tratto da
Stazionaria sull'Esistenzialismo dal 2004.
Un po' meno stazionaria "da un po'", ma pur sempre fissista.
Questa corrente filosofica prende come punto di partenza l'individuo con il suo bisogno di sapere, i suoi dubbi e le sue incertezze. Vediamo quali vie gli uomini che hanno seguito coscientemente o inconsapevolmente la corrente del pensiero esistenzialista. (oggi sostituito dal "faccio views su tik tok, quindi sono". Nota di Lunaria)
Basta qualche volta la parola esistenzialista perché nella nostra immaginazione appaia la figura di un giovane trasandato, con la barba lunga, un paio di calzoni sudici e un maglione che dal mento gli arriva alle ginocchia (ma anche no, noialtre aborriamo i pantaloni e i maglioni, ci vestiamo solo di pizzo e velluto nero. Nota di Lunaria)
Simili esemplari di perdigiorno sofferenti (a sentir loro) erano in circolazione a Parigi dopo l'ultima guerra mondiale. Perché si conciavano così?
Semplice, avevano scelto la prima soluzione, la più facile, per risolvere l'angoscia dell'esistenza: lasciarsi andare, vivere alla giornata, impedirsi ogni scelta concreta perché la scelta arreca solo danno a chi la compie.
Di tempi più recenti sono invece quei giovinastri che i quotidiani definiscono "teppisti" o "teddy boys".
Essi compiono bravate, atti di vandalismo assolutamente senza motivo, solo per mostrare di valere qualcosa.
(Tanto oggigiorno la gente per fare due views in più su tik tok è disposta anche a crepare e\o far crepare. Nota di Lunaria)
Certamente essi non lo sanno, ma agiscono in quel modo perché senza rendersene conto, hanno assimilato l'idea della seconda soluzione esistenzialista, divulgata da tanti film e romanzi: poiché l'ambiente, gli altri, la massa schiacciano la nostra personalità, ribelliamoci.
(La soluzione migliore sarebbe non essere mai nati ma non è, purtroppo, alla portata di nessuno, come diceva Cioran. Nota di Lunaria)
Compiono qualche azione fuori dall'ordinario, non importa se buona o cattiva, purché serva a distinguerci dagli altri.
Questo è l'unico modo per certi esistenzialisti di sentirsi vivi (ahahahah! Io mi sento viva solo quando fanno le fiere di vinili e cd e vedo i miei simili e perciò per un po' non sono immersa nel malvagio sistema di cose normaloide. Nota di Lunaria)
Angelo o diavolo, santo o brigante, basta uscire dalla massa anonima e affermare se stesso, spontaneamente.
C'è poi una terza soluzione, la più difficile, quella che costa di più. Dato che tutta l'esistenza ci appare come un dramma e che nulla su questa terra ci può liberare dall'angoscia, rivolgiamo il nostro pensiero a Dio. Non sappiamo se egli vorrà accoglierci, perché non lo conosciamo. Ma basterà avere fede: poi si compirà un "salto nel buio", verso di lui. è un atto di speranza, più che di fede. Speranza che un Dio esista e che sia tanto misterioso da offrirci la salvezza.
I punti essenziali dell'Esistenzialismo sono:
- l'esistenza singola, la mia esistenza, è l'unica cosa che conti e che si possa conoscere.
- la mia esistenza mi appare come un dramma, una corsa verso il nulla che devo affrontare senza sapere il perché.
- la mia libertà è fortemente limitata e ogni scelta arreca danni a chi la compie.
- da tutti questi aspetti negativi nasce l'angoscia dell'esistenza.
Soluzioni:
1) proibirsi ogni scelta, vivere alla giornata
2) affermare se stessi contro la massa, con un'azione qualsiasi purché fuori dall'ordinario
3) compiere, attraverso la fede, un "salto nel buio" verso Dio con la speranza che in lui ci sia la salvezza
Più che un complicato "sistema" filosofico, cioè una teoria che spieghi globalmente la realtà e il destino vero dell'uomo, l'Esistenzialismo è un certo "modo" di pensare, di sentire, comune a molte persone del nostro tempo.
Dove sta il primo errore di questa filosofia?
Nella loro indagine gli Esistenzialisti non considerano tutta quanta la realtà, ma solo un aspetto di essa, cioè l'esistenza personale, che essi ritengono la cosa più importante. Poi essi estendono le conclusioni pessimistiche tratte da questa indagine a tutta quanta la realtà. Ma non è vero che la nostra esistenza sia l'unica cosa che conti: noi siamo nel mondo, immersi nelle cose che ci circondano, legati in un solo destino con la realtà e le esistenze di altre persone, i nostri cari, e non possiamo disinteressarci di tutto ciò.
è chiaro allora che diventa necessario indagare con la ragione il senso di tutta la realtà.
Ma gli Esistenzialisti negano che la ragione possa compiere questa indagine. Tuttavia è questo il punto debole della filosofia esistenzialista: essi non dimostrano questa impossibilità.
E infatti è vero il contrario. Alle domande: come mai esiste il mondo? perché esisto io o gli altri uomini? La filosofia può dare delle esaurienti risposte e sono risposte alle quali si arriva con la sola ragione.
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