Lo Stemma di Parabiago: il significato del Gallo

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Probabilmente le insegne araldiche fecero la loro comparsa all'epoca delle crociate, sui gonfaloni, bandiere, scudi e gualdrappe. I Comuni sfoggiarono gli stemmi quando assunsero una certa autonomia: sotto il "signum" la cittadinanza si riconobbe, fino a professare attraverso il simbolo la volontà di "vivere" la città.

A differenza degli stemmi "parlanti" come quello di Genova ("Janua", porta) o Mortara (il mortaio), Parabiago ha, nello stemma, un gallo, un animale sempre rappresentato di profilo, in araldica.


Il gallo è collocato ai piedi di un albero di "verde nodrito", che rimanda ad un'origine celtica oltre che alla fertilità del suolo, e in araldica significa ordine, grandezza: il canto del gallo, simbolicamente, evoca il Sole, cacciando via le tenebre; per questo motivo era considerato "banditore del giorno, sentinella della notte profonda, conforto notturno ai viaggiatori" da S. Ambrogio; nel riferimento evangelico, S. Pietro rinnega Cristo prima del canto del gallo; nell'antichità pagana era associato a Esculapio.

Nello stemma di Parabiago vi è anche un albero, che potrebbe rimandare alle distese di boschi del passato; e così l'accoppiata Gallo-Sole-Albero rimanda al cammino dell'uomo verso la Natura, la purezza, l'Illuminazione.

Nota di Lunaria: più suggestiva un'ipotesi che ho trovato su un libro degli anni '50

"[Il gallo] trova riscontro in quella statuetta di bronzo scoperta nel 1712 in prossimità del paese, che gli scopritori ci descrivono in atteggiamento guerresco con l'elmo in capo e le mani appoggiate l'una sopra un gallo, l'altra intenta a sostenerne il manto. In altri termini il gallo può benissimo alludere alle origini celtiche del borgo, la Gallica Gens (...) Il Gallo in araldica significa vigilanza, ordine, vittoria, prodezza e ben si presta a rappresentare Parabiago che al tempo dell'impero romano doveva essere un forte presidio di soldatesche dislocato ai piedi delle prealpi e alle porte della cisalpina Mediolanum."


APPROFONDIMENTO: SIMBOLISMO DELLA GALLINA E DEL GALLO

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La gallina è simbolo di protezione materna per la difesa nei confronti dei suoi piccoli, ma anche (soprattutto tra i popoli europei) di stupidità per la facilità con cui si spaventa. Il Vangelo secondo Matteo riporta le seguenti parole di Cristo: "Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!" (Nota di Lunaria: è uno dei pochissimi simbolismi femminili usati nel Vangelo)

Durante il Medioevo la grammatica, che faceva parte delle arti liberali, era raffigurata come una gallina che covava le uova, per evocare la diligenza necessaria allo studio.

Tra i popoli africani la gallina è considerato un animale mediatore tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti, perciò essa è presente in numerosi riti iniziatici o sciamanici. 

Nota di Lunaria: Cerridwen è una Dea che può trasformarsi in gallina nera.

Il gallo è legato al sole, di cui annuncia il sorgere mattutino. è un portafortuna che allontana le influenze maligne della notte. Come elemento mascolino è fecondo e generatore. Nella mitologia greca il gallo è animale celeste che è posto vicino a Latona madre di Apollo, il Dio del Sole e di Artemide, Dea lunare. Il volatile veniva sacrificato ad Asclepio, Dio della medicina; Socrate prima di morire ricorda a Critone di sacrificare un gallo al Dio. Anche nel Voodoo si sacrificano galli, ed è l'animale di Maman Brigitte.


è associato anche a Mercurio in quanto guida le anime dell'aldilà. 

Il suo canto allontana vampiri, streghe, spettri.

Nel "Libro di Giobbe" è simbolo di intelligenza, dono di Dio "che annuncia la luce del mattino". Legato all'esperienza di san Pietro che rinnega Cristo "prima che il gallo canti", è simbolo di pentimento e memoria. Anche nell'islam il gallo "chiama i fedeli alla preghiera". Connesso al cielo e al vento, il gallo compare nelle banderuole.

In Africa è l'animale specifico per i sacrifici agli Dei, il suo sangue nutre le potenze divine e pacifica i defunti. Nel mondo greco romano era sacrificato nei rituali domestici. L'uso di mangiare pollame durante le feste risente di tali significati simbolici.

Nota di Lunaria: Bahuchara Ma, una Dea Guerriera, cavalca il gallo. Attualmente, è considerata la patrona delle persone che hanno cambiato genere di appartenenza (Hijra) e adorata nei molti santuari di Gujarat.



Vedi anche https://intervistemetal.blogspot.com/2023/03/la-patera-di-parabiago.html


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