Bullet Holes (Rock)




1) Ciao ragazzi e benvenuti! Presentatevi ai nostri lettori!
Io vi ho trovato per caso stamattina; stavo ascoltando una canzone che mi ha riempito di curiosità per via del titolo ("Rap Doom") e leggendo un po' di commenti ho visto anche il vostro. Mi piace intervistare le band :)

Andrea : Salve a tutti! E' proprio questo il nostro scopo, cercare di essere apprezzati, e adesso uno dei modi migliori per farlo è l'utilizzo del web e di Youtube in particolare.
Suoniamo da circa un anno e mezzo e i nostri componenti sono : David Titta ( Chitarra e voce), Andrea Luzi ( Basso e voce), Leonardo D'aloisio ( Chitarra) e Andrea Mariottini ( Batteria ). Precedentemente alla chitarra solista avevamo Carlo Alberto Petrioli ma per motivi di studio ci ha dovuto abbandonare, lo ritroviamo solo per le vacanze dove ci divertiamo un po' a strimpellare :)


2) Bullet Holes: perchè questo monicker?

Andrea : Il nome nasce da una serata particolare...
Il batterista si fermò a dormire da me, era tardissimo e stavamo cercando un nome per la band.
Il batterista ormai delirante mi disse di trovare un nome perforante, diretto e incredibilmente venne fuori Bullet Holes = Fori di proiettile :D


3) Potete riepilogare il vostro "curriculum vitae": di dove siete, quando vi siete formati, primi passi... tutto ciò che c'è da sapere su di voi!
 

Andrea: Siamo di Spoleto, un comune meraviglioso in provincia di Perugia.
Ci siamo formati un anno e mezzo fa, ci siamo sciolti per più di un mese, abbiamo continuato ed ora abbiamo cambiato chitarrista da poco.
All'inizio puntavamo più sulle serate, ma poi il nostro canale Youtube è diventato abbastanza popolare, quindi abbiamo fatto il nostro primo video e puntiamo a farne ancora, anzi colgo l'occasione per farvi visitare il nostro canale e lasciare un like sulla nostra pagina Facebook!


4) Veniamo ora alla vostra musica. Di voi ho sentito "Dea della Bellezza". Musicalmente vi accosterei a Placebo e Muse. Si vede che avete un mood emozionale e un po' malinconico. Potete parlarci di "Dea della Bellezza": il making of del video e se c'è, anche il full lenght completo, oppure state ancora lavorando a qualche altra canzone? Come sarà l'album, che direzione musicale avrà, se avete già in mente la copertina, testi e tematiche trattate... insomma descriveteci un po' ciò che avete in mente.

Andrea : Direi che hai azzeccato in pieno!
In effetti io amo i Muse e da loro ne traggo una fortissima ispirazione, come la prendo per i Beatles...
Mi piace soprattutto essere eclettico, spaziare su molti generi, dalla musica classica all'Hard Rock, ci metto un po' tutto.
Ma non sono solo io a scrivere, infatti nel prossimo video avrete modo di vedere la vena artistica del nostro chitarrista e cantante David Titta, anche lui è un estimatore dei Beatles, è anche un appassionato dei Green Day.
Tutti e due come hai detto tu siamo artisti molto malinconici, i nostri testi sono per la maggior parte tristi, anche se molte delle nostre melodie sono allegre e vivaci, come quella del brano "Il Tempo". Prossimo video :)
Non abbiamo in mente un album, abbiamo circa 10 pezzi nostri e li pubblicheremo prima in videoclip e magari dopo solo con l'audio, sempre nel nostro canale. Nelle tematiche come già affermato prima, rientrano da tutti e due i compositori temi di malinconia che vanno da cuori infranti alla solitudine, a guerre interiori e disturbi psicologici.
Ps. Cercheremo di mettere anche qualche testo allegro :)


5) Ho intervistato un bel po' di band :) 
Nella scena rock alternativa ho parlato con Kardia, La Colpa, Soluzione, Laika Vendetta, Screen Wipers. Ma non dimentichiamo che l'Italia vanta due band storiche come Afterhours e Marlene Kuntz! Mi piacerebbe sapere cosa vi piace ascoltare, e potendo, con chi collaborereste per uno split album! E tra i nomi internazionali, chi scegliereste?

David : Ognuno di noi ascolta ciò che vuole, siamo una band, un gruppo di persone e perciò ognuno con la sua di personalità! io miei gruppi preferiti sono beatles e queen sono questi i gusti prevalenti del gruppo. per quanto riguarda la scena italiana mi sembra riduttivo nominare soltanto Kuntz e Afterhours. Una collaborazione la farei ma parlo per me personalmente, con Matteo Amantia, un interprete straordinario ormai dimenticato per le sue scelte professionali. per rinfrescare la memoria era il leader degli sugarfree. per quanto riguarda la collaborazione internazionale sceglieremmo all'unanimità MUSE.

6) E per quanto riguarda la dimensione on stage? Avete già suonato dal vivo, o avete qualche data confermata?

David : Le esperienze dal vivo sono state poche brevi e poco celebrative. il luogo dove ci troviamo non offre troppe occasioni di esibirsi, e di conseguenza abbiamo sempre puntato e stiamo puntando soprattutto sul web. Per quanto riguarda le esibizioni già fatte abbiamo cercato di suonare e mi permetterei di dire che è una scelta abbastanza coraggiosa, i nostri brani inediti, per non dare l'idea di essere una cover band. Non ci sono in programma nuovi live tranne un piccolo acoustic revival, se così vogliamo chiamarlo, che impegnerà i due cantanti del gruppo(me ed andrea luzi) con la partecipazione del nostro ex chitarrista. Una limited edition diciamo.

7) Concludete a vostro piacimento la nostra intervista!

David : Concludendo l'intervista mi permetto di accennare che abbiamo in testa un milione e più di cose da fare. le idee sono come i batteri non finiscono mai di riprodursi per noi e ce la metteremo tutta per riuscire, in un modo o nell'altro, a far arrivare alle orecchie e di conseguenza nelle vene della gente la nostra musica. abbiamo iniziato a registrare un nuovo brano e lo completeremo con un nuovo video. Con l'esperienza fatta col precedente video cercheremo di eliminare tutti i piccoli errori compiuti e cercheremo(anche se sarà impossibile) di far sembrare il meno possibile il nostro prodotto un prodotto amatoriale. abbiamo scritto con tutti i componenti del gruppo circa 15 canzoni in un anno e mezzo di collaborazione e le canzoni crescono sempre di più di numero. Lavoreremo sodo per rendere disponibili le nostre opere!
Vi Ringraziamo per l'intervista e vi auguriamo un buon anno pieno di fortuna e felicità! CIAO A TUTTI



MaterDea



1) Ciao ragazzi e grazie per aver accettato l'intervista! Per prima cosa, presentatevi ai nostri lettori!

Simon: certo, innanzitutto grazie a voi! MaterDea è composta da me, Simon Papa, la cantastorie, Marco Strega, chitarrista e produttore insieme a me, Elisabetta Bosio, la nostra violinista, Elena Crolle, giovanissima tastierista e corista, Morgan De Virgilis, il nostro bassista da sempre ed infine Cosimo De Nola, il martello della band, batterista approdato tra noi da quasi due anni.



2) Direi che il vostro monicker MaterDea è altamente espressivo per quanto riguarda il vostro intento... Vorrei sapere chi è per voi la Grande Madre Dea, e come si manifesta, chi e cosa rappresenta...

Simon: posso rispondere per quanto mi riguarda! Per me la Grande Madre rappresenta il potere fondamentale della vita, l’energia fisica, mentale e spirituale che unifica tutti gli esseri viventi, donne, uomini, animali, vegetali, terra, aria, acqua, fuoco, come parte di un’unica  grande vita..  Un giorno, molto tempo fa, me ne stavo seduta davanti ad un laghetto in mezzo ad un bosco.. non ricordo bene tutto, ma ricordo in maniera molto distinta come percepiì la potente energia presente in quel luogo e come mi fossi sentita parte di essa, dentro un’armonia incredibilmente totalizzante e rassicurante.. Ecco, questo è ciò che mi ispira anche durante la stesura dei testi di MaterDea. Un esempio è il brano “Whispers of the Great Mother” che fa parte del nostro ultimo album e recita: “Feel the real life force, endless seasons flowing free, wrathful radiant source, earth and oceans, blood and flesh, just one key.“

 
3) Prima di farvi qualche domanda sui testi, potete riepilogare il vostro curriculum vitae come band? Quando vi siete formati, primi passi, cd, live... Vorrei anche che faceste un confronto, citando evoluzioni, differenze e similitudini nei vostri cd, album dopo album.

Simon: il progetto MaterDea è nato nell’autunno del 2008 dalla collaborazione tra me e Marco, abbiamo cominciato a scrivere insieme due brani per una colonna sonora celtica ed eravamo così felici di quello che eravamo riusciti a creare insieme che abbiamo deciso di lavorare ad un album intero. La band è nata successivamente, ed i suoi componenti di allora, a parte me, Marco e Morgan erano tutte altre persone, che sono rimaste poco a lungo con noi.. Il primo concerto che abbiamo fatto per presentare l’album “Below The Mists, Above The Brambles” (2009) è stato nel maggio 2010 in un bellissimo teatro storico di Torino, la “Cavallerizza Reale” che purtroppo ha subito un grave incendio poche settimane fa.. Dopo questo evento, da cui abbiamo estratto dei suggestivi video live, la band è rimasta ferma per un certo periodo ed ha cominciato a cambiare alcuni componenti, l’attività live è decollata veramente solo a partire dall’estate 2011: in quell’anno abbiamo avuto la possibilità di partecipare ai primi importanti festivals, come il Pipes and Drums Celtic and Rock Fest a Ginevra, il Triskell, Il Tarvisium ed il Fosch Fest. A partire da quest’ultimo la band ha assunto quasi completamente la forma che ha ad oggi. Gli anni successivi l’attività live è andata intensificandosi, in particolare con l’uscita del nostro secondo album, “Satyricon”. Credo che il nostro live abbia preso peso in particolare dal questo momento, perchè nei brani del secondo album c’erano decisamente più elementi forti e lo spettacolo di conseguenza risultava di più potente impatto sul nostro pubblico. Abbiamo comunque sempre mantenuto un legame con le sonorità morbide e mistiche delle nostre origini di impronta celtica,  lasciando spazio ad alcuni brani del primo album, così diverso dai successivi, come per esempio uno delle nostre ballate più apprezzate dai nostri fans, “Another Trip to Skye”, scritta a partire da una bellissima composizione di John Whelan. Il sound dei MaterDea è decisamente virato verso il metal a partire dall’uscita del nostro nuovo album, “A Rose For Egeria” e l’impatto dal vivo ha galvanizzato sia noi stessi che il nostro pubblico, siamo veramente felici di come i nostri fans hanno accolto questo nuovo lavoro!

