Dante e il Femminile

Concetti tratti da

Pagine 82 e 83

Ci si potrebbe chiedere se l'amore di Dante e Beatrice non sia una sorta di via tantrica occidentale? Se fosse così, Dante ne sarebbe il massimo esponente. Anche l'Amor Cortese, la lirica provenzale, il Dolce Stil Novo, i Fedeli d'Amore della tradizione islamica potrebbero essere rilette con questa chiave di lettura. Molto interessante è anche il confronto con i Fedeli d'Amore e il concetto di anfibolia, che non contrappone l'amore umano a quello divino, essendo espressioni di una medesima Realtà. Uno dei più famosi poeti del Sufismo, 'Umar ibn al-Farid non usò il "Lui" (huwa) bensì il "Lei" (hiya) per riferirsi all'Essenza Divina (dhat, femminile in arabo) Secondo questa concezione, l'amore uomo-donna permette di contemplare il Divino in una creatura; il Principio Assoluto è inaccessibile e non può essere contemplato senza un supporto.

Pagina 102 

Citando Ibn Arabi, tutti i fattori che partecipano alla creazione sono femminili e l'intero processo della creazione è governato dal principio della femminilità. L'Essenza, Dhat, che è la fonte primaria di tutti gli esseri ha un nome femminile. La base principale dell'origine di ogni cosa si chiama Madre, Umm, perché questa è la radice da cui si originano tutti i rami. Anche nel Tao, la Via è la Madre delle diecimila cose. Il Senza Nome è il Principio del Cielo e della Terra. Il Nominato è la Madre di "diecimila esseri".

Pagine 103, 104 e 105

Anche il teologo Teilhard de Chardin fu ispirato dalla Beatrice dantesca. La radice dell'Eterno Femminino è Maria, tutta umana, tutta donna, ma anche cosmica e divina (Nota di Lunaria: questo NON è quello che dice la teologia cattolica. Maria non è considerata divina né divinizzata, visto che il solo Gesù Cristo è considerato Dio. Al massimo, a considerare Maria divinizzata\ipostatica nello Spirito Santo sono teologi come Boff, neanche in linea con quello che sostiene la chiesa cattolica) All'Eterno Femminino Teilhard dedicò un libro, incentrandosi su un "Abisso Amoroso Femminile": "Ab initio creata sum", "Sono apparsa fin dalle origini del mondo. Prima di tutti i secoli sono uscita dalle mani di Dio (...) In principio ero solo vapore ondeggiante (...) Per me si accede al cuore totale della creazione, sono la Porta della Terra (...) Più diventerò Donna, più diventerà immateriale e celeste la mia figura... in me l'anima tende a sublimare il Corpo, la Grazia a divinizzare l'anima. Posta fra Dio e la Terra, come un luogo di attrazione comune, io li faccio venire l'uno verso l'altro, appassionatamente (...) Io sono la Vergine Maria, madre di tutti gli esseri umani"

Nota di Lunaria: non ho letto quell'opera di de Chardin, ma probabilmente l'Autore aveva in mente anche la Shekinah tipica della Cabala.

Pagine 132 e 133

Nel canto XXIII del Paradiso, per paragonare le schiere trionfanti di Gesù e Maria, Dante fa riferimento a Ecate, e alla Triade Luna-Selene\Diana\Ecate:

"Quale ne' pleniluni sereni

Trivia ride tra le ninfe etterne

che dipingon lo ciel per tutti i seni,

vid'i' sopra migliaia di lucerne

un sol che tutte quante l'accendea,

come fa 'l nostro le viste superne;

e per la viva luce trasparea

la lucente sustanza tanto chiara

nel viso mio, che non la sostenea."


è l'archetipo della Dea che integra la figura della Madre, della Vergine, della Strega. I volti della Dea sono innumerevoli, anche se assunti nel mistero abbagliante di Maria, con Gesù. (Nota di Lunaria: ovviamente questa NON è teologia cristiana e la chiesa rifiuterebbe totalmente una simile idea) Alla Trinità Maschile (Padre, Figlio, Spirito Santo) corrisponde una Trinità Femminile (Maria, Santa Lucia e Beatrice) e una Trinità Femminea (Proserpina\Matelda-Diana-Ecate  https://intervistemetal.blogspot.com/2023/12/le-tre-erinni-nella-divina-commedia.html ) (Nota di Lunaria: idem. Questa idea non è certamente teologia cattolica)

Pagina 166

Beatrice diventa simbolo disincarnato della Teologia, Mistica, Gnosi, Intelletto Agente, Angelo, Chiesa spirituale, [...] non solo figura storica (Bice di Folco Portinari), simboleggiando il mondo femminile.

Pagine 167, 168 e 169

Nella teologia della Commedia, il Cristo-Logos si manifesta anche come Sophia, come parte del femminile del divino, come incarnazione nella donna (...) in una donna storica, che sia Maria di Nazareth (https://intervistemetal.blogspot.com/2024/04/il-simbolismo-delle-nozze-di-cana-in.html) o Beatrice di Firenze.

Nel "Convivio", Dante definisce Maria "femmina veramente e figlia di Ioacchino e d'Adam", figlia del padre storico Gioacchino e dell'Adamo della Genesi. (...) La visione del mondo dantesca è tanto Cristocentrica quanto Sofiano\Marianocentrica. Due soggetti trascendentali, archetipici, fondativi, ma anche incarnati storicamente (Nota di Lunaria: non rappresenta la teologia cristiana, questo pensiero, ma solo quello di Dante o dell'interpretazione dei suoi testi. Sia chiaro.) Dante sembra recuperare certe coppie divine di altre religioni orientali (Shiva-Shakti, Shiva-Parvati) latenti e non espresse nel cristianesimo storico (Nota di Lunaria: non espresse proprio perché tutto il cristianesimo divinizza unicamente il maschile, e non anche il femminile)

(...) C'è da chiedersi se la teologia abbia esaurito il mistero trinitariano, virandolo tutto al maschile. (...) Dante pone al centro del suo viaggio una Trinità Femminile (Maria-Lucia-Beatrice). Lo Spirito Santo potrebbe essere il doppio femminile di Gesù, menzionato come "Il Consolatore" a Gv 16,7. (Nota di Lunaria: sì, però il Consolatore Spirito Santo menzionato in quel passo biblico NON è chiamato al femminile, eh. Anche se so che esistono cattolici che ritengono che lì si parli di Maria che "apparirà nelle mariofanie", Lourdes, Fatima ecc., sì però questa interpretazione al massimo vale solo per i cattolici, non per tutti i cristiani)

Vedi anche https://intervistemetal.blogspot.com/2023/12/commento-introduttivo-allinferno-di.html


















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