Figli del Diavolo: bambini, bambine e ostetriche perseguitati dall'Inquisizione


In base ad una legge penale di Carlo V, gli stregoni possono essere condannati a morte solo se colpevoli di "malefizio diabolico dimostrato" e per "aver nociuto a più persone". Ora, a Lindheim e in molte altre parti della Germania, si condannarono e si bruciarono migliaia di persone per semplice patto col Diavolo e partecipazione al sabba.
Nel Seicento la stregoneria è ritenuta rinunzia alla fede della chiesa e il patto col Diavolo è considerato contemporaneamente eresia e apostasia. E come tale, merita il supplizio.
Il gesuita del Rio si esprimeva così: "Le streghe sono da uccidere anche quando esse non hanno fatto morire nessuno col veleno, anche quando esse non hanno nuociuto né alle messi né agli animali, anche quando non sono negromanti: basta abbiano fatto un patto col Diavolo e frequentino abitualmente il sabba."
Un altro fatto particolare ai processi anti-diabolici tedeschi è l'incriminazione dei ragazzi, specie dei figli delle streghe, reputati figli del Diavolo.
Nelle vicinanze di Bingenheim, nel 1664, alcuni fanciulli, scolari dai 10 ai 12 anni, si bagnano, in un giorno d'estate, nella Nidder. Uno di questi, per divertirsi, prende dell'acqua e la lancia sui compagni dicendo "In nome del Diavolo, ti battezzo". Qualcuno ode la frase e corre a denunciarla all'autorità. Ne nasce un processo spaventevole. Si arrestano i fanciulli, i loro padri e le loro madri, si interroga, si tortura, si brucia. Trenta persone muoiono sul rogo. Anche i ragazzi sono arsi? Si ha ragione di crederlo. Tuttavia bisogno aggiungere che a Lindheim tre fanciulli di 8 anni, arrestati per avere osato assistere al sabba con le loro madri, sono condannati a morte, ma l'autorità crede sottoporre, prima dell'esecuzione, il caso all'Università di Rintel: "Occorre bruciarli?" I sapienti dell'Università dopo aver deliberato lungamente giudicano, nella loro alta saggezza, che non è assolutamente necessario far arrostire quei piccini per la più gran gloria di Dio e pronunciano la seguente decisione, che tutti i giorni quei ragazzi verranno tenuti in preghiera.
è curioso osservare che in Germania le ostetriche sono particolarmente sospettate di avere relazione con Satana. Non è raro il caso di molte levatrici accusate di aver morire il nascituro prima del parto per prevenire il battesimo e regalare così un'anima al Diavolo. Nel Malleus si proclama che le ostetriche sono le peggiori nemiche della fede cattolica "Nemo fidei cattolicae amplius nocet quam opstetrices"
A Lindheim nel 1664 vennero condannate e bruciate sei povere donne alle quali la tortura "aveva fatto confessare" che esse avevano dissotterrato, cotto e ridotto in polvere un bambino, nato morto. Il corpicino era però stato ritrovato intatto nella bara, dopo la sentenza di condanna. Ebbene, le sei sventurate vennero bruciate ugualmente, dopo che i testimoni erano stati diffidati a conservare, e ad ogni costo, il silenzio.
Nella Germania del Seicento, fanatismo, cupidigia, crudeltà e ferocia formavano un tutto inscindibile.


FOTO PAGINE (ONDE EVITARE CHE QUALCHE CRISTIANO STRILLI CHE "NON è VERO NIENTE! TE LO SEI INVENTATO TU! NON HAI MAI LETTO UN LIBRO!")









ALTRO APPROFONDIMENTO, tratto da


Streghe di ieri, streghe di oggi

Questo è un libro di streghe. Ma, attenzione: questo non è il solito libro di stregucce, di streghine, di stregacce con deliziosi foruncoli verdi, artigli laccati di blu e convegni, pentolini, merende, dolcetti velenosetti, pipistrellini addomesticati. Questo è un libro di streghe vere, che riporta il clima di orrore di una tenebrosa storia vera, che ci riconduce entro la memoria nascosta di carceri, torture, processi, roghi, menzogne. Ci fu un periodo in cui, tanto nella vecchia tenebrosa Europa, quanto nella nuova, lucente America, si catturarono streghe, si torturarono streghe, si fecero confessare streghe, si bruciarono streghe.
C'erano fra queste donne anche non poche bambine; per esempio nei processi delle streghe di Salem, in America, compaiono bambine e lo strazio che si prova nel leggere quelle deposizioni è uno strazio davvero indicibile.
In un certo senso questo è un libro raro: capita raramente che i giorni, le notti, la fame, gli incubi, le torture, i pensieri, i timori di una strega bambina siano raccontati con tanta precisione, ma anche con tanta accorata partecipazione.
Impressiona, soprattutto, l'attenzione scrupolosa ai momenti e alle componenti della vita materiale: ci sono le zuppe e ci sono i pizzi a tombolo, ci sono i topi, le torture ben precisate, c'è la fabbricazione del burro. Onestamente, finalmente deve essere così anche in un libro per giovanissimi.

Anche oggi gli storici sono molto divisi a proposito delle streghe, molte sono ancora le domande, molte le interpretazioni polemiche, divergenti (tra cui quelli che negano che la chiesa abbia commesso crimini. Ma che dire di quelli che idolatrano i dittatori genocidi tipo Pavelic, https://intervistemetal.blogspot.com/2019/07/la-dittatura-cattolica-di-ante-pavelic.html
Su alcuni punti, però, gli storici concordano: queste donne, queste bambine, queste vecchie, queste ragazze venivano catturate e colpite perché diverse, perché stavano appartate, perché non seguivano in modo obbediente, preciso e ossequioso gli ordini, gli usi, le intimidazioni delle comunità in cui vivevano.
Anche oggi i diversi, gli strani, quelli che non ci stanno, vengono puniti, anche se non si fanno più roghi veri, ma solo roghi finti.

