La collina degrada ripida entro la verde bruma boschiva, l’incerta foschia della primavera. L’aria più alta sembra discendere lentamente. Un sentiero luccica e va a perdersi tra le fitte piantagioni di abeti, oscuri alberi riluttanti in strati minacciosi, fin laggiù, dove i pioppi scintillano debolmente. Le foglie dei pioppi, d’un pallido giallo ramato, sono ancora tutte avvolte nella loro guaina. Sotto la morbida luce grigia delle nuvole di prima mattina, risplendono di una loro perpetua luminosità. Sono ormai sufficientemente grandi da ondeggiare appena alla brezza che si leva, dondolandosi sui piatti steli come bronzee farfalle. Il sentiero si addentra in boschi di querce contorte ed esili betulle argentee. La verde luminosità delle foglie è invitante. Un cuculo lancia il suo richiamo, immerso nel primo caldo estivo.

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