4) E ora vorrei che ci parlaste dei vostri testi! Potete anche citarci quali libri,  autori, vi hanno influenzati, e da cosa siete ispirati!

Marco: Il percorso spirituale di ognuno di noi è molto variegato e non credo che esista una sorta  di "ispirazione editoriale" per quanto riguarda l'influenza compositiva in MaterDea. Noi siamo ciò che scriviamo e credo che sia tutto dettato da quello che abbiamo imparato vivendo. Forse si tratta di una crescita personale che col tempo abbiamo tradotto in musica. Tutto ciò che ho letto in questi anni non ha fatto altro che formare me stesso e probabilmente la maturità spirituale che ho acquisito in un certo senso l'ho trasmessa anche al mio modo di comporre. Io amo i filosofi esoterici come Bruno ed Agrippa, i ricercatori come Leland, Gardner e lo stesso Crowley. Collaboriamo con uno dei maggiori scrittori esoterici italiani, Ottavio Adriano Spinelli, che amichevolmente ha prestato la sua voce e la sua immagine per la nostra title-track “A Rose for Egeria”; gliene siamo grati, è stato uno scambio preziosissimo poiché pensiamo che le anime delle persone debbano fondersi e passare l’una attraverso l’altra.  Per il resto, è vero, credo che presumibilmente siamo ciò che leggiamo, ciò che ascoltiamo e ciò che "annusiamo". Ma devi stare molto da solo con i tuoi Dei per riuscire a diffondere con l'Arte ciò che hai assorbito. 

 
5) Ho visto i due video: "Another Trip to Skye" e "Lady of Inverness": bellissimi!  Potete svelarci il making of? Come avete trovato le location, come li avete realizzati ecc.

Marco: Siamo tradizionalisti e partioti per antonomasia seppur scrivendo per evidenti intenti commerciali in inglese, quindi abbiamo cercato locations italiane che nulla hanno da invidiare a lande estere e lontane. “Another Trip to Skye” è stato interamente girato alla Maddalena di Chiomonte in Val di Susa (To) dove esisteva al tempo delle riprese una necropoli celtica, oggi purtroppo passata alle cronache per gli scontri No Tav. La location di "Lady of Inverness" invece ci è stata “regalata” dal comune di Saint Denis in Valle d’Aosta che ringraziamo ancora oggi per aver reso accessibile il castello di Cly per i nostri girati. Il video-clip che stiamo per presentare - diretto da Silvio Marsaglia - “A Rose for Egeria”,  è stato girato in diverse locations, tra cui il lago e il bosco sacro di Nemi (Roma), il lago di Avigliana (To), l’antico acquedotto di Acqui Terme (Al) e la cascata di Traversella (To).

6) Attualmente, da qualche anno, mi occupo di Teologia, sia andando a studiare quella misogina (tradizionale) della chiesa (i vari Tommaso d'Aquino, Agostino...) sia cercando di "smontarne" gli assunti (alcuni dei quali davvero mostruosi, per come poi vengono usati qui sulla terra, per esempio certe glorificazioni mai tramontate di una "maschietà eccelsa divina", che tendono a far sorgere o ad educare le donne ad una sorta di inferiorità spirituale, di passività, di remissione docile di fronte al "potere del sacerdote maschio", il "mediatore" verso un "dio padre") avvalendomi di alcuni pensatrici teologhe (Mary Daly, Uta Ranke Heinemann Rosemary Radford Ruether...) anche non-cristiane (Simone de Beauvoir, Miranda Gray, Marija Gimbutas...). Potete immaginare come vengo trattata se metto piede in community teologiche tutte al maschile fermi ai concetti di Scolastica... Vorrei chiedervi se, come band che tratta di temi Pagani, o anche come singoli individui, avete mai subito situazioni di discriminazione per le vostre idee, spiritualità, pensieri, se siete stati coinvolti o avete assistito a qualche evento di "ignoranza" e superficialità, e più in generale, se potete parlarci di come vedete il Paganesimo (o anche il Neo Paganesimo) alle soglie del 2014...

Marco: Parlo a nome mio e non della band. Il “paganesimo” odierno è essenzialmente ignorante ed  è costituito per buona parte da persone inclini all’invidia, alla saccenza, alla prosopopea e soprattutto alla lite. Siamo una comunità talmente esigua che necessiteremmo di fratellanza e di comunione di intenti, contrariamente c’è la malsana tendenza a costituire cerchie ristrette di leccapiedi capitanate da falsi semidei che tutto possiedono tranne che saggezza e bontà d’animo. Trovo meschinità e falsità nell’attuale “paganesimo ufficiale”, alcuni di loro dispongono di un livello mistico ed occulto paragonabile ad un termosifone; molto più sano e genuino il sottobosco spirituale che scovi dialogando e interscambiando con persone che nulla hanno a che fare con la “Nuova-Vecchia-Religione” dei media e della rete. Si può essere “altrove” senza appartenere, si può crescere, apprendere e praticare senza seguire dogmi imposti da inattendibili detentori della retta via, poiché la via – quella vera – è il sentiero che ognuno di noi costruisce dentro sé giorno dopo giorno vivendo e nessuno ce lo può indicare. Non esiste “maschietà” e “femminilità” eccelsa divina preconfezionata, gli Dei si palesano in modo del tutto inaspettato, e se ciò fortunatamente avviene, sta a noi accorgerci se i tratti di quel mistero sono maschili o femminili.
Ps:  aborro il termine “neo-paganesimo”.


7) A prima vista, anche basandomi sul video, mi sembrate davvero una band che ama molto l'aspetto live. è così? Potete raccontarci qualche esperienza, evento, dal vivo, a cui avete partecipato, e come lo avete vissuto? Credo che la vostra musica sia davvero perfetta per creare una bella atmosfera sacra ma anche gioiosa. Mi viene in mente un live dvd che ho visto sugli Omnia, e l'atmosfera calorosa e festaiola che riuscivano a creare col pubblico.

Simon: Si, per noi ogni live è una festa da vivere insieme a tutte le persone che ci seguono.. difficile ricordare qualche momento in paricolare, sicuramente però i bellissimi festivals a cui abbiamo preso parte credo che per tutti noi custodiscano ricordi felici,  in particolare un ricordo fresco che vorrei condividere con voi è stato il nostro viaggio lo scorso settembre in Sardegna per il concerto fatto a Mores, in provincia di Sassari. Dopo l’approdo con la nave dove abbiamo passato una notte rocambolesca premiata poi da una meravigliosa alba ancora in mezzo al mare circondati da incredibili scenari naturali,  abbiamo avuto un’accoglienza strepitosa:  gli organizzatori hanno veramente curato ogni dettaglio, dall’ottimo e abbondante pranzo,  al mirto offerto quando eravamo ancora piuttosto alterati dal Cannonau, fino alla merenda fatta con fichi d’India raccolti vicino al palco durante il sound check, insomma coccole a non finire per tutti, e soprattutto un grande calore umano che ci ha fatto stare veramente bene durante tutta quella lunghissima giornata!



8) Prossimi progetti? Pensate di realizzare qualcosa di ancora più incentrato sulla tradizione della stregoneria italiana o del folklore italico? Ho visto che avete realizzato una canzone sul tema dei Benandanti.

Marco: Storia notturna di Ginzburg è uno dei testi più appassionanti che abbia letto. Scriviamo prevalentemente di tradizione italiana perché siamo siciliani, veneti, piemontesi e pugliesi. Ogni terra ha le proprie leggende ed i propri miti; crediamo che in Italia vi siano quelli più veri, quelli che le persone hanno toccato con mano, tramandati dalle nostre nonne e vissuti sulle loro pelli. Fare di un mito un mantra, come accade nelle canzoni, è il modo migliore per farlo conoscere e mantenerlo vivo. Sentire sotto il palco persone che nulla hanno a che fare con le Antiche Tradizioni cantarlo è una soddisfazione indescrivibile. Gli antichi Dei muoiono quando ci dimentichiamo di loro, tenere il loro nome tra le parole delle persone è un po’ come farli resistere al Tempo.


9) Per curiosità: vi piacciono i Sidhe? Io li ho intervistati tempo fa, e anche loro hanno un concept pagano ed esoterico, anche se musicalmente sono diversi da voi, mentre voi indugiate spesso in atmosfere sinfoniche e anche folk.

Marco: Siamo amici dei Sidhe, in particolare del loro batterista Michele Ercolano, meravigliosa persona… collaboriamo spesso con loro a livello live. Siamo contenti che ci siano bands che come noi portano avanti l’aspetto spirituale con il loro modo di fare arte. La musica è magia, è un veicolo con il quale puoi esaltare il tuo intento magico. E’ una celebrazione vera e propria, per questo motivo tendiamo a far cadere tutti i nostri eventi più importanti nelle date sacre.

10) Se poteste scegliere... con chi collaborereste o suonereste?

Marco: Con i Pentangle.

11) Concludete a vostro piacimento la nostra intervista, magari usando tre aggettivi per descrivere la vostra musica per chi ancora non vi avesse ascoltato! Grazie per aver accettato e averci parlato di voi!

Simon: tre aggettivi? Potente, evocativa, sincera 


 



Epitaph (Dark-Doom Metal)




https://it-it.facebook.com/epitaph.doom

1) Ciao e benvenuti! Presentatevi ai nostri lettori!

Ciao a tutti, noi siamo gli "Epitaph" e nasciamo musicalmente nel lontano 1983 come "Black Hole", trascinati nel vortice oscuro dalla mente deviata di Robert Measless, gran cerimoniere di un rito di cui noi all'inizio non intendevamo tutte le sfaccettature. Di quel lontano periodo siamo rimasti io, Nico Doomer , ora al basso ma all'epoca chitarrista, e l'inossidabile Mauro Tolly alla batteria, strumento che non ha mai abbandonato. Dopo alcuni demo e l'ormai storico album "Land of mistery" del 1985, pluriristampato poi in varie parti del mondo, dalla Germania agli Usa alla Cina, io e Mauro abbandonammo il progetto di Robert per dedicarci ad una nuova band chiamata "Sacrilege", con all'attivo un demo di metà anni '80 e ristampato in vinile l'anno scorso. Dalle ceneri di quella formazione sono poi nati gli "Epitaph"; siamo alla fine degli anni '80 e ci siamo sempre io alla chitarra e Mauro Tolly alla batteria.
Gli "Epitaph" pubblicarono tre demo e grazie anche ad una nutrita serie di concerti si fecero ben apprezzare gettando le basi per una notorietà che ha permesso di poter tornare alla grande, seppure a distanza di tanti anni carichi di rinnovato entusiasmo e di nuove idee. Da un mese è uscito il nuovo album "Crawling out the crypt" per la HR Records. 
Sta andando benissimo, al di là di ogni più rosea aspettativa; lo stiamo promuovendo con una serie infinità di concerti in Italia e all'estero, che ci stanno regalando grandissime emozioni e la conoscenza di tante band italiane e straniere che ci omaggiano della loro amicizia.
Fondamentale in questo rinnovato percorso è la presenza di Loah chitarrista insuperabile e maestro nel creare le giuste atmosfere e di Emiliano alla voce che con la sua teatrale personalità catalizza l'attenzione del pubblico coinvolgendolo nel nostro spettacolo, ricco di sorprese che non voglio svelarti.

