trasmessa (distorta) da qualcuno, ma deve essere genuina e venire da noi stessi.
"Gunmouth" è una storia, il pezzo ci riportava a sensazioni e sonorità anni ’30, quindi ci siamo inventati questa storia di un Gangster soprannominato “Gunmouth” per il suo vizio diciamo di “sparare prima di parlare”, che si innamora e vive l’amore nella maniera più adatta ad un uomo privo di moralità, che vive nella violenza.

7) Nella vostra bio c'è scritto che avete suonato a un concorso, “Suoni Nella Notte” di Cerreto Guidi (Empoli), e che vi ha permesso di partecipare alla sedicesima edizione di “Rock Otocec”, uno dei Festival più importanti della Slovenia. Chissà com'eravate emozionati! Raccontateci tutto al riguardo!

Ci siamo divertiti parecchio, per prima cosa siamo stati trattati da re, praticamente avevamo tutto pagato e a nostra disposizione! Abbiamo conosciuto un sacco di band e di musicisti fantastici e la situazione era veramente molto bella.
Abbiamo suonato nel tardo pomeriggio ma la risposta di pubblico è stata comunque ottima, sicuramente un’esperienza che ci è rimasta a cuore.


8) Prossimi progetti? Proponete una musica così futuristica e moderna che sarebbe quasi lecito aspettarsi da voi un video con queste atmosfere!

Stiamo appunto lavorando al video e alla preparazione dei live in questo periodo.
Stiamo sempre cercando di stendere una storyboard, ma considerando la nostra pignoleria, penso possa venire un bel lavoro!

9) A proposito, riporto la vostra bio: "Un album all’insegna del “Do It Yourself”, auto-prodotto per nostra scelta, che verrà venduto a prezzo popolare in forma fisica ai concerti e online, e in forma digitale sulle comuni piattaforme di digital download". Volete parlarci meglio di questa vostra scelta?

Si beh, il circuito metal nazionale è molto limitato, i locali che avrebbero impianti adatti a far suonare un gruppo metal, fanno suonare tutto a parte il metal, le etichette italiane metal credibili capaci di dare un appoggio sostanziale a una band meritevole, sono poche o (ma questa è una mia opinione) inesistenti.
Il nostro genere purtroppo non ha grandi valvole di sfogo in Italia, la rete da infinite possibilità, siamo dei perfezionisti e questo è praticamente il nostro lavoro, quindi abbiamo deciso di fare tutto da noi.
In gastronomia la “filiera corta – dal produttore al consumatore” è sinonimo di qualità e passione, perché non dovrebbe esserlo anche per la musica?


10) Concludete a vostro piacimento la nostra chiacchierata!

Mi tolgo subito il dente facendo il “marchettone” prima di tutto:
Octocrura è disponibile in free streaming su SoundCloud (www.soundcloud.com/d8dimension) e Bandcamp (www.d8dimension.bandcamp.com) dove l’album è anche acquistabile in forma fisica a 5 € pi spese di spedizione, o a 3€ in formato digitale, più gente ci da fiducia, prima facciamo il video!
Per il resto mettete mi piace su www.facebook.com/d8dimension per rimanere aggiornati su tutta la nostra attività live e non.
Grazie mille per il tempo concessoci, grazie a te, lettore che stai leggendo queste parole e probabilmente vuol dire che sei arrivato fino in fondo all’intervista, speriamo di vederci in un live.



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