Recensione a "Il Nero Monaco di Satana"
"Il Nero Monaco di Satana" di Frank Graegorius [pseudonimo di Libero Samale]
Trama: Un "coven" dedito a satanismo e macabre sfide conosciuto come "Il Club dei Nove", in Scozia, organizza una scommessa: chi riuscirà a rubare un teschio appartenuto ad un diabolico monaco alchimista e mago, Fra' Raimondo Malaspina, autore del libro malefico "De Mysterio Satanico atque de lapide philosophorum ad maleficos usus utenda", "Intorno ai misteri di Satana e alla pietra filosofale da usarsi per scopi malvagi", potrà ottenere immensi poteri in magia nera e il corpo della bellissima Dolores come ricompensa sessuale. Archibald Lancaster, aiutato da un inquietante hippy chiamato Hoppo, riesce a vincere la scommessa. Da quel momento, da quando il teschio viene portato al castello sede del "Club dei Nove", iniziano anche gli omicidi...
Le pagine più belle: 55-59-60
"Sei una medium anche tu, Dolores, ecco tutto. Perché tanta paura? Molti hanno la doppia vista... anche Lucille."
"Non è per questo, Archie. Il fatto è che nello specchio ho visto anche qualcos'altro. Una figura orribile, avvolta in un saio nero col cappuccio. Una figura d'inferno... che sghignazzava, sghignazzava come una jena. E sul cornicione, subito prima che si sfasciasse lasciando cadere la statua, un orribile mostriciattolo con le membra rachitiche, la testa tonda e crespa, il naso faunesco. Aveva gli occhi che sprizzavano fuoco sulfureo e una bocca oscena... Due ali da pipistrello dietro le spalle... Che orrore, Archie!"
[...]
Il cadavere giaceva composto. Eppure avevo avuto una strana sensazione, come se qualcosa o qualcuno avesse offuscato la maestà della morte. [...] Mi parve, ma forse fu un'illusione, che un animale trasparente, o una larva senza corpo, attraversasse la camera piegando le fiamme dei ceri e sfiorando il volto del morto i cui lineamenti, prima composti e sereni, ne furono stravolti. L'ombra del naso palpitava sulla guance scavate. A un tratto una grossa farfalla notturna, di quelle grosse e nere chiamate Acherontie, svolazzò nella stanza e andò a posarsi sulla fronte del morto. [...] Con gli occhi sbarrati, la fronte madida di sudore, mentre James continuava a russare, restai immobile a osservare quell'orrenda bestia, simbolo di morte e dannazione, che agitava le antenne sulla pelle cerea. Dai suoi piccoli occhi dorati sembravano schizzare lampi di pura malvagità. Poi la farfalla si ingrandì, divenne enorme, le ali spiegate presero l'aspetto di un mantello nero o... di due enormi ali da pipistrello. Il volto mostruoso della farfalla divenne quello d'un demonio dallo sguardo giallo di odio, i cui artigli penetravano profondamente nel petto del cadavere alla ricerca del cuore che più non batteva. Seguirono uno sghignazzamento e un gemito. Mi parve a un tratto che la parete di fronte, tappezzata di velluto nero a lacrime d'argento, s'aprisse e che una crepa nel muro mi palesasse un altro mondo, inaccessibile ai mortali e dominato da potenze demoniache.