  
2) Non credo di sbagliare se affermo che siete stati tra i primi a proporre certe sonorità oscure e Doom/Occulte in Italia. Siete anche molto longevi perché prima eravate attivi ancor prima di fondare gli Epitaph.
Potete riepilogarci la vostra carriera? Che effetto vi fa sapere che la vostra musica ha resistito all'usura del tempo? Qual è stata la molla iniziale che vi ha spinto a formare queste band?

Per quanto riguarda la nostra carriera, direi che la risposta precedente è abbastanza esaustiva. Come progenitori della scena dark italiana, è giusto citare Jacula ed Antonius Rex, progetti di Antonio Bartoncetti, un autentico sciamano della musica dark italiana e non solo. Personalmente ho un gran ricordo dei Biglietto per l'inferno. La nostra musica ha resistito benissimo al passare del tempo, mi meraviglia vedere gente apprezzare così tanto della musica di decenni fa, questo vale sia come Epitaph che come Black Hole anzi, trovo che l'interesse nei nostri confronti sia in crescita costante e questo ci da una carica davvero speciale, apprezziamo fino in fondo tutto ciò che fa parte della vita on the road, personalmente mi godo tantissimo il rapporto live con il pubblico, ogni singolo applauso mi ripaga di tante rinunce e mi fa sempre pensare: ecco perchè sono qui. La carriera mia e di Mauro è iniziata tanti anni fa nei Black Hole, spinti solo da una enorme irrefrenabile passione per la musica, probabilmente per Robert era diverso, per lui ogni cosa sul palco aveva un significato preciso, il numero delle croci, di certi versi, l'abbigliamento, lui aveva un quadro d'insieme che a noi giovani adepti sfuggiva e lui del resto ci faceva presente solo una parte di ciò. Con il tempo tanti episodi strani, il contatto con maghe e sensitive ci hanno messo in guardia dal non osare troppo in terreni a noi pericolosi. Adesso come allora rinneghiamo ogni forma di satanismo, le croci rovesciate non fanno per noi, ma adoriamo trattare certe tematiche tipiche del Doom per esprimerci attraverso metafore ed archetipi prestabiliti che diano modo di affrontare le angosce primordiali di ognuno di noi.
 

3) Vorrei che ci parlaste dei vostri album (anche quelli pre-Epitaph se vi fa piacere, a nome Black Hole) con dovizia di particolari anche sul concept e sui testi... Da cosa siete ispirati, come letture?

 I Black Hole erano un progetto nato dalla mente di Robert Measless, noi  altri due eravamo giovanissimi e interessati più all'aspetto musicale e scenografico che al vero significato di tutto ciò, curavamo quindi molto lo show con l'incoscienza della giovane età, si capiva che c'era in ballo qualcosa d'altro che spaventava chi ci stava intorno ma che a noi per i primi anni non imbarazzava. Per quanto riguarda gli Epitaph, ti ripeto,  nei testi affrontiamo le paure e le angosce di ognuno di noi con un linguaggio fatto di metafore e riferimenti alla letteratura gotica anglo americana, ci piace pensare che ognuno deve trovarci le domande che vuole, per le risposte ognuno deve fare da se.
 

4) Vi è capitato o vi capita tuttora di esibirvi live? Che ricordi avete legati a questa esperienza?

Personalmente  suono dal vivo da metà anni 80, ho macinato migliaia di kilometri per tutta l'Italia e all'estero e ricordi ne avrei da scrivere un libro. Per tutti noi avere un pubblico davanti è sempre una cosa eccezionale, direi che l'entusiasmo non è mai calato e forse mai come ora ci sentiamo la band definitiva, e non cambierei nessuno di noi  . Nell'ultimo anno ci siamo esibiti con un sacco di band, molte straniere. e questo fa parte dei ricordi da portare sempre con sé, da poco per esempio abbiamo suonato al Hammer of Doom in Germania e  credo proprio che questo resterà un ulteriore indelebile tassello nella nostra memoria. Noi comunque siamo sempre on the road, quindi basta seguire la nostra pagina Facebook per restare sempre aggiornati. Ti dico solo che anche quest'anno porteremo il nostro spettacolo ancora fuori dai confini nazionali, dove finora abbiamo sempre trovato una organizzazione invidiabile.

5) Avete qualche nuovo progetto che realizzerete nei prossimi tempi? State lavorando a qualcosa di nuovo? Potete anticiparci qualcosa?

Abbiamo molto di materiale da cui attingere, tra vecchi pezzi mai pubblicati su disco e tutti i nuovi che nascono con incredibile spontaneità non possiamo lamentarci, certo tanti gruppi ci chiedono collaborazioni per split o quant’altro e cercheremo di fare queste collaborazioni che accettiamo sempre con piacere. Ovviamente abbiamo già le idee per il nuovo album ma adesso è troppo presto per parlarne visto che abbiamo appena pubblicato un mese fa.

6) Negli ultimi tempi la scena Doom italiana si è arricchita di nuovi nomi: Homo Herectus, Confraternita del Vuoto Immenso, Black Capricorn, L'Impero delle Ombre, Doomraiser, Sonata Sinistra (intervistato proprio poco tempo fa...)... gli Abysmal Grief, anche loro caratterizzati da un forte rimando oscuro e "spiritico"... E non dimentichiamo che siamo conosciuti all'estero anche per Jacula/Antonius Rex, Paul Chain e ancora prima per il Progressive...! Che ne pensate? Tempo fa c'è stato anche un po' il dilagare del connubio Doom+Stoner... anche se personalmente io sono legata alle sonorità classiche Saint Vitus/Count Raven.
Cosa vi piace ascoltare? Come vedete il Doom nella sua essenza?

L'Italia ha una storia così importante che diventa naturale per qualsiasi forma d'arte (letteratura, musica, cinema, pittura, scultura...), attingere da essa. Per quanto riguarda le preferenze  musicali, posso dirti che i componenti degli Epitaph hanno gusti ampi e variegati, e naturalmente il doom non manca nelle nostre discografie, anche se ti confesso che suonando, diventa complicato stare al passo con le novità. Ci capita di scoprire ottime band condividendo il palco in occasione dei festival a cui siamo invitati.
 

7) Sempre in riferimento all'Italia... pochi giorni fa intervistavo la band Black Metal Ierru, che ha un concept molto interessante sulle tradizioni occulte, mitologiche, ancestrali della Sardegna... L'Italia ha sempre avuto una tradizione esoterica, e un fascino che ha sempre affascinato persone come Crowley o Charles Godfrey Leland o persino de Sade e Goethe... Pensiamo poi ad eventi storici e a fenomeni come i Benandanti, trattati da Carlo Ginzburg... Che ne pensate?

L'Italia ha una marcia in più e questo ci viene riconosciuto credimi  da tutto il movimento Doom mondiale, in nord Europa non hanno una storia come la nostra, qui trattiamo certe tematiche da diversi decenni, per noi il Doom, come lo intendo io, ha solide basi che vengono dal primissimo progressive, lo mescoliamo con sonorità primi Pink Floyd e Black Sabbath, un orecchio a tutto ciò che arriva anche da lontano anche negli anni recenti e ne nasce una musica nuova e "storicizzata" insieme, con un gusto tutto particolare. Non a caso Paul Chain, Requiem nascono in Italia, numeri  uno assoluti e chissenefrega se il successo "commerciale" bussa altrove.
 

8) Concludete a vostro piacimento la nostra intervista!

Tante parole non servono, c'è già tutto nella nostra musica, trovateci un messaggio nei testi, un brivido nell'ascolto e avremo raggiunto il nostro scopo, regalateci un applauso e dormiremo il nostro sonno eterno col sorriso sulla bocca.

Synful Ira (Gothic Metal)



1) Ciao e benvenuti! Presentatevi ai nostri lettori!

LETIZIA:

Ciao a tutti! Grazie mille per lo spazio che ci avete offerto con questa intervista e speriamo che possa incuriosire qualche lettore ad ascoltare i nostri brani!
Siamo i Synful Ira e veniamo dalla provincia di Rimini. Ci siamo formati nel 2005 ma solo dal 2007 la band ha preso questo nome appena raggiunta una formazione stabile e un’idea comune di cosa volevamo fare! In principio la band si chiamava Rising Shadows ed era poco più che un gruppetto di amici!
Abbiamo iniziato come cover band per poi passare agli inediti nel 2010 una volta acquisita un po’ di esperienza musicale.
La band attualmente è composta da 6 elementi:
Fabio Balducci (Chitarra), Laura Balducci (Chitarra), Letizia Chiozzi (Voce), Emanuele Chiozzi (Basso), Marco Renzi (Batteria) e Filippo Martignano (Tastiere)
 

 
2) Iniziamo dal vostro monicker! Synful Ira è traducibile con qualcosa del tipo "Ira Peccaminosa"... Perchè avete scelto questo monicker? Si coniuga in qualche modo con la vostra proposta musicale, negli intenti? Oppure significa tutt'altra cosa?

LAURA:

Per significare "peccaminosa" dovrebbe essere scritto con la "i", ma abbiamo scelto volutamente la lettera "y" per dare al nome un tocco di originalità, perchè grammaticalmente è un termine inesistente. Diciamo che abbiamo scelto il nome perchè aveva un bel "sound", e in questo sensosi coniuga con la nostra proposta musicale, ovvero "Synful" come qualcosa di sinfonico, melodico, dolce che si traduce nelle melodie del piano, delle tastiere e della voce melodiosa della cantante; "ira" invece come, perchè no, ira nel vero senso della parola, riferendola quindi ai sound "pesanti"e duri delle chitarre e della batteria. Anche se devo confessare che anche la voce di Leira, di natura dolce e vellutata, nel tempo ha conosciuto nuovi orizzonti in quanto a durezza e grintosità, rispecchiando "l'ira" del nostro sound.
 

 

3) Potete riepilogarci la vostra storia, fino ad ora? Primi passi, primo demo ecc.