Nota di Lunaria: infatti, contro i non-conformi al sistema si usa la violenza psichiatrica... vedete l'analisi che è stata fatta qui:

https://intervistemetal.blogspot.com/2018/08/i-crimini-della-psichiatria-raccolta-di.html

C'è il procedimento dell'esclusione, un rogo mascherato, a volte efficace come un rogo vero.
Anche per molti fatti recenti si parla di "caccia alle streghe", ognuno di noi può diventare facilmente una strega: a volte basta non obbedire a un capo ufficio particolarmente cretino. Così, il merito principale di questo libro è di essere davvero "di streghe" nel senso che non si allinea alla moda imperante delle streghettine pustolose. Del resto, sono comunque rari i libri che sanno essere rispettosamente documentati su un'antica quotidianità: per scriverli bisogna studiare molto, confrontare testi, ripensare pagine.
Ma è anche impressionante come, purtroppo, questa storia lontana sembri di oggi, questo ieri ritorni beffardo tra noi. Consiglio di compiere un esperimento: dopo aver letto questo libro, tra rabbia e commozione, provate a ricordarne gli episodi guardando un telegiornale e seguendo le cronache dei quotidiani. Scoprirete delle somiglianze spaventose, vedrete il libro rinascere e crescere in centinaia di episodi.

Gli avversari delle streghe erano gli inquisitori. Avete mai fatto gli inquisitori, voi?
Riflettete bene prima di pronunciare quel NO vibrante che è già sulle vostre labbra.
Siete stati inquisitori ogni volta che avete ceduto all'invidia, alla gelosia, al generico disprezzo, alla maldicenza.
Quando fate un rapido processo ai comportamenti degli amici, quando non ascoltate nel profondo le ragioni degli altri, quando obbedire a un pregiudizio, allora siete inquisitori. Fra i tanti meriti di questo libro raro e insolito c'è quello di non concedere sconti a nessuno: qui c'è il nostro comune passato che penetra nel nostro presente (Nota di Lunaria: sì, magari fosse così. Oggigiorno invece prevale il NEGAZIONISMO con cristiani che ti vengono a dire che l'inquisizione non è mai esistita o non ha mai ucciso nessuno)
E poi c'è anche merito, anche questo molto raro, di chi riesce a rendere avvincente, leggibilissimo, da non poter smettere di andare avanti, un libro tanto pieno di sofferenza, di asprezza, di dolore.
I tanti misteri che circondano la caccia alle streghe non sono chiariti interamente, la ricerca va avanti, forse un giorno sarete proprio voi a risolvere un enigma: infinitamente meglio che schierarsi con gli inquisitori.


***

Il 7 dicembre 1671 Martha Meßnerin, una malgara di Lankowitz, venne deferita al municipio di Graz, insieme a due figlie e una nipote ancora bambina.
Thomas Sagmeister, noto a Lankowitz con il soprannome di "Betenkramer", "Vendipreghiere", e Urban Schober, uomo di fatica del convento, avevano accusato la donna (e le sue discendenti) di stregoneria.


Che perfino le donne anziane fossero sottoposte a spietate torture è dimostrato anche dal caso di Martha Meßnerin. La donna in un primo momento negò, ma dopo essere stata sottoposta al supplizio, legata da funi cui erano legati dei pesi, confessò e infine "si spense" in carcere. (Vicenda simile a quella di Gabrina degli Albeti e di altre donne tipo Bellezza Orsini… nota di Lunaria: https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/giannone-meslier-de-sade-de-la-barre-e.html)
Anche le due figlie furono pesantemente torturate, con l'uso degli "stivali spagnoli", e confessarono anche loro: di aver volato grazie ad un unguento, di aver partecipato al sabba e di aver fatto uso sacrilego di ostie.
Vennero strangolate e bruciate sul rogo nel 1672.

Anche Urschl Meßnerin, di 10 anni, venne condannata a morte, ma per via della giovane età, si stabilì che un'ostetrica le tagliasse le vene e la lasciasse morire dissanguata; la donna prescelta rifiutò l'incarico e la bambina venne risparmiata.

LA TRAMA DEL ROMANZO: Urschl è sola al mondo. Ha male. Ha freddo. Ha paura. La mamma e la nonna sono morte soffocate e poi bruciate sul rogo, come tocca in sorte alle streghe.
E lei, viva per miracolo, vorrebbe morire.
La vecchia Katharina è l'unica che si prende cura di questo povero cucciolo di strega che fa paura a tutti.
E con pazienza e amore tenta la sfida più difficile: restituire a Urschl la voglia di vivere, giocare, essere una bambina come le altre.

La storia di Urschl è basata sui documenti dell'epoca.

QUI METTIAMO LA FOTOGRAFIA DELLA PAGINA, PRIMA CHE QUALCUNO RAGLI CHE "NON è VERO NIENTE, TE LO SEI INVENTATA TU!"


ALTRO APPROFONDIMENTO, tratto da


"Chi erano davvero le streghe? Donne che, dopo aver venduto l'anima al Diavolo, si servivano del proprio potere per fare del male, oppure guaritrici, depositarie di una sapienza tramandata di madre in figlia? Questo incantevole romanzo, ambientato nell'Inghilterra del '600, racconta la storia avvincente e tenebrosa di Issy, una ragazzina alle prese con il lato oscuro della stregoneria, ma anche con quello più benigno e luminoso. Tra crudeli pregiudizi, Sabba notturni, cacciatