La Janara






1) Ciao e benvenuti! Potete presentarvi ai nostri lettori?

Ciao Lunaria, grazie dello spazio che ci hai concesso. La Janara è un gruppo che prende il nome da quella creatura misteriosa che per secoli ha popolato le leggende e i racconti della gente irpina. Con il nostro album d’esordio abbiamo cercato di convogliare le esperienze elettriche della musica Rock ed Heavy Metal (con testi cantati esclusivamente in italiano), con quelle secolari fatte di credenze popolari, superstizioni e misteriose leggende che affondano le loro radici immateriali nella psiche della nostra gente, sin dalle origini della nostra terra.

 
2) Il vostro monicker è particolare: la Janara propriamente è una sorta di strega. Riassume molto bene tutto il vostro concept. Come e perché nasce questa vostra proposta non solo musicale, ma anche concettuale? Tra l'altro, curiosamente, ho parlato di questo argomento anche con i La Pietra Lunare (loro vengono dal Molise e hanno fatto uscire un bel cd dedicato al folklore contadino). Ricordo di aver sentito, fino a 16 anni anni fa, che gli anziani, qui dove vivo io, ricordavano ancora delle streghe che operavano nelle cascine, mi pare chiamate "scalfirie", e come tale, da isolare e da evitare. Un altro esempio di "strega italica popolare", l'ha offerto Lucio Fulci, con "Non si sevizia un paperino"... ad ogni modo, potete raccontarci nei dettagli chi era questa Janara? Sapete per caso cosa significhi il suo nome?

La janara non è altro che una di quelle streghe che, nella cultura del tuo paese, operavano nelle cascine. La figura stregonesca appare in tutte le culture sin dall’inizio dei tempi, ogni zona geografica, poi, le ha cucito un ruolo nel folclore locale, le ha dato un nome e ne ha celebrato il mito in relazione alla propria storia ed alla propria cultura. Il popolo irpino, che anticamente era una delle quattro tribù che componevano la lega Sannitica, si è stabilito nell’attuale Irpinia (zona che corrisponde all’attuale provincia di Avellino in Campania) attraverso una leggendaria migrazione dalle terre del Molise e dell’Abbruzzo a partire dal VI sec. A.C., seguendo, secondo la leggenda, un animale sacro, il lupo (nell’antica lingua osca, infatti, ‘hirpus’ vuol dire lupo). Condividiamo sicuramente, quindi, delle tradizioni con la cultura contadina celebrata da La Pietra Lunare. Probabilmente il nome ‘janara’ viene da Diana, dea della caccia dell’antica religione romana (da qui ‘dianara’ che si sarebbe poi evoluto in janara), anche se una versione che trovo più affascinante, è quella che riconduce il termine ‘janara’ alla parola latina ‘ianua’, che vuol dire porta. Cosa c’è di più affascinante che pensare alla janara come una donna che si fa tramite fra due mondi, quello fisico e quello spirituale, relativo alla conoscenza?


3) Potete parlarci di tutto il processo di genesi e song-writing relativo al vostro debutto "Sul Rogo"? Musicalmente i riferimenti vanno dalla NWOBHM degli Angel Witch, all'impronta Doom ottantiano e a divagazioni dal sapore strumentale e medioevale ("Menandra") se non spoken word che danno l'idea di narrazione ("Irpinia").
Se dovessi accostarvi ad un altro nome, direi che potreste piacere a chi già ama i Sidhe.

Essendo il chitarrista del gruppo, è stato naturale che io scrivessi tutte le musiche e le melodie delle canzoni che puoi ascoltare nel nostro album di debutto, se non altro grazie alle potenzialità melodiche che offre il mio strumento. Gli altri tre musicisti hanno trasformato le mie idee confuse e disordinate, in qualcosa di bello, armonioso e unico. Per fortuna dopo le registrazioni del disco, completamente autoprodotto e registrato, mixato e masterizzato dal nostro inseparabile amico e produttore Benedetto Cagnetta a Grottaminarda, la nostra cantante, Raffaella, ha iniziato a rivestire anche il ruolo di chitarrista, in questo modo il nostro impatto sonoro è diventato molto più consistente e massiccio, specialmente dal vivo. Apprezzo i gruppi che hai nominato, e ti dico subito che la cosa che mi viene più naturale è quella di convogliare le vibrazioni elettriche dei Black Sabbath, e dell’hard rock, del metal e del blues in generale, con la tradizione melodica dei cantautori italiani e dei nostri musicisti folk.
Menandra è il nome di una janara realmente esistita nel paese in cui è nato il gruppo, ci è parso carino regalare, a coloro che hanno perso la memoria, un ricordo, seppur romanzato, di qualcuno che non c’è più, un martire, probabilmente, del pensiero libero, come tante altre persone.


4) E ora, esponeteci al meglio tutto il concept del vostro progetto. Personalmente, mi sono occupata per un periodo di teologia cristiana. E con "teologia cristiana" intendo proprio andare a leggere le opere intere (e "uncensored"...) di gente come Tommaso d'Aquino e Agostino. è indubbio che il cristianesimo abbia oppresso le donne in modo infame (basta leggersi una pagina a caso del Malleus Maleficarum)
Quello che comunque mi amareggia è che la maggior parte delle persone (e donne) che pure si professano cristiane/cattoliche ignorino totalmente i concetti teologici espressi dai teologi cristiani, in riferimento alle donne. Tra "pensatori" che postulavano di tubi fecondatori nell'orecchio di maria affinché le fosse preservato l'imene (Efraim), donne concepite come creature malriuscite e deficienti (Tommaso d'Aquino), non ad immagine di Dio - che ovviamente è Padre - (Agostino) o ritenute sacchi di letame e spurghi mestruali (De Cluny, Gerolamo) se non cloache (Tertulliano)... Tra l'altro tracce di sessismo se non di pura misoginia la si ritrova anche in tanti nomi del '900, Jean Guitton, von Balthasar, Galot, Baget Bozzo, Daniele De Rosa...
Per quanto riguarda la vostra scelta concettuale vi siete rifatti al folklore della vostra zona: esiste per caso qualche libro che ne parli? Da dove avete attinto i concetti?
Anni fa avevo letto un bel saggio di Giuseppe Faggin ("Le streghe", 1975). La strega (o meglio, la donna non conforme alla figura di maria) veniva abbassata e denigrata: se maria era considerata "tutta pura perché favorita da Dio", la donna terrena era considerata "la cloaca impura, favorita da Satana"; l'una, "la porta del paradiso" (Coeli Ianua), l'altra, la porta dell'inferno "Ianua Diaboli". Celebre poi, la sessuofobia patologica...
maria si era unita, spiritualmente, allo spirito di Dio... la strega non poteva che unirsi, carnalmente, al Demonio...
Sprenger e Kramer arrivarono vicinissimi a postulare un genocidio di femmine; si disprezzava la donna, in quanto "non-uomo" (inutile negare che la superiorità era riconosciuto a quest'ultimo per via dell'incarnazione terrena e "divina" di Gesù...) e la si disprezzava in particolar modo se "sfidava l'uomo" dedicandosi a pratiche culturali (filosofia, medicina ecc.):

"La strega ha le chiavi di questo paradiso assurdo, al quale appartiene e ch'essa apre a chiunque voglia entrarvi. Le pomate, i decotti, gli infusi ch'essa prepara creano l'irreale; quell'irreale che, non essendo divino, è considerato demoniaco." [...] "Satana conosce a perfezione la natura occulta delle erbe, delle piante, dei minerali e in qualche modo vi presiede come signore del mondo visibile: da lui la strega impara a scegliere le erbe adatte, a ricavare l'arcanum, a preparare filtri e pozioni, da lui talora riceve direttamente polveri e unguenti già elaborati." (dal libro "Le streghe" di Giuseppe Faggin, 1975)

"Accusate di essere creature del Demonio, le streghe erano depositarie della conoscenza e dell'uso di piante ricche di principi attivi; è probabile che conoscessero bene i veleni derivati da diverse piante. Era considerata strega anche la "medichessa" e, sebbene nel corso dei secoli la donna abbia avuto un ruolo ben preciso nelle medicina, soprattutto come ginecologa e levatrice, nel '500 fu addirittura estromessa dalla professione medica." (dal libro "Le piante medicinali" di Roberto Michele Suozzi, 1994)

"La strega è il simbolo della rivolta sociale, e come tale minaccia l'ordine costituito. La strega è libertà, e se non fosse nata spontaneamente dagli incubi del popolo, i potenti avrebbero dovuto inventarla: è il pretesto ricorrente per soffocare ogni moto di ribellione. La stregoneria diventa un comodo pretesto per scatenare sanguinose persecuzioni religiose (la caccia ai valdesi, considerati un pericolo per il sistema) e per disfarsi di scomodi rivali (la condanna al rogo di Giovanna d'Arco).
Per far confessare streghe e stregoni, i tribunali dell'Inquisizione escogitarono le torture più spaventose, tanto che la morte, quando finalmente giungeva, doveva essere una benedizione. E chi, con le carni martoriate dal fuoco, non avrebbe ammesso le colpe più incredibili? Le contrade avvamparono di roghi: da una parte si bruciavano i cadaveri degli appestati, dall'altra le streghe. La folle persecuzione assunse toni parossistici nel corso del '500 e del '600, secoli durante i quali assistiamo a veri massacri strumentalizzati." (Francesco Piccolo)

Credo che questi stralci identifichino bene il concetto della strega... un'etichetta che oggigiorno viene usata con orgoglio da tante donne Pagane...
Voi che ne pensate? Avete una vostra interpretazione del fenomeno della caccia alle streghe? Chi o cosa simboleggia, per voi, la strega?


Assolutamente, in molto di questi passi c’è una viva testimonianza di cosa ha rappresentato la strega nel corso delle varie epoche. Personalmente credo che non è Dio, né Cristo che ha oppresso le donne, così come non è Satana che le ha sedotte. L’unico colpevole fra tutti è semplicemente l’uomo. Non mi piace parlare di oppressi e di potenti, di padroni e di schiavi, questo perché nella mia visione del mondo (opinabile, sia chiaro), gli oppressi al posto dei potenti avrebbero assunto probabilmente lo stesso comportamento. Hai ragione, oggi i cristiani non conoscono neanche le basi della dottrina che dicono di abbracciare, questo atteggiamento ha permesso, nel corso delle varie epoche storiche, a molti prepotenti di spadroneggiare e di controllare le masse più o meno ignoranti con lo strumento del terrore divino. Conosco alcuni dei passi che hai citato, e concludo dicendo che anche la più nobile ideologia si è sporcata, pian piano, nel mondo, lordata dalle mani di chi ha intravisto, in essa, uno strumento di potere. La strega, per me, è il simbolo della ragione che prevale sulla fede cieca, del dubbio che prevale sulla certezza, dell’amore libero che vince sull’amore egoista. Mi piace immaginare persone che mettono in dubbio ogni cosa, mi piace pensare alla scienza (che le janare approfondivano in maniera rudimentale grazie alla conoscenza delle erbe e di particolari rimedi contadini) come qualcosa che non risolve i giusti problemi, ma come quella dottrina che permette all’uomo di porsi le giuste domande. Alla luce di una sì grande libertà di pensiero, di una forza così viscerale, non mi stupisco di come, il potere costituito, abbia voluto eliminare non solo le cosiddette streghe, ma anche grandi eroi dell’umanità come il mio conterraneo Giordano Bruno, e tanti altri.

Posso consigliarti ‘Nella Terra delle Janare’ di Antonio Emanuele Piedimonte, lo apprezzerai, è ricco di storie e di aneddoti riguardanti le janare e la cultura irpina e campana, che trae le sue radici, come leggerai, dal lontano e insuperabile sapere egizio. Se parli delle mie letture teologico-religiose, sono un grande estimatore del compianto scienziato, nonché professore della Sorbona, Claude Tresmontant, il cui approccio razionale e scientifico nei confronti della religione rispecchia una parte importante delle mie congetture logico-filosofiche. Ho fatto arrivare i suoi libri dalla Francia grazie ad un amico teologo che è stato così caro da farmeli avere.


5) Perché secondo te il Doom e parte dello Stoner si legano molto ad un discorso di stregoneria ed esoterismo? Forse perché, come musica, esprime molto un concetto di catarsi (vedi i suoni rallentati alla moviola...)
Anche i Cathedral hanno fatto un video a tema, "Hopkins (Witchfinder General)", ma penso anche alla proposta di band come Abysmal Grief o Witchfield o ai più espliciti Vestal Claret... Pensate di girare qualcosa di simile anche voi? Esistono ancora vecchi casolari e cascine, in Italia, che sono adatti a prestarsi come location...