FABIO:

La band è nata nel 2004 dalla mia idea di creare un tributo agli
Evanescence; mia sorella Laura all’epoca aveva una band di sole ragazze ma che si stava sciogliendo e così abbiamo unito le forze e abbiamo iniziato a cercare i componenti…
Emanuele Chiozzi era mio compagno all’università e suonava la chitarra elettrica ma a noi serviva un bassista quindi si convertì al basso (per poi innamorarsi del ruolo);
Letizia è la sorella di Emanuele e la conobbi studiando col fratello a casa loro e sentendola suonare e cantare “My immortal” al pianoforte capìì che avevo trovato la voce perfetta per il nostro progetto. Il primo batterista e la prima tastierista erano amici di mia sorella ma poi abbandonarono il progetto per motivi personali nel corso dei primi anni.
Marco Renzi lo conobbi nel 2005 quando suonava in una cover band di nome Sold Out abbastanza conosciuta nella zona e rimasi talmente stupito della sua bravura che 2 anni dopo gli proposi di entrare nella band appena si liberò il posto; purtroppo poi per motivi di lavoro e di studio per alcuni periodi dovette abbandonare il progetto per poi ritornare ma in quei periodi venne sostituito da un altro grande batterista e amico come Alessandro Carichini (per diversi anni anche mio compagno nel progetto Ancient Bards).
Nel 2007 usci un nostro primo cd promo cd con alcune cover che
proponevamo e successivamente un dvd live promozionale che ci fu molto utile per promuoverci nei locali.
Filippo Martignano arrivò nel 2010 e con lui iniziò la fase di
composizione dei brani inediti perché sia io che lui avevamo una gran voglia di comporre!
Fino al 2010 quindi la band ha sempre proposto solo cover di
Evanescence, Lacuna Coil, Nightwish, Epica, Delain e Within Temptation, poi nel 2010 uscì il primo cd promo di inediti dal titolo “The hard reality” contenente 5 su 12 dei brani del cd ufficiale uscito poi nel 2012 dal titolo “Between hope and fear”.
Attualmente sto componendo il secondo album ma ancora non c’è nulla di definito…

 


4) Se non sbaglio avete all'attivo un album, del quale tra l'altro ho dato uno sguardo al concept e alle lyrics, leggendolo sul vostro sito ufficiale. Per chi ancora non vi conoscesse musicalmente, diciamo che proponete un Gothic Metal molto melodico che non disdegna parti più rallentate e atmosferiche (penso all'incipit di "True Lies").Potete parlarci della genesi che vi ha portato a concepire il vostro album? Oltre al songwriting curate molto anche l'aspetto concettuale dei testi. Ho visto che quei testi riflettono l'interiorità e le vicende di un personaggio di fronte alla vita...

LAURA:

Esattamente, abbiamo scelto di affrontare tematiche "umane" quali il tradimento, la delusione, la speranza ritrovata dopo delle brutte esperienze, la paura, l'amore...ispirandoci ad una storia vera, che riguarda io credo, ognuno di noi. Ci siamo fatti guidare dalle emozioni esprimendole appieno sia nel songwriting che nella composizione musicale delle nostre canzoni; non ci siamo rifatti propriamente ad un genere musicale unico, perchè le emozioni di cui volevamo parlare non si possono "forzare" o "adattare" ad un unico settore. Le emozioni sono libere e così la nostra musica, ci siamo accorti alla fine della composizione che avevamo ottenuto un mix soddisfacente di vari generi senza cadere nella scontatezza.


 

5) Avete già suonato dal vivo? Per curiosità, quale band vi piacerebbe accompagnare on stage?

LAURA:

Certamente! Siamo nati e cresciuti on stage praticamente, la nostra esperienza in studio con i nostri pezzi inediti si riferisce agli ultimi 4 anni della nostra vita insieme. Il nostro primo concerto risale a ormai 10 anni fa, in una piccola manifestazione musicale organizzata dal liceo che frequentavo al tempo, e via via abbiamo continuato a cercare occasioni per farci conoscere e per suonare dal vivo le nostre cover.
L'apice della nostra vita "live" l'abbiamo avuto tra la primavera del 2007 e l'autunno 2008, nel quale abbiamo avuto l'occasione di farci tanta esperienza e di promuovere il nostro primo demo cover e dvd promozionale. Personalmente,nonostante siano passati tanti anni da allora, il mio desiderio di condividere il palco con band del calibro di Lacuna Coil, Evanescence, Within Temptation ecc. rimane immutato.
 


6) Cosa potete anticiparci sulla vostra attività? State lavorando a
qualcosa di nuovo? Come vi state promuovendo?
Io devo dirvi che vi ho conosciuto perchè un vostro fan vi ha citato sotto un video dei Lacuna Coil. Forse venite sponsorizzati anche dal passaparola dei vostri fans! La persona che vi ha citato sembrava molto entusiasta di voi!

FABIO:

Si, finora devo dire che il nome della band è girato più grazie ai fan che al nostro sforzo promozionale e questo ci riempie di felicità e orgoglio; purtroppo devo ammettere che noi 6 non siamo molto abili nella promozione (come direbbe qualcuno “ci manca la faccia tosta”) e quindi facciamo molta fatica a trovare date o eventi a cui partecipare o agenzie che facciano questo lavoro per noi… E senza contare l'ostruzione dei locali riminesi al nostro genere musicale... E’ un peccato perché poi quando riusciamo a suonare la gente ci fa molti complimenti e di solito torna anche la volta successiva.
Sul futuro posso dire che mi sto concentrando sul nuovo album che dovrebbe essere abbastanza diverso dal primo almeno nell’intenzione poi durante la composizione si cambia idea parecchie volte quindi vedremo; sarà comunque un concept perché mi piace pensare al disco come ad un libro che narra una storia e alle canzoni come capitoli strettamente legati…
Come promozione per l’album precedente ci siamo appoggiati all’etichetta “logic(il)logic” di Brescia che ha fatto un ottimo lavoro e di cui ringrazio i boss Stefano e Oscar. Attualmente siamo svincolati da contratti e attendiamo di vedere cosa comporremo per decidere come muoverci!
 

 

7) Concludete a vostro piacimento la nostra intervista!

FABIO:

Prima di tutto grazie ancora per lo spazio che ci avete concesso sul vostro blog e l’attenzione dimostrata per la nostra musica; ringrazio inoltre tutti i vostri lettori che andranno ad ascoltarsi almeno uno dei nostri brani e li invito a contattarci sulla nostra pagina facebook anche solo per darci un parere sull’album e se proprio saranno rimasti contenti lasciarci il “like” o addirittura comprare il cd :). Ma quello che veramente ci ha appagato e ci appaga è quando abbiamo saputo, o veniamo a sapere, che il messaggio delle nostre canzoni ha aiutato delle persone a stare meglio o ritrovare speranza dopo delle brutte vicende personali quindi speriamo che anche ad altri possa fare lo stesso effetto!
\m/








Vodun (Heavy-Afro-Soul-Psych band)






1) Ciao! Presentatevi ai nostri lettori!

Siamo i Vodun: Oya, Ghede and Ogoun.

2) Trovo il vostro monicker, Vodun, molto in linea con la vostra proposta. Esprime le vostre credenze spirituali, no?

I ritmi Afro sono molto interessanti e ci donano un'inclinazione
differente, "una torsione", alla vibrazione pesante, Heavy, della band. Il lato spirituale della connessione con la natura e l'aspetto dei Loa al femminile ci intrigano molto. Sento che il fenomeno della possessione è simile a quello che speriamo di realizzare durante i nostri live - dedizione personale, sudore, convulsioni e offrire tutto te stesso alla musica.

 
3) Potete riepilogarci la vostra storia: demo, primi passi, line up... tutto ciò che c'è da dire sui Vodun.
 

OYA e io (OGOUN) eravamo prima in un'altra band, gli Invasion, che aveva una line up simile. Dopo che ci siamo sciolti, ho incontrato GHEDE attraverso un amico in comune, e ci siamo ubriacate e abbiamo parlato per tutta la notte di musica e droghe psichedeliche... serata finita poi con l'improvvisare qualcosa, e così questo è quello che siamo oggi. Il nostro primo demo è stato realizzato in due giorni allo studio Holy Mountain nella zona est di Londra... Il nostro album è stato completato quest'anno in quattro giorni e registrato al Bear Bites Horse studio. L'album è molto più progressivo che l'EP - 10 tracks di pesante, folle afrobeat per jams. Penso che abbiamo catturato l'essenza del nostro live show col nostro album, ora dobbiamo solo trovare qualcuno che ci aiuti a promuoverlo!

4) Qual'è il significato del cover artwork?
Vediamo alcuni teschi, strane ali, un serpente, mani e un occhio... Il serpente è molto importante nel pantheon Africano... Penso al figlio di Mami Wata, il Serpente Dan... e il Loa più famoso di Haiti, il Dio Serpente Damballah.

Noi abbiamo dato il nostro EP a un amico e questo è stato ciò che lui è stato ispirato a disegnare. Ovviamente ha preso moltissime influenze dalla cultura Voodoo e le lyrics delle nostre canzoni (che riguardano molto alcuni Loa del Voodoo e le pratiche). Il teschio è un triplo teschio in tre forme, e ci rappresenta, noi tre, come una singola unità.

5) Avete davvero una vocalist che ha una voce potentissima! Con un forte senso del ritmo tra Doom e Stoner. Come definite il vostro stile musicale?

Noi ci definiamo Heavy-Afro-Soul-Psych ma penso che la nostra musica possa anche essere catalogata sotto la descrizione di Alternative Rock.

6) Un'altra cosa interessante sono i titoli delle vostre canzoni: 
parlate di alcuni Dei e Dee Africane... per esempio,
Erzulie, una delle mie preferite, insieme a Pomba Gira.
Altre Dee che amo sono Oya, Jemanja e Mami Wata.
Potete parlarci un po' del vostro concept?

Sì, Oya è la nostra preferita, ed è quello che la nostra vocalist rappresenta: "Oya, quando le emozioni burrascose e le circostanze tempestose prevalgono, è il conduttore al centro della distruzione e del caos. Convoglia gli spiriti del passato e del futuro, ancora sconosciuti - scatena la possessione nei canti e nelle melodie al di là della sfera terrestre. Respira con occhi grandi e spalancati, dalle sue guance soffia, poi ulula. (Oya è la Dea dei venti e delle tempeste, infatti. Nota di Lunaria).
Oya è lo spirito del cambiamento, e lei dà l'opportunità di questo, per una crescita nuova.
Erzulie è uno dei nostri titoli, (è la Dea dell'amore e della compassione), ma la canzone è più centrata sulla rappresentazione deleteria delle donne nella società (e nella religione), e come donne siamo caricate di responsabilità e fatte sentire in colpa per varie ragioni.
Aida Wedo è il Serpente dell'Arcobaleno, e le lyrics riguardano il non rinunciare nel combattere i poteri di chi sta distruggendo il pianeta. Zaka tratta un tema simile - come noi stiamo inquinando l'aria che respiriamo col nostro attuale stile di vita, e il bisogno che abbiamo di ritornare alla terra in connessione spirituale.


