"Un Magico Halloween" (recensione)

Trama: Pare che la leggenda del "Pasticciere Fantasma" sia nata in seguito ad un incidente avvenuto a Whitefalls la sera di Halloween del 1910. Secondo la leggenda, chi vede passare l'uomo con il carretto non lo deve raccontare a nessuno altrimenti farà una brutta fine...

Commento di Lunaria: Incredibilmente, pur essendo pensato per bambini dai 9 anni in su, questo "Un Magico Halloween" non solo ha diverse pagine con elementi sepolcrali che sembrano prese da un'elegia cimiteriale alla Gray (!) ma riecheggia pure quell'atmosfera alla "Leggenda di Sleepy Hollow" di Washington Irving e "Il Popolo dell'Autunno" di Bradbury, il che significa che se riscritto togliendo gli orpelli infantili e calcando la mano sull'horror, sarebbe pure un romanzo per adulti!

"Ebbe un brivido di paura, perché sapeva che non si trattava solo di una leggenda. Lesse: un giorno un pasticciere, Nathan Samuel Kert, preparò delle ciambelle alle mandorle. Mentre sgusciava le mandorle, un frammento di guscio cadde nell'impasto. Il pasticciere infornò le ciambelle, quando furono ben cotte le pose sul carretto e iniziò il suo giro nel villaggio per venderle. Girò, girò... arrivò sera, la sera del 31 ottobre, la sera di Halloween. Quando passò davanti al cimitero il pasticciere vide una vecchia maga. Le vendette l'ultima ciambella rimasta. Ahimé, era il dolce che conteneva il frammento di guscio... così, quando la maga lo assaggiò, si scheggiò un dente. La vecchia furibonda maledì il pasticciere. Il suo cavallo si imbizzarrì e il carretto si rovesciò, travolgendolo... Secondo questa leggenda, chi racconta di aver visto il Pasticciere Fantasma fa una brutta fine. Il cadavere del pasticciere sarebbe sepolto nel lato nord del cimitero di Whitefalls. Si dice che il mistero di questo spettro sia in qualche modo legato alla tomba stessa... La prima persona a raccontare di aver visto il fantasma fu James Grey, nel novembre del 1910, poche settimane dopo la morte del pasticciere. Grey, un giovane ragioniere in ottima salute, scomparve a causa di una malattia misteriosa pochi giorni dopo aver parlato del fantasma. Grey raccontò che, quando lo vide, il pasticciere cantava questa canzone-indovinello: "Dove sono sepolto? Non dove credete. Se aprite la mia tomba, non mi troverete... Cercate il mio sepolcro il cima alle colline. Fieri lo proteggono tanti rami di spine... ma il ritrovamento solo sarà fatto se il gufo vi mostrerà il punto esatto. Ah, piango lacrime amare, sul mio carretto sono costretto a vagare... Tre mi imprigionano, un trio mi libererà, un Grande la pace mi restituirà"

"Quando ancora era in vita, senza volerlo offese una maga molto potente. C'è un dettaglio che ancora forse non sapete... lei per vendicarsi gli lanciò una tremenda maledizione: "Farò in modo che la tua tomba sia vuota, e che tu debba vagare nella notte, al freddo e al gelo, non trovando mai pace..." [...] Infatti, la tomba di Kerr è vuota. Lui non è sepolto nel cimitero, come molti credono... ma sulla Collina del Corvo! [...] Fuori dal villaggio, vicino alla fattoria abbandonata. Dietro a quella fattoria ci sono delle grandi pietre antiche. I contadini un tempo credevano che avessero poteri magici e proteggessero il raccolto."

"A un certo punto abbandonarono la stradina per prendere un viottolo che portava alla Collina del Corvo. Qui sorgeva una fattoria abbandonata: i vetri alle finestre erano rotti e la porta d'ingresso sfondata, il tetto era coperto di muschio e rampicanti. [...] Piante selvatiche crescevano un po' dappertutto, in un angolo c'erano un giogo di legno e vecchi finimenti da cavallo. I ragazzi fecero il giro della fattoria e si ritrovarono sul retro, che dava sui campi di erba medica. Notarono una macchia di piante spinose. Louisa mormorò, sottovoce: "Cercate il mio sepolcro in cima alle colline, fieri lo proteggono tanti rami di spine..." Videro subito le pietre magiche: erano enormi, alte e strette, parevano guardiani di pietra. Le pietre erano tre, disposte in modo da formare un triangolo."

"Si guardò intorno, cercando di ritrovare la strada da cui era venuto, ma la pioggia era così fitta che non riusciva a vedere nulla... Intanto era sorta una nebbia densa e biancastra che rendeva il cimitero ancora più lugubre [...] Cominciò a costeggiare il muro, ma all'improvviso scivolò in una pozzanghera di fango. Rialzandosi notò una piccola cappella."


Nessun commento:

Posta un commento