Quel piccolo pezzetto di terra che è la mia vera Patria

Non sono più italiana, nel senso, non mi interessa più fare parte di quella che oggigiorno è "L'Italia" (il nome è un altro, in realtà). Sono stata privata di tutti i diritti, hanno danneggiato la mia salute psicologica e fisica, probabilmente non arrivo neanche ai 36 anni, per lo meno, non ci arrivo "sana e con i diritti". Se crepo a 36 anni, di logoramento, scriveranno che sono crepata di covid, anche se vengo assassinata da tizio, caio, sempronia, o meglio, dai loro provvedimenti. 

Non mi interessa far parte di questo nuovo "Paese" che ha cancellato la Costituzione, ha usato il ricatto, la paura, l'estorsione, il terrorismo pandemico per sottomettere i cittadini (peraltro, danneggiandoli) e si spaccia pure per "tutore della salute collettiva". 

Non ho più patria, insomma, sono apolide. La mia vera Patria era quella degli Alfieri e dei Foscolo, dei Giambattista Marino e dei Tarchetti, ovvero un Paese che non esiste più. Tutti questi italiani si stanno rivoltando nella tomba a vedere cosa oggigiorno è "l'Italia" (https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2017/07/vittorio-alfieri-vita-e-commento-alla.html

Ma c'è ancora un piccolo pezzetto di Italia, della mia vera patria, che resiste a questo scempio abominevole: è un pezzettino di terra, dove ha attecchito un germoglietto di Gigaro (Arum maculatum) che ho amato fin dal principio con tutta me stessa. Il 27 ottobre, precisamente. Mi sono illuminata di immenso a vederlo spuntare, fin da quando era una tenera virgoletta verde, che spuntava appena appena dal terreno... quando, dopo qualche settimana, ha aperto la sua prima fogliolina di quel bel verde così intenso che è la caratteristica tipica di questa pianta.

Sono passata domenica 28 Novembre, a vedere se era ancora lì.

Sì, è ancora lì. è cresciuto. Sono spuntate due foglioline. Parzialmente divorate da qualche bruco, ma il mio gigaretto è lì, che cresce.

Quel pezzettino di terra è tutto quello che mi resta, come suolo, come Patria. è l'unico pezzettino di Patria che sia "mio", che non è contaminato da questo orrore che ci sta avvelenando giorno dopo giorno.

Insomma: per farla breve, non ho più Patria, il Paese nel quale ero nata, 35 anni fa, non esiste più. Vivo, contro la mia volontà, in una "Nazione" che non amo e che mi sta annientando giorno dopo giorno. Sta annientando tutti, in realtà, anche chi obbedisce felicemente pensando che si tornerà presto alla normalità proprio obbedendo (https://intervistemetal.blogspot.com/2021/11/tacito-e-la-prevenzione.html) Non tornerete più alla normalità, voi sudditi, neanche se obbedite.

Non ho più Patria, ma mi è rimasto quel pezzetto di bosco che è la mia vera Patria. 

Tutto il resto è 

Mi spazzerete via, sicuramente, tanto più che questa volta non ho neanche le armi psicologiche per resistervi, dal momento che avete in mano l'unica cosa che può devastarmi. Mi spazzerete via con qualche provvedimento legislativo che sarà applaudito dai sudditi obbedienti (che hanno applaudito anche a tutte le altre violenze e discriminazioni invocando Bava Beccaris ma poi il 25 novembre hashtaggano dicendo che "basta violenza sulle donne" https://intervistemetal.blogspot.com/2021/11/25-novembre-il-femministicamente-trendy.html magari dopo che alla sottoscritta hanno augurato un "forced sex in modalità clinical"... che poi è la roba che mi tocca sentire dai commentatori di youtube), ma il mio gigaretto non lo spazzerete via, e continuerà a crescere, diventando alto e forte. 


Una piccola parte di me, che vive e cresce libera in quel pezzetto di bosco che non troverete mai con nessun "marchio verde, satellite, microchip" o qualsiasi altro mostro tecnologico userete per controllare i sudditi.

Non potrete trovarlo, non potrete neanche distruggerlo. Anche se vi piacerebbe. 

Siete riusciti a toglierci tutto, persino il diritto di passeggiare. 

Non toglierete al mio gigaretto il diritto di crescere libero e forte. Lo avete tolto a me (noi) ma non a lui.

Crescerà, nonostante il vostro totalitarismo draconiano spadroneggi indisturbato stritolando milioni di persone. Crescerà, e con tutta la vostra potenza, non potrete neanche ucciderlo. 

Non siete così onnipotenti, dopotutto, visto che non potete cancellare dalla faccia della Terra il mio piccolo gigaretto, così amato dalla sottoscritta che gli ha fatto da mamma, e ancora così piccino. Eh già: tutto il vostro sfoggio di onnipotenza NON PUò sradicare quella virgoletta verde che ha aperto le sue prime due foglioline in questo Novembre 2021.

Il mio gigaretto, con il suo bellissimo verde brillante, pieno di vita, che cresce in quel pezzettino di terra che è la mia Patria, sconfigge il vostro malefico "marchio verde" che gronda sangue. https://intervistemetal.blogspot.com/2021/11/victor-hugo-e-il-capestro-rosso-sangue.html

A breve, mi toglierete anche il diritto a salire su un pulman e ad uscire di casa.

Resterò segregata, sì.

Ma se sopravvivo a questo totalitarismo sanitario, tornerò in quel pezzettino di terra, la mia vera Patria, e quando tornerò il mio gigaretto sarà cresciuto, forte e rigoglioso. Lo rivedrò, pieno di foglie e fiorito, al culmine della sua bellezza. Diventerà così, da adulto, più o meno verso aprile 2022:

Perché, dopotutto, la vostra onnipotenza e tirannia tutta soldi e repressione NON può, neanche se volesse farlo, cancellare il mio Gigaro dalla faccia della Terra.

Lui è lì e resterà lì, anche se voi riuscirete a spazzare via la sottoscritta (e quelli come lei). 

Quella tenera virgoletta verde smeraldo è lì, e sopravvive al vostro orrore. E il mio cuore e la mia anima sono lì con lui e resteranno lì con lui, all'aria aperta, anche quando mi avrete segregato privandomi della libertà di poter camminare.


P.S qui trovate "la foto fase per fase" del mio primo Gigaro, che ho coltivato in vaso https://intervistemetal.blogspot.com/2020/04/24-aprile-2020-il-mio-gigaro-e-sbocciato.html

AGGIORNAMENTO DEL 2 APRILE 2023: Alla fine è sopravvissuto, come me






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