Masaniello

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"L'Italia non fu considerata parte dell'impero spagnolo ma terra di conquista da sfruttare": così scriveva uno storico dell'epoca.

La frase sintetizza il malgoverno che la Spagna tenne in Italia per 150 anni, quando Carlo V di Spagna, nel 1530, fu incoronato re d'Italia; vinta la Francia, nel 1557, anch'essa interessata ad impadronirsi dell'Italia, la Spagna estese il suo dominio su quasi tutta la nostra penisola.

Le risorse italiane venivano derubate dagli Spagnoli che le usavano per mantenere l'esercito e la flotta; la Spagna vietò anche l'esportazione ed impose tasse e dazi a cui era sottoposto il popolo; i nobili che giuravano fedeltà al regime spagnolo erano "esentati dal pagamento delle tasse". 

Molti ricchi cittadini pagavano il governo spagnolo per poter ottenere "dei titoli nobiliari", perché la Spagna, avida di denaro, li vendeva a chiunque potesse pagarli. Nel frattempo, le attività commerciali ed industriali andarono incontro ad una decadenza continua.

A peggiorare le condizioni di vita del popolo italiano ci fu la peste, scoppiata a Milano nel 1630 che sterminò oltre la metà della popolazione.

L'oppressione del dominio spagnolo suscitò nel popolo italiano un grande malcontento. Scoppiarono diverse rivolte nelle città, ma vennero represse crudelmente dagli Spagnoli. La più violenta fu quella di Napoli, nel 1647.

Fu capeggiata da un giovane pescivendolo amalfitano, Tommaso Aniello, detto Masaniello.


Preso alla sprovvista, il vicerè spagnolo accolse le richieste dei rivoltosi: formò un governo popolare e nominò Masaniello "capitano generale del popolo"; ma si prese la rivincita: con l'aiuto di una flotta spagnola domò la rivolta e impose di nuovo la sua volontà.

Anche le insurrezioni di Palermo (1647) e Messina (1674-1678) furono represse.

L'insuccesso delle rivolte fu dovuto al fatto che il popolo italiano non si unì mai per cacciare dalla patria lo straniero oppressore, nonostante l'appello del papa, Paolo IV, che rivolse ai principi italiani nel 1556, esortandoli a combattere l'invasore: "Se non ascolterete la mia voce, mi consolerà almeno l'idea di aver parlato per una così nobile causa e penserò che un giorno si dirà che un italiano, un vecchio che ha un piede nella tomba, aveva l'anima piena di questo glorioso proposito."

La lunga guerra combattuta dal 1700 al 1713 tra Francia e Spagna da una parte e Inghilterra, Austria e Olanda dall'altra non fu favorevole alla Spagna. A pace conclusa, nel 1714, essa perdette tutti i suoi possedimenti italiani.

Aveva fine così la lunga dominazione spagnola in Italia, iniziata nel 1559.

Successivamente, gli italiani ne subirono altre due: quella austriaca e...






Vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/10/i-contadini-e-le-contadine-che-hanno.html


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