Il doom, come anche il black metal, è molto più di un semplice sottogenere del più ampio genus dell’heavy metal. L’intensità emotiva che scaturisce da questa musica, a mio modesto avviso, è simile a quella evocata dalla musica sacra; non a caso intorno al doom e al black metal si è sviluppato un vero e proprio culto; trattasi infatti dei generi musicali legati al metal che sono rimasti confinati nell’underground molto più degli altri (ci sono invece gruppi death metal come i Cannibal Corpse o heavy metal come gli Iron Maiden, i Judas Priest e i Metallica che hanno venduto milioni e milioni di copie, difficile trovare esempi omologhi nei sottogeneri suddetti). Non è certo un caso, allora, che sono proprio i musicisti che intraprendono questa strada coloro che più degli altri sono mossi, prima ancora che dall’impellente necessità di dare sfogo ai propri impulsi e istinti sonori, dal bisogno di accompagnare alla musica una particolare visione del mondo condizionata, spesso, da una filosofia o una fede personale. L’interesse nei confronti dell’esoterismo, e di tutte quelle dottrine la cui comprensione necessita una particolare iniziazione, sboccia dove il cuore e la mente dell’individuo sono particolarmente fertili e predisposti ad un particolare cammino, e il doom, data la sua componente emotiva ed evocativa, ben si adatta ad un percorso spirituale che, come un cerchio, si riversa inevitabilmente nella musica e nell’arte in generale. Gli Abysmal Grief sono tra i miei gruppi preferiti in assoluto, posso anticiparti che le canzoni che andranno a comporre il prossimo lavoro potrebbero abbracciare sonorità comunemente riconducibili, almeno in parte, al doom.

L’Irpinia, inoltre, è una terra ricca di cascine abbandonate, di vallate, montagne e rocche cariche di storia e di ricordi, di certo registreremo i nostri video in uno di questi posti.

6) Chi è l'autore che ha illustrato il cover artwork? è molto bella l'idea di quell'effetto "tipo seppia, pergamena". Mi piace molto anche il confronto, carico di simbolismo, che si origina tra il personaggio maschile, in primo piano, vestito con vesti ricercate, che brandisce la croce, metafora del potere e della dittatura dei potenti (la chiesa è sempre stata ed è dalla parte dei potenti e dei ricchi: vedi anche la vicenda del funerale mafioso successo pochi mesi fa...); sullo sfondo, la folla è formata da poveri e uomini coperti di stracci che osservano, passivamente, la scena che si svolge sotto i loro occhi: una donna che brucia... Soggiogati dal potere propagandistico, non capiscono che la vera causa della loro oppressione e miseria non è quella povera donna immolata, ma proprio l'uomo (e il sistema ecclesiale) che l'ha condannata...


L’autore è il nostro amico Alessandro Carrara, un giovane artista irpino che ha studiato all’Accademia delle Belle Arti di Napoli. Ha realizzato il disegno a matita, così come lo vedi, e lo ha colorato. Noi gli abbiamo suggerito qualche idea, ma è stato lui ad avere l’intuizione definitiva che l’ha condotto alla realizzazione definitiva dell’opera. Hai colto nel pieno, descrivendo e interpretando l’immagine come non avrei saputo fare io stesso.

7) Avete già suonato live?

Abbiamo suonato live solo tre volte, al momento in cui rispondo a questa intervista. Ora la nostra cantante suona anche la chitarra, siamo pronti a suonare e a portare in giro la nostra musica, dedicata a chiunque vorrà ascoltarla!

8)  Concludete a piacimento la nostra intervista!

Lunaria, il tuo blog è illuminante, come potrebbe non esserlo un posto dove si possono trovare le parole di artisti sconosciuti e stimolanti come ‘La Confraternita del Vuoto Immenso’ e tanti altri? Ti ringrazio per l’attenzione, e per la preparazione con cui hai affrontato questa chiacchierata. Forse non lo sai, ma questa è stata la nostra prima intervista, ed è un primato che deterrai per sempre, grazie di tutto! (Hey Grazie!!! ^-^ Nota di Lunaria)


 

https://it-it.facebook.com/lajanara/