Breve analisi al Techno Death Metal, tra Fusion e Jazz


Tratto da



Integrazioni a cura di Lunaria


Atheist



Insieme ai Cynic e agli ultimi Pestilence, gli Atheist rappresentano l'apice di quel movimento che all'inizio degli anni '90 si poneva come obiettivo l'evoluzione della musica estrema in chiave ultratecnica inserendo disgressioni strumentali vicino alla Fusion o al Jazz sperimentale e slegando la struttura dei brani dal concetto di canzone tipico dell'Heavy Rock. Attiva già dal 1984,




la band giunge al debutto discografico solo all'inizio del 1990 e fatica perciò a trovare un proprio spazio in una scena dominata dalla brutalità più estremista, anche perché "Piece of time"  https://www.youtube.com/watch?v=q4g6cwlTIhM


non mette ancora sul piatto quell'evoluzione artistica che di lì a poco avrebbe portato i nostri verso la realizzazione di opere dalla caratura elevatissima. "Unquestionable Presence" https://www.youtube.com/watch?v=DnUZ5xpcKHw viene accolto come un capolavoro dalla critica mondiale: velocità supersonica e passaggi ultratecnici si miscelano in un turbinio di riff, divagazioni strumentali, contorsioni melodiche e ritmiche martellanti, ma nonostante tutto, il successo non arriva e il terzo lavoro che si spinge ancora oltre nella ricerca musicale proponendo ritmiche sudamericane (Nota di Lunaria: come poi faranno i Puya di "Union") e passaggi mozzafiato, finisce con il risentire di una produzione non all'altezza della complessità dei brani.





Atheist line up: Kelly Shaefer (voce, chitarra), Rand Burkey (chitarra), Tony Choy (basso), Steve Flynn (batteria), Roger Patterson (basso)


Cynic



Formatasi nel 1987 su iniziativa di Paul Masvidal e Sean Reinert, la band all'inizio suona un Death Metal  brutale ispirato a gruppi come Venom e Kreator.



Ben presto il loro sound subisce una rapida evoluzione, grazie all'influenza di band come Atheist, trasformandosi in una commistione tra le sonorità Death degli inizi e influenze Progressive e Fusion. Nel 1993 viene alla luce "Focus", un lavoro fresco e originale (e che suona ancora così dannatamente figo e futuristico anche nel 2017! Nota di Lunaria) https://www.youtube.com/watch?v=aHA8JyIzaBE


che sposta i confini di un genere che sembra in continua evoluzione. I Cynic si sciolgono nel 1995 a causa di pesanti divergenze artistiche tuttavia i singoli componenti proseguono la loro attività collaborando a molti progetti (Gordian Knot e Aghora), in cui l'influenza della band madre è ancora presente e facilmente identificabile. 



Difficile inquadrare un album come "Focus", dove il Death Metal si sposa con elementi Jazz e Fusion, dove i tempi composti si susseguono, dove il cantato growl si alterna a voci filtrate e pulite e chitarre sinth giocano un ruolo fondamentale.



Nota di Lunaria: pezzi come "Veil of Maya", "Sentiment", "Textures" o "The Eagle Nature" fanno gridare al miracolo, da tanto risultano perfetti gioielli di purissima tecnica e innovazione stilistica.

Cynic line-up: Paul Masvidal (chitarra, voce), Sean Reinert (batteria), Jason Gobel (chitarra), Sean Malone (basso)


Nocturnus


I Nocturnus sono una delle prime band Death Metal ad inserire un costante uso delle tastiere allo scopo di arricchire e personalizzare maggiormente il loro violentissimo sound. Abilità tecnica elevata e velocità d'esecuzione supersonica sono caratteristiche molto apprezzate dai fan del genere.
Sufficientemente interessante anche il panorama lirico-concettuale della band che si allontana dalle tematiche tipiche del Death/Black per abbracciare un immaginario Sci-fi horror intriso di mistero. 



Nonostante il successo di critica, il gruppo non riesce a stabilizzarsi e disaccordi interni porteranno a un prematuro scioglimento. "The Key" (1991) https://www.youtube.com/watch?v=uGg11znHPA8  è ricco di brani velocissimi e intuizioni geniali: un vortice di riff claustrofobici spezzato da assoli lancinanti e da inquietanti inserti di tastiera.

Nocturnus line up: Mike Davis (chitarra), Sean McNenney (chitarra), Lousi Panzer (tastiere), Mike Browning (batteria, voce), Jeff Estes (basso), Dan Izzo (voce)


Infine, anche se il libro non dedica loro l'intero paragrafo, io aggiungo anche i Pestilence di "Spheres",



opera che unisce la brutalità Death acida e ferale ad una sovrastruttura impressionante di divagazioni iper-tecniche e quasi tridimensionali che si sommano l'una sull'altra in cambi di tempo mozzafiato e sferzanti (sentire "Changing Perspectives", "Phileas", "Demise Of Time", "Mind Reflections"...)
https://www.youtube.com/watch?v=dF5-yy-jopA

Altri nomi che restano interessanti a livello di contributi nella decostruzione del Death (e non solo): Opeth, 




Sadist,





Meshuggah,




gli Strapping Young Lad,  i Lux Occulta di pezzi come ''Architecture'', https://www.youtube.com/watch?v=NOVImFG6ZzU

i Fear Factory 



e i totalmente jazz Conflux. http://intervistemetal.blogspot.it/2015/06/conflux-jazz-metal.html

Ovviamente, il tutto parte, ancor prima, dai Death, Death Angel e Voivod,
 





nella loro ricerca dell' iper-tecnicismo (anche fine a se stesso...). Vedi anche il recente movimento Deathcore e Prog Death alla Rings of Saturn/Persefone,

https://www.youtube.com/watch?v=ZpVAmGqzceA

https://www.youtube.com/watch?v=KmVs1gqQWpI

che getta un ponte ricollegandosi a quanto fatto da Atheist-Cynic-Pestilence.

Per approfondire il Jazz, vedi: http://intervistemetal.blogspot.it/2015/02/marco-pasetto-jazz.html




Un commento molto interessante, che integra con un'analisi alla scena contemporanea: