Joumana Haddad

Vedi anche Ayaan Hirsi Ali https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/blog-post.html 
Mona Eltahawy e Nawal Al-Sa'dawi
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/03/mona-eltahawy-perche-ci-odiano-gli.html
e Taslima Nasreen https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/taslima-nasreen.html 


Info tratte da


Joumana Haddad è una scrittrice libanese. Autrice di "Ho ucciso Shahrazad", "Adrenalina", "Il ritorno di Lilith", è apparsa anche sulle antologie "Parola di donna, corpo di donna" e "Non ho peccato abbastanza" (insieme a moltissime altre Poetesse).
è membro del Comitato del libro e della letteratura presso il ministero della Cultura libanese e fondatrice della rivista Jasad ("Corpo"). Questi sono i "complimenti" che le hanno rivolto gli integralisti: "immorale", "dissoluta", "scandalosa", "peccaminosa", "viziata", "corrotta", "corruttrice", "depravata", "decadente", "criminale", "malvagia", "senza scrupoli", "senza onore", "subdola", "Meriti di essere lapidata", "Marcirai all'inferno", "Ti dovresti vergognare di te stessa", "Come ti permetti? Stai corrompendo i nostri figli", "Dio ti punirà", "Ti sputiamo in faccia", "Preghiamo che qualcuno ti getti dell'acido addosso"


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"Vedi, essere arabo e vivere nel mondo arabo oggi è come sbattere la testa contro uno spesso muro di inattaccabili ostacoli politici, sociali ed esistenziali. Martelli, martelli ma nulla cambia, eccetto il numero dei lividi sulla tua pelle. Ma bisogna continuare a colpire quel muro dall'interno. è la nostra unica speranza. Perché non può essere distrutto, penetrato o abbattuto dall'esterno."

"Le mie letture mi emancipavano - e la libertà, così come ho appreso in seguito, comincia dalla mente per poi spostarsi sull'espressione di sé e sul comportamento."

"Mi infastidisce pensare che l'unica risposta di molte donne arabe alla propria sofferenza sia lamentarsi, invece di provare a cercare una soluzione, un barlume di speranza, per quanto piccolo sia, nella loro realtà quotidiana. "Volere è potere" è molto più di una bella sequenza di parole."

"Pregare dovrebbe essere come fare l'amore: una questione privata. Tutti parlano di oscenità sessuale, ma quasi nessuno parla di oscenità religiosa. Chi fa l'amore in pubblico viene mandato in prigione perché si ritiene che costituisca un'offesa alla pubblica decenza. Io sogno un mondo laico, incontaminato, in cui venga riservato lo stesso trattamento a chi trasforma le proprie convinzioni religiose in un carnevale."

"Una donna forte al punto da vivere, e dire "no", persino quando vivere e dire "no" significa perdere."

Suggerisco anche di andare a leggere questo articolo 

 http://arabpress.eu/femminismo-islamico-sindrome-di-stoccolma/19760/
dove Joumana era anche più diretta e schietta nel professare tutto il suo anti-islamismo, rispetto al già suo ottimo libro.




Nota bene: è lunga la lista degli uomini uccisi dalle dittature islamiche: il loro "crimine"? 
Essere atei, progressisti, tolleranti, cioè "apostati blasfemi", come vengono bollati dai loro aguzzini.
Uno degli ultimi che è finito tra le grinfie dell'integralismo islamico è lui: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/01/junaid-hafeez-condannato-morte-perche-e.html