7) Avete già suonato dal vivo?

Oh sì. Il nostro live è qualcosa di cui noi andiamo orgogliose. Ti faccio leggere un paio di recensioni prese dai giornali, per darti un'idea:

"La band Vodun sembra più una tribù che non una rock band; nelle loro performance letteralmente rivestite di un body paint amazzonico e costumi da guerriere, possiedono un'autentica attitudine fendente, come se esplodessero dentro lo sconosciuto limite di una psychedelia selvaggia, allo stato brado" (nell'intervista in inglese si parla di "fuzzy" che significa letteralmente "ricoperto di peli", nota di Lunaria) - The Sleeping Shaman

"Ricoperte di pitture di guerra, con toghe e abbigliamento tribale, il trio sembrerebbe uscito da "Apocalypto" se Mel Gibson si fosse calato un acido mentre filmava. Con una semplice chitarra, batteria, vocals, realizzano un fracasso tremendo"  - Metal Hammer



8) Prossimi obiettivi?

Rilasciare il nostro album e poi portare il fuoco del nostro live show anche in altre regioni.


9) In Italia, è difficile trovare libri o notizie sui culti religiosi dal Brasile o dall'Africa. Ho trovato solo due libri; uno di essi "Viaggio tra gli Dei Africani" è stato scritto da Mauro Burzio, credo uno dei pochi studiosi italiani che hanno studiato la religione Africana, gli Dei e la Trance. Sono appassionata di Neo Paganesimo, specialmente Dee e Sacerdotesse,
così mi interessa leggere anche qualcosa sul Voodoo o il mondo degli Sciamani, ma l'Italia è ancora uno stato cristiano, nella mente della gente, così raramente i mass media parlano delle altre religioni... Qui, la maggior parte delle persone ancora crede in un "solo Dio", e non conoscono niente su altri culti basati su più Dei, specialmente le Dee! Ancora seguono l'idea del "Dio Padre" e del "Dio maschio"...

Sì, l'Italia è ancora trincerata nella tradizione, la credenza monoteistica e il dio patriarcale... speriamo che i tempi cambino.
(Nota di Lunaria: la vedo dura, considerato l'ignoranza teologica che dilaga in giro tra le cristianucole moderne...)



10) Ok, finite a vostro piacimento la nostra intervista :)

Grazie per averci letto. Qui c'è il video più recente per rallegrare i vostri occhi:

https://www.youtube.com/watch?v=61TbgOR94Rc


VODUN
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***


Qui l'intervista in inglese:

1) Hello and welcome here! Let's introduce yourself!

Collectively, we are Vodun: Oya, Ghede and Ogoun.



2) I find your monicker, Vodun, very cool. I suppose you have chosen this word for express your spiritual belief?

Afro-beat rhythms are very interesting and add a different twist to the heavy vibe of the band. The spiritual side of connecting with nature and the aspect of female loas are also very appealing to us. I feel the phenomenon of possession is similar to what we hope to achieve in our live shows - personal defences down, sweat, convulsions and giving yourself over to the music.



3) Can you speak about your band story: first demo, first steps, line up... all you can say about your story.

OYA and myself (OGOUN) were first in another band INVASION that had a similar line up. After we disbanded, I met GHEDE through a mutual friend and we got very drunk together and spoke all night about music and psychedelic drugs... ended up jamming and this is where we are today. Our first demo was done in 2 days at Holy Mountain studio in East London... Our album was completed this year in 4 days at Bear Bites Horse studio. The album is a lot more progressive thaN the EP - 10 tracks of heavy, crazy afrobeat style jams. I think we captured the essence of our live show pretty well with the album - now we just NEED to find someone to help us release it!



4) What is the meaning of the cover artwork? We can see some skulls, strange wings, a snake, hands and one eye... The snake is a very important element in the African pantheon... I know Mami Wata's son, Dan... and the most famous Loa from Haiti is Damballah, the Serpent God.

We gave our EP to a friend and that is what he was inspired to draw! Obviously he has taken a lot of influence from Voodoo culture and the lyrics within our songs (which also relate a lot to Vodun loas and practices). The skull is actually a triple headed skull in one form, which is representational of us as a single unit.



5) You have a powerful vocals! And a strong and heavy sense of the rhythm between Doom and Stoner. How you can named your music style?

We often refer to ourselves as heavy-afro-soul-psych, but I guess our music also falls under the broad description of Alternative rock.



6) Another interesting things are the titles of your songs: you speak about some African Gods and Goddesses... for example, Erzulie, one of my fav Goddess, with Pomba Gira. Another Goddesses I love are Oya, Jemanja and Mami Wata.
Can you speak about your concept and your lyrics?

Yeah, Oya is a favourite of ours and is what our vocalist represents: "Oya; stormy emotions and tempestuous circumstances prevail, and Oya is the conductor at the centre of the destruction and chaos. Channelling spirits past and futures unknown - she unleashes the possession in other worldly chants and unearthly melodies. With big and open eyes she breathes, blows up her cheeks, then howls. Oya is the spirit of change, and she makes room for vibrant new growth."
Erzulie is one of our song titles (after the goddess of love and compassion) but the song is actually about the misrepresentation of females in society (and religion),and how as women we are burdened with blame and guilt for various reasons.
Aida Wedo is the rainbow serpent, our lyrics of that song are about not backing down from fighting the powers that be who are destroying the planet. Zaka is a similar theme - how we are poisoning even the air we breath with the way we currently live, and the need for us to return to an earth connected spirituality.



7) Have you already played live?

Oh yes. Our live show is something we are quite proud of. Here are a couple of press quotes to give you an idea:
"Vodun feel more like a tribe than a rock band; by committing to their live performances literally clad in Amazonian body-paint and evil-battling stage costumes, they possess a genuine edge as they blast off into the unknown fringes of fuzzy psychedelia" - The Sleeping Shaman "Decked-out in war paint, bright gowns and tribal wear, the trio look a bit like something out of Apocalypto if Mel Gibson had been hitting the acid pretty hard while filming. For a simple guitar, drums, vocal set up they make an unholy racket" - Metal Hammer.


8) Next goals?

To unleash our album and then bring the fire of our live show to other regions.


9) In Italy, it's hard to find some books or news about religions from Brazil or Africa. I have found only two books about these form of religions; one of them, "Viaggio tra gli Dei Africani" (in english should sound "Journey to the African Gods") was written by Mauro Burzio, I suppose, one of few italian thinkers who has studied the African religion about Gods and Trance. I am in love with Neo Paganism, expecially with Goddesses and High Priestesses, so I am interesting reading something from Voodoo or Sciamanism, but Italy it's still a "christian place", in "people's mind" so rarely mass media, Tv, Radio or newpapers speak about other religions... Here, the most of people still believe only in "one God", they can know nothing about concept based upon more Gods, expecially Female Goddesses! They still follow the idea of "God the father... God the male".

Yes Italy is still very entrenched in traditional, monotheistic belief and a patriarchal god... Hopefully times will change.


10) Ok finish as you want and thank you! :)

Thanks for reading. Here is our most recent video for you to feast your eyes:


https://www.youtube.com/watch?v=61TbgOR94Rc

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Ierru (Black Metal)



 

1) Ciao e benvenuti! Presentatevi ai nostri lettori!

Ciao e grazie per la disponibilità e lo spazio!
Il progetto Ierru vuole unire le sonorità tipiche del Black Metal alle tematiche relative alla cultura sarda.
Oltre a me (Roberto - scream, chitarre e basso), al progetto hanno partecipato anche Marco Proietti (voce in growl), Marco Scanu e Marco Brivio (assoli) e Salvatore Taras (che si è occupato dell'adattamento e della traduzione dei testi in sardo-logudorese).

 

2) E' davvero interessante il vostro concept! Ma andiamo con ordine. Prima, il monicker: Ierru. Nelle note biografiche avete scritto che significa "Inverno" in lingua sarda-logudorese. Cosa vi ha portato a scegliere questo nome, in particolare?

Il nome è stato scelto perché ritenuto "evocativo" e ben rappresentativo di certe atmosfere che volevamo trasmettere attraverso la nostra musica e i nostri testi. Ierru è anche il titolo di una delle canzoni presenti nell'album, che ha come "protagonista" - appunto - l'Inverno.


3) Avete un passato negli Hieros Gamos. Volete spendere qualche parola anche su questo vostro progetto? Tra l'altro il monicker mi incuriosisce: è un riferimento mistico-pagano alle nozze sacre con il Dio o la Dea.

La nascita di Hieros Gamos risale ai primi anni del 2000. Con questo gruppo abbiamo realizzato 3 lavori: due di Black Metal abbastanza grezzo e l'ultimo di Death Metal. Non escludo che in futuro si possa produrre qualcos'altro sotto Hieros Gamos.
Il nome fa riferimento proprio a quello: il "matrimonio sacro", rituale presente in diverse culture mistiche e pagane.


 

4) Riepilogateci anche la storia biografica a nome Ierru!

Dunque, l'idea del progetto Ierru risale al 2011. All'inizio pensavo a un semplice demo di 4 tracce: poi i tempi di realizzazione si sono allungati, per vari motivi, e piuttosto che stare con le mani in mano ho continuato a comporre e son venute fuori altre canzoni. Perciò alla fine i pezzi a disposizione sono stati sufficienti per un album.
Come scritto prima, i tempi di realizzazione sono stati molto lunghi. Questa lentezza è dovuta a vari fattori, non da ultimo il desiderio di canzoni "spontanee", non "costruite" (qualche pezzo è stato escluso proprio per questo motivo, perché poco spontaneo e troppo macchinoso): infatti tutti i pezzi sono venuti fuori in modo tale da farmi pensare che in realtà fosserò gia dentro di me e non aspettassero altro che uscire!


 

5) Ora parliamo del vostro concept! Per chi ancora non vi avesse ascoltato, diciamo che suonate un Black Metal vecchio stile, con belle parti atmosferiche, impreziosito da un rimando culturale particolare: ogni brano affronta un argomento tradizionale della Sardegna, cantato in lingua sarda-logudorese (tipica della vostra città di origine, Ittiri). Vorrei che ci parlaste a fondo di "Contos de Foghile" ("Racconti del focolare"), il vostro album d'esordio, soffermandovi se vi fa piacere anche nell'esposizione dei testi dell'album.

Sì, musicalmente è Black Metal vecchio stampo, magari con un occhio di riguardo alla melodia e alla creazione di trame atmosferiche che, in qualche modo, restituiscano all'ascoltatore quanto cantato nei testi: questo volevamo proporre, nient'altro. Personalmente, essendo il compositore, non avevo alcun interesse a realizzare qualcosa di assolutamente originale o innovativo, mi bastava fare del classico Black Metal.
Per quanto riguarda i testi delle canzoni (che sono otto, effettive - oltre ai pezzi tre strumentali), ognuno affronta una particolare leggenda, figura o storia della cultura sarda. Dopo l'intro "S’Arvèschida" ("L'Alba"), la prima canzone dell'album (che è anche la prima ad essere stata composta), "Note e Nèula" ("Notte e Nebbia"), parla della maestosità della natura della Sardegna più profonda (con riferimento agli aspetti selvaggi, puri e ancestrali della stessa) e musicalmente rappresenta il pezzo più "classico"; "Su Dimòniu de su Sonnu" ("Il Demone del Sonno") è dedicata alla leggenda del demone s'Ammutadori, che coglie chi si addormenta nelle campagne, in questo pezzo abbiamo cercato di mescolare elementi heavy e qualche richiamo "epico"; con la titletrack "Ierru" ("Inverno") si torna sul classico (con largo spazio ai soli strumenti, almeno rispetto alle altre canzoni) e si affronta l'antica maestosità dei monti del centro Sardegna e del gelido Inverno che li protegge come un guardiano; "Sa Buca de s’Inferru" ("La Bocca dell'Inferno") mescola elementi classici con altri più epici e aggressivi, parla della leggenda del viaggiatore che affrontò Satana, macchiatosi del rapimento della sorella, nella propria dimora infernale; dopo l'intermezzo strumentale "Su Foghile" ("Il Focolare") arriva uno dei pezzi più melodici e struggenti, "Cussu chi Depet Èssere Fatu" ("Quello che Deve Essere Fatto"), dedicato alla Accabadora (questa è la canzone cui sono più legato, perché tratta di fatti reali e comprensibilmente delicati - è anche l'ultima canzone a essere stata composta in ordine di tempo); "Sas Ecos de sas Grutas" ("Gli Echi delle Grotte") è un pezzo quasi "marziale", almeno inizialmente, per poi virare sul melodico, parla degli "arestes" ("selvaggi") e delle grotte in cui questi trovano rifugio; "Sa Sùrbile" parla della leggenda della vampira sarda che si nutre del sangue dei non battezzati ed è un altra canzone estremamente melodica e quasi malinconica; l'ultima canzone è "S'Istradone de sa Paza" ("Lo Stradone di Paglia"), pezzo piuttosto cadenzato, che descrive la leggenda della creazione dell'Orsa Maggiore; l'album si chiude con l'outro strumentale "Su Vèsperu" ("Il Vespro").


 

6) In campo Black Metal abbiamo avuto delle band assolutamente innovative e particolari. Penso, giusto per fare due nomi dal talento notevole, ai Necromantia e agli Inchiuvatu, due band che pur avendo un tessuto Black Metal di base, sono riuscite a creare qualcosa di davvero unico e personale, per quanto riguarda gli Inchiuvatu, credo siano stati la prima band italiana ad usare il dialetto oltre che delle linee melodiche folk-sicule. Ritengo che anche voi vi stiate muovendo in questa direzione. Potete parlarci della Sardegna, a 360°, magari in riferimento a qualche tradizione esoterica? Tempo fa ho visto un bel documentario sulla Dea Madre, le cui tracce sono ancora presenti in Sardegna. Sono molto legata ai culti al femminile. Ho visto anche un filmato curato da "La porta sull'infinito", dedicato agli Sciamani, e parlavano dei Mammuttones.
Sottolineavano fortemente l'origine pagana della tradizione.

La Sardegna - non è retorico dirlo - è un continente a sé, non solo per la posizione geografica che la colloca isolata al centro del Mediterraneo: la sua storia, la sua cultura, le sue tradizioni hanno caratteristiche che la rendono unica. Studiandone (anche solo superficialmente) la cultura - compresa quella leggendaria, occulta, mistica ed esoterica - si può cogliere la profondità della stessa. Ritengo che la cultura sarda - in particolare quella fantastica - non abbia nulla da invidiare, ad esempio, a quella celtica: tra mostri vari e demoni, streghe e vampire, rituali ed esorcismi, fantasmi e spettri, luoghi misteriosi (dolmen, altari, pozzi sacri, menhir, nuraghe e domus de janas...) e antiche leggende che affondano le proprie radici nella notte dei tempi c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Credo che, oltre al classico nuraghe o villaggio nuragico (presenti in tutta l'isola, anche se non tutti purtroppo in buone condizioni), uno dei luoghi più "evocativi" sia "Su Romanzesu", dedicato al culto delle acque (e che per conformazione ricorda molto certi luoghi magici tipici della cultura celtica).
Inoltre, tra le figure della tradizione sarda, quella che più mi affascina è l "accabadora", la donna che anticamente praticava l'eutanasia (ne abbiamo parlato in una delle nostre canzoni): in questo caso non si tratta però di leggende, ma di storia reale!
Certo, con tutto ciò che la nostra terra ha da offrire dal punto di vista storico e culturale, è abbastanza fastidioso (per non dire offensivo) sapere che la Sardegna è conosciuta praticamente solo per mare/spiagge/estate...
Consiglio, a chi fosse interessato, di leggere alcuni libri sull'argomento (come "Sardegna Esoterica" di Gianmichele Lisai) o, per soddisfare in modo più rapido la curiosità, di visitare questo sito che tratta proprio le stesse tematiche www.contusu.it .

(Nota di Lunaria: grazie per i consigli!!!)


7) Avete già suonato dal vivo? Pensate di portare il vostro concept anche al di fuori dell'Italia?

Non abbiamo mai suonato dal vivo: la difficoltà sta nel fatto che i vari componenti abitano in luoghi distanti tra loro, quindi sarebbe abbastanza difficile poter organizzare qualcosa, purtroppo.
 


8) Concludete a vostro piacimento la nostra intervista e grazie per avermi contattato!

Grazie a te per l'intervista! Ascoltate la nostra musica e, soprattutto, informatevi sulla nostra terra! Saludos!


Informazioni sulla Sardegna le trovate qui:

Samsara (Crossover)




1) Ciao e benvenuti! Presentatevi ai nostri lettori!

Ciao siamo i Samsara, siamo stati un gruppo crossover italiano della prim'ora, ed abbiamo deciso a distanza di molti anni di riprendere l'attività musicale, amando ancora oggi, questo tipo di musica.


2) Per curiosità: come mai avete scelto un nome così orientale per identificare il vostro gruppo?

Inizialmente, è stato abbastanza casuale, un nome che ci piaceva e che serviva per identificarci un minimo. Poi, abbiamo deciso di mantenerlo, dando una lettura più filosofica, per così dire, rispetto al significato teologico. La ciclicità che viene espressa proprio da questo termine nelle religioni induiste, ha per noi rappresentato, in generale, una chiave di lettura storico-sociale, ma poi anche più individuale, interiore ed intimista, della circolarità degli eventi che caratterizzano la vita dell'uomo…
 

3) Potete riepilogarci la vostra storia? Che avete fatto in questi anni?

Siamo stati in gruppo molto attivo, diciamo da metà anni novanta fino ai primi anni del duemila, ed abbiamo prodotto tre lavori ufficiali, partendo dagli albori del crossover, passando per uno stile molto più estremo e vicino all'hc, fino ad arrivare a qualcosa di un po più articolato nell'ultimo periodo. Poi, lo scioglimento, fisiologico per chi come noi suonava insieme da tanto tempo… Negli anni successivi, abbiamo provato strade diverse, sia musicali che nella vita in generale. Da un po' di tempo, c'è stato un riavvicinamento tra i membri fondatori del gruppo che è sfociato oggi in questa reunion.
 

4) Io mi ricordo di voi! Siete stati demo del mese su Psycho!, che vi ha ospitato con "Respirare è solo un compromesso" su Psychosonic!, e mi pare di ricordare che anche su altre riviste Metal siete stati ben recensiti... C'è molta gente che ancora vi ricorda (e non solo voi!!! abbiamo avuto tante belle band!) basta leggere anche solo i commenti che le persone hanno lasciato sotto i video delle persone che hanno caricato i vostri pezzi... che effetto vi fa sapere che c'è gente che a distanza di così tanti anni ancora vi cita come una band innovativa e che - cito letteralmente - si era dispiaciuta a non sapervi più in giro?
Ovviamente ci rende molto felici ed orgogliosi sapere che i brani dei Samsara sono ancora nella memoria di molti.

In effetti, un atteggiamento che, crediamo, ci ha sempre caratterizzato, e stato quello di condividere in pieno la nostra esperienza con le persone che ci hanno seguito; tant'è che per noi l'aspetto più bello dell'attività musicale è stato proprio il fatto di essere entrati in contatto con tanta gente che aveva la nostra stessa passione, potendo stringere amicizie che durano tutt'ora…
 


5) Ora parliamo del vostro primo cd! A livello di sound eravate molto influenzati da un approccio tecnico, funambolico, alternativo, con un assalto metallizzato e vocals al vetriolo tra l'Hardcore Punk e il Rap.
Già la copertina era particolare. Due mani porgevano una testa rossa, urlante. Sullo sfondo, due occhi diabolici. Cosa significava?

In realtà ti riferisci al nostro secondo lavoro, "microkiller", comunque quello più conosciuto… avevamo già cominciato un certo discorso musicale con un demo di un paio di anni prima, "nel cerchio" che ci ha portato a conoscere ed avere collaborazioni importanti sfociate nel lavoro seguente appunto. Con "MK" abbiamo voluto estremizzare il nostro sound, avvicinandoci al mondo hc, pur mantenendo una nostra identità. La copertina, che è stata realizzata appositamente per noi, da un pittore - artista - tatuatore della nostra zona, non sempre è stata apprezzata. Il senso è quello di visualizzare una sorta di alone oscuro e cupo che spesso controlla ed avvolge le nostre menti, come un'entità che determina le nostre azioni, vincolandoci a dei cliché, luoghi comuni, codici comportamentali, valori, propri della nostra società, dai quali ci vogliamo liberare.
 


6) Una cosa di voi che salta subito all'occhio è la scelta di cantare in italiano... è raro sentire band italiane che cantano in italiano... vedi anche la domanda che ho appena rivolto alla band Black Metal Bahal: anche loro cantano in italiano!
In genere, alla domanda sul perchè "si deve sempre usare l'inglese", le band rispondono che lo si fa per l'"esportabilità" all'estero (cosa non del tutto vera, penso a band tedesche tipo Lacrimosa, Rammstein, Blutengel... i primi due non penso neanche abbiano mai fatto una canzone in inglese e si esibiscono ovunque!)
e perché "l'inglese si abbina meglio al rock"... Io, però, preferisco un discorso concettuale più "personale", e visto che l'italiano permette, dal punto di vista grammaticale/semantico un più ampio spettro di significati rispetto all'inglese, non so perchè le band rinuncino a priori ad un'espressività che otterebbero solo usando la loro lingua madre. Voi che ne pensate?

Beh, quello che dici è assolutamente vero.
Ma nel nostro caso non è stata una scelta, nel senso che abbiamo sempre utilizzato la musica per esprimere quello che avevamo in testa, quello che pensavamo nei confronti del mondo, del nostro contesto sociale di appartenenza, del nostro tempo… e tutto ciò è sempre avvenuto, prima della scrittura dei testi, ragionando e riflettendo in lingua madre. Non ha mai avuto senso per noi "pensare in italiano" per poi tradurre il tutto in un'altra lingua… ognuno poi, deve poter scegliere la modalità di espressione che preferisce e con la quale è più a suo agio. Alla fine sono importanti i contenuti, insomma…


7) Ricordo che oltre a voi, tra i tanti gruppi Alternative/Nu Metal recensiti su Psycho!, all'epoca giravano anche gli Anacroma e i Sovversione (altre due band che vorrei intervistare!!!)... Ve li ricordate? E più in generale, cosa vi ricordate di quel periodo?
Io mi ricordo di come la scena Nu venisse spesso denigrata, gratuitamente. è vero che ad un certo punto uscivano band "tutte uguali", e che in generale, si è arrivati al collasso e all'implosione della stessa scena, però qualche spunto geniale e innovativo c'era. Forse salta più all'orecchio ora, che non all'epoca. E ad ogni modo, spesso i commenti denigratori venivano lasciati da gente che a priori neppure conosceva un minimo il mondo Rap e Hip Hop, a livello di storia, sviluppo e sottogeneri, e che "sparava" su tutto e tutti, in una sorta di razzismo musicale, una piaga che purtroppo c'è e che spesso veniva fomentata anche dai giornali dell'epoca, nelle recensioni, per esempio. Comunque, io adoro ancora gli Spineshank di "Self Destructive Pattern", cd che resta sempre tra i miei preferiti!

Il periodo è stato molto propositivo, si cercava di rompere con la musica di genere, arrivando ad una contaminazione totale, che spesso si è risolta nella combinazione di sonorità hard rock - metal con il mondo del hip-hop. Ci sono stati gruppi che hanno tracciato la strada, poi ognuno ha cercato di darne la propria versione. Non ci riconosciamo molto nel termine Nu metal, che ha una connotazione ben specifica, arrivata successivamente. Siamo partiti con l'idea di fare crossover, inteso proprio come un mix di stili e generi per riuscire ad ottenere una nostra identità artistica che fosse ben riconoscibile, soprattutto dal pubblico.
Abbiamo poi avuto la fortuna di vivere un momento in cui tutto questo arrivava alla gente, forse perché c'era la voglia diffusa di ascoltare e vivere la musica e gli eventi senza porsi troppi limiti, senza doversi negare a certe esperienze, senza "schierarsi" radicalmente per questo o quell'altro genere e basta...
Tutto ciò ha mosso un pubblico molto ampio e variegato ed anche non necessariamente avvezzo ad ascoltare metal, hard-rock, hc o generi più di nicchia… ed il risultato è stato quello di richiamare molti musicisti che hanno, diciamo, voluto cavalcare l'ondata, portando agli effetti che riassumi tu…
… per ciò che riguarda i detrattori del cosiddetto "movimento", beh… ci hanno sempre dato l'impressione di non avere la volontà di riconoscere con vero senso critico un panorama musicale che in Italia ha avuto molte buone proposte…



8) Ora non è più tempo di Crossover, credo, e neppure di Nu Metal. Ormai le band storiche del genere o hanno smesso, o hanno cambiato sound, oppure si percepisce una certa stanchezza compositiva. Mi pare che anche il MetalCore si sia più "contenuto" rispetto agli inizi...
Mi avete detto che vi siete riformati. Riproporrete il vostro vecchio materiale così com'è o lo "riscriverete"? Ne farete uscire di nuovo? E se sì, come sarà musicalmente? Cosa potete anticiparci?
 
Beh… quello che crediamo è che nella nostra evoluzione musicale siamo riusciti a crearci un nostro stile, come dicevamo sopra, che può staccarsi definitivamente da etichette di sorta. Ciò significa che chi ci seguirà, ascolterà il sound dei Samsara, che probabilmente molti ricordano e che noi tenteremo di ripresentare in maniera molto fedele. In aggiunta possiamo già dire che stiamo componendo anche nuovo materiale, sempre in linea con il nostro passato. Poi spetterà ad altri definire un termine appropriato da applicare alla nostra proposta… l'importante per noi è suonare quello che ci piace, sperando di conservare sempre l'affetto della gente.
 


9) Concludete a vostro piacimento la nostra intervista e grazie ancora per avermi contattato! Speriamo che anche gli Anacroma e i Sovversione si facciano sentire, eh eh!!! xD

... ti ringraziamo per esserti ricordata di noi dopo tanti anni, speriamo di poter suonare dal vivo con lo stesso entusiasmo di un tempo per poter condividere la nostra passione con tutti gli amanti di musica rock… è l'unica cosa che conta… ciao!

Evil Lucifera - English interview







1) First of all, I thank the Pest Urnaa that made me your name! Presented to our readers!

First, it seems only right to salute him and thank him too!
And of course, thank you for this wonderful opportunity.
Hello, we are the Evil Lucifera, the band is named after me, initially the project was individual, now there's me on vocals, Alexey Soloviev guitar-keyboards, and drum machines, and Giuseppe Lavagna on bass and guitar.



2) A nice nickname, Evil Lucifera! I suppose reflects your religious beliefs?

Absolutely, reflects my religious convictions, my way of being and thinking, my deepest self.



3) On YouTube I read that someone has already defined you the Queen of the Black Italian... and I must say that reading it makes me really happy!
I'd say it's from Cadaveria's story that Italy did not offer, in the extreme metal-scene, a girl!


It pleased me too, I hope I can go on and on time and to be able to leave my personal stamp on the extreme scene.


4) You can speak about your musical career? First Steps, demo, debut CD ... everything there is to know about Evil Lucifera and her concept!

Evil Lucifera was founded in 2009, previously I had experiences in other bands, we did some demos, the first in 2001 with a band temporarily called Memnoch, but we disbanded shortly. later in 2004 in collaboration with a guitarist, we did a few songs that we then resumed in 2008 with the band Seducent Evil,
in which I played for a short time, the same time I also worked on another project, Svart Himmel, we were only two, we made very few songs and then we have undertaken
other paths. I also made a guest for the band from New Zealand "Beltane" in the songs "Don't Ask" and "Blood and Lust", then I did a guest on a song by Alexey Soloviev, "The Viy", and from there came our collaboration and he joined the band, then joined Giuseppe too.
The first cd "Atrium Infernalis" came out with a Mexican label, the Mazakuata Records, in 2012.
We are currently working on the second album, we finally almost finished, we immediately a delay because the previous guitarist, Dean Mills, had to abandon the project due to personal problems, but now we are finally at a good point.




5) For those who do not already listened to your music, let's say that you compose a symphonic Black Metal with some atmospheric parts. You brought me to mind the first and the early Dimmu Borgir and Limbonic Art, at times. What do you think?

Yes, exactly, we compose a symphonic black metal, yet aggressive. In fact you have named two of my three favorite bands ever, the early work of Dimmu Borgir and Limbonic Art are wonderful, in my opinion then "In Abhorrence Dementia" is a masterpiece.
But I hope in the future to be able to pull the band's style a little more to Anorexia Nervosa, band that I love, and I'm so sorry that they've stopped.



6) Recently, girls have excelled in the extreme scene, Black and Death. Just to name a few: janaza, Dana Duffey, Sirannon, Gallhammer, Ilkim Oulanem, Infernal Kingdom, Black Palace, Khaotic, Luxuria de Lilith, Valhalla, Arch Enemy, (and Rachel of Sinister, who then left the band) Nephyla, perverse Suffering, and the primordial the Great Kat, Astarte, Cadaveria! In short, it would seem that it's over the primacy of the males in Black Metal... I remember that until the mid-90s Black Metal was a scene with a few girls, a few of them sang in Screm or growls ...

Mmm, I would say that Dana Duffey with his Demonic Christ is absolutely the primordial, one who has been an inspiration to many of us, although I must admit I started listening to black metal with male bands, something quite normal seen that years ago were almost the totality of the scene, and still even if the female scene has improved, we are definitely in undermanned.
Indeed years ago a woman singing in scream or growl was definitely
rare, and I have had much more of an occasion when I lost my temper against some musicians with attitudes really not "sympathetic".
I also tried to form a girl band, but obviously here in Italy it was too early to groped to take this path,
and in the end I gave up and I opted to blend in male groups,
and now I'm satisfied, the guys with I play now are wonderful fellows music and good friends.



7) Black Metal, the anti-Christian music par excellence. I also deal with theology, especially the monotheistic worship of the god father/male god christ, has led to a fierce misogyny against women (I think a some misogynist like St. Thomas Aquinas, Sprenger and Kramer, Agustine, all people who pontificated triple female inferiority ...)
You see Black Metal how an anti-Christianity, and more generally, a philosophy of life? See Black Metal as a form of liberation from the misogyny brought by patriarchal monotheistic religions? Moreover, it is a fact that the rights to the women were promoted by non-Christians, and the religious where women are really respected, as priestesses, are only the Paganism and Satanism. What do you think about?


I state that I love the black metal as a genre regardless the issues it deals with, surely its battles have immediately fascinated me, being mine too.
The philosophy of blak metal's life, and mine, is to go on and on their own way, with their own beliefs, never change your mind by virtue of what thinks the mass, always be yourself and think
for themselves. And if something does not go well, shout with all forces. The black metal is a profound liberation from stupidity of various monotheistic religions, aimed only to put stupid rules based on nothing, an invention of men with a specific purpose, subjugating women, the minds of fools, and create caste.
I agree with you, just in paganism and Satanism are entitled to the rights of women, and the female has the respect it deserves, not as religions sexist that relegate women to be less than the woman, which depends on the man, and is subject to man. But I think many women must start to rebel more, long as they remain linked to certain types of religions, the road will be still too long and arduous, we can and must do more to free humanity by invisible chains that have been created by false prophets.



8) I saw a picture of you, and you are like Lilith! I like a lot she as archetype. Do you see Lilith as a metaphor for the freedom of women, after centuries of repression? More generally, you can leave us some advice literature, what you like to read, whether inherent in the esoteric world?

Undoubtedly, Lilith is female freedom, rebellion and rejection to subjugate not only under the man but also under the stereotypes imposed by society. My favorite reading was the Compendium Daemonii, then I would recommending it.




9) Have you already played live? Can you tell us something?

Unfortunately you have touched a sore point, we are not yet able to do live, although often is happened to receive requests on fb in this regard, however, until we can find a drummer and a keyboard player for live, it is pratically impossible to organize. In this regard, I take advantage of your space to ask drummers and keyboardists, in Italy, preferably in northern Italy, contact me if you are interested in joining the band.


10) Upcoming projects or ideas in your head? Can you tell us something?

As soon will be released the second album we will start working immediately on new material, in the meantime we will try to promote Lux In Tenebris - Divide Et Impera, but we will not stand still, we prefer start working on new ideas.


11) Wishing to make you know more famous abroad (so we will be remembered also for Evil Lucifera and not always just for "the country of Cristina Scabbia ..." !!!), I salute you and I thank you! Conclude as you like our interview!

Thanks for the nice wishes! Certainly it is not easy, as you know, beyond being a woman, to be known to those levels is definitely necessary to propose a style of music certainly more commercial compared to black metal, and of course I have no intention to get off to any type of compromise, it's ok in this way, what comes is well accepted, obviously without giving up my identity. I salute you and I thank you for the time and space that you gave me, and I thank those who will read the interview, hails to all! \m/









Evil Lucifera (Symphonic Black Metal)






1) Per prima cosa ringrazio Pest degli Urnaa che mi ha fatto il tuo nome! Presentati ai nostri lettori!

Beh, per prima cosa mi sembra doveroso salutarlo e ringraziarlo anche io!
E ovviamente ringrazio te per questa splendida opportunità.
Ciao, siamo gli Evil Lucifera, la band prende il nome da me, inizialmente il progetto era individuale, adesso ci sono io alla voce, Alexey Soloviev alla chitarra-tastiera, e drum machine, e Giuseppe Lavagna al basso e chitarra.



2) Un bel nickname, Evil Lucifera! Suppongo rifletta le tue convinzioni religiose?

Assolutamente si, riflette le mie convinzioni religiose, il mio modo di essere e pensare, il mio più profondo io.


3) Su YouTube ho letto che qualcuno già ti definisce la Regina del Black Italiano... e devo dire che leggerlo mi fa davvero piacere!
Direi che è dai tempi di Cadaveria che l'Italia non si distingueva nella scena estrema per una ragazza!

Fa piacere anche a me, spero di poter andare avanti ancora per molto tempo e di poter lasciare la mia personale impronta alla scena estrema.

 

4) Puoi riepilogarci la tua attività musicale? Primi passi, demo, cd d'esordio... tutto ciò che c'è da sapere su Evil Lucifera e il suo concept!

Evil Lucifera nasce nel 2009, precedentemente ho avuto esperienze in altre band, abbiamo fatto qualche demo, il primo nel 2001 con una band provvisoriamente chiamata Memnoch, ma ci siamo sciolti in breve tempo, successivamente nel 2004 in collaborazione con un chitarrista abbiamo fatto qualche canzone che abbiamo poi ripreso nel 2008 con la band Seducent Evil, in cui ho militato per poco tempo, nello stesso periodo ho collaborato anche ad un altro progetto, gli Svart Himmel, eravamo solo in due, abbiamo fatto pochissime canzoni e poi abbiamo intrapreso altri cammini. Ho anche fatto da guest per la band neozelandese " Beltane " nelle canzoni " Don't Ask "and " Blood and Lust ", successivamente ho fatto da guest per una canzone di Alexey Soloviev, " The Viy ", e da lì è nata la nostra collaborazione ed è entrato a far parte della band, successivamente si è unito anche Giuseppe.
Il primo cd " Atrium Infernalis " è uscito con una label messicana, la Mazakuata Records, nel 2012.
Attualmente stiamo lavorando al secondo album, finalmente abbiamo quasi finito, abbiamo subito un ritardo anche perchè il precedente chitarrista, Dean Mills, ha dovuto abbandonare il progetto per problemi personali, ma adesso siamo finalmente a buon punto.


 

5) Per chi ancora non ti avesse ascoltato, diciamo che componi un Black Metal con alcune parti sinfoniche ed atmosferiche. Mi hai riportato in mente i primi Limbonic Art e i primissimi Dimmu Borgir, a tratti. Che ne pensi?

Si, esatto, componiamo un black metal sinfonico e al tempo stesso aggressivo. In effetti hai nominato due dei miei tre gruppi preferiti in assoluto, i primi lavori dei Dimmu Borgir e dei Limbonic Art sono stupendi, a parer mio poi " In Abhorrence Dementia " è un capolavoro.
Spero comunque in futuro di riuscire ad accostare lo stile della band un pò di più agli Anorexia Nervosa, band che adoro, e mi dispiace tantissimo che si siano fermati. 


 

6) E visto che siamo ragazze, uno sfoggio di Sorellanza! Negli ultimi tempi sempre più ragazze si sono distinte nella scena estrema, Black e Death. Giusto per fare qualche nome: Janaza, Dana Duffey, Sirannon, Gallhammer, Ilkim Oulanem, Infernal Kingdom, Black Palace, Khaotic, Luxùria de Lilith, Valhalla, Arch Enemy, (e anche Rachel dei Sinister, che poi uscì dalla band) Nephyla, Perverse Suffering, e le primordiali The Great Kat, Astarte, Cadaveria! Insomma, sembrerebbe che sia finito il primato maschile del Black Metal... ricordo che fino alla metà degli anni '90 era una scena con poche ragazze, men che meno quelle che cantavano in screm o growls...

Mmm, direi che Dana Duffey con i suoi Demonic Christ è in assoluto la primordiale, colei che è stata fonte di ispirazione per molte di noi, anche se devo ammettere di aver iniziato ad ascoltare black metal con gruppi maschili, cosa abbastanza naturale visto che anni fa erano la quasi totalità della scena, e tutt'ora anche se la scena femminile è migliorata, siamo decisamente in sottonumero.
Effettivamente anni fa una donna che cantava in scream o growl era decisamente rara, e mi è capitata ben più di un'occasione in cui ho perso la calma nei confronti di qualche musicista con atteggiamenti poco " simpatici ", provai anche a formare una band femminile, ma evidentemente qui in Italia era troppo presto per tentare di intraprendere questa strada, e alla fine ho lasciato perdere e ho optato per inserirmi in gruppi maschili,
e ora sono soddisfatta, i ragazzi con cui suono adesso sono
splendidi compagni musicali e ottimi amici.

 
 

7) Black Metal, la musica anti-cristiana per eccellenza. Io mi occupo anche di teologia, in particolar modo evidenzio come il culto monoteista del dio padre/cristo maschio dio abbia portato ad una misoginia feroce nei confronti delle donne (pensiamo a misogini del calibro di San Tommaso d'Aquino, Sprenger e Kramer, Agostino, tutta gente che pontificava di triplice inferiorità femminile...)
Tu come vedi l'anticristianesimo, e più in generale, la filosofia di vita Black Metal? Vedi il Black Metal come una forma di liberazione dal maschilismo e dalla misoginia portata dalle religioni monoteiste patriarcali? Del resto, è un fatto che i diritti alle donne li abbiano promossi persone non cristiane, e che in ambito religioso le donne sono per davvero rispettate, come Sacerdotesse, solo nel Paganesimo e nel Satanismo. Che ne pensi?

Premetto che amo il black metal come genere musicale a prescindere dalle tematiche che tratta, sicuramente le sue battaglie mi hanno immediatamente affascinato, essendo anche le mie.
La filosofia di vita del blak metal, e la mia, è di andar sempre avanti per la propria strada, con le proprie convinzioni, mai cambiare idea in virtù di ciò che pensa la massa, essere sempre sè stessi e ragionare con la propria testa. E se una cosa non va bene, urlarlo con tutte le proprie forze. Il black metal è una profonda liberazione dalla stupidità delle varie religioni monoteiste, atte solo a porre stupide regole basate sul nulla,
su un invenzione di uomini con un preciso scopo, sottomettere le donne, le menti degli sciocchi, e creare delle caste.
Concordo con te, solo nel paganesimo e nel satanismo vengono riconosciuti i diritti alle donne, e la figura femminile ha il rispetto che merita, non come nelle religioni maschiliste che rilegano la donna a essere inferiore, che dipende dall'uomo,
ed è sottomessa all'uomo.
Penso però che molte donne debbano iniziare a ribellarsi di più,
finchè rimangono legate a certi tipi di religioni, la strada sarà ancora troppo lunga e impervia, si può e si deve fare molto per liberare l'umanità dalle invisibili catene che sono state create da falsi profeti.



8) Ho visto che una tua foto ti rappresenta come Lilith! Piace molto anche a me come archetipo. Vedi Lilith come la metafora della libertà femminile, dopo secoli e secoli di repressione? Più in generale, puoi lasciarci qualche consiglio letterario, di ciò che ti piace leggere, se inerente il mondo dell'esoterismo?

Indubbiamente si, Lilith rappresenta la libertà femminile, la ribellione e il rifiuto di soggiogarsi non solo all'uomo ma anche agli sterotipi imposti dalla società.
La mia lettura preferita è stata il Compendium Daemonii, quindi mi sento di consigliarlo.


 

9) Hai già suonato dal vivo? Puoi raccontarci qualcosa?

Purtroppo hai toccato un tasto dolente, non siamo ancora riusciti a fare live, anche se spesso mi è capitato di ricevere richieste su fb a tal proposito, però finchè non riusciamo a trovare un batterista ed un tastierista per i live, è praticamente
impossibile riuscire ad organizzarci. A tal proposito, approfitto del tuo spazio per chiedere a batteristi e tastieristi, in Italia, possibilmente nel nord Italia, di contattarmi se interessati ad entrare a far parte della band.



10) Prossimi progetti o idee che hai in testa? Puoi anticiparci qualcosa?

Non appena sarà uscito il secondo album inizieremo subito a lavorare a del nuovo materiale, nel frattempo cercheremo di promuovere Lux In Tenebris - Divide Et Impera, ma non vogliamo restare fermi, preferiamo iniziare subito a lavorare a nuove idee.

 

11) Augurandoti di farti conoscere sempre di più all'estero (così saremo ricordati anche per Evil Lucifera e non sempre e solo per "il paese di Cristina Scabbia..."!!!), ti saluto e ti ringrazio! Concludi a tuo piacimento la nostra intervista!

Grazie per il bellissimo augurio! Certo non è cosa facile, come ben sai, aldilà dell'essere donna, per farsi conoscere a quei livelli è decisamente necessario proporre un genere di musica certamente più commerciale rispetto al black metal, e ovviamente non ho alcun intenzione di scendere a nessun tipo di compromesso, va bene così, quel che viene è ben accetto, senza ovviamente rinunciare alla mia identità.
Ti saluto e ti ringrazio per il tempo e lo spazio che mi hai dedicato, e ringrazio chi leggerà l'intervista, ciao a tutti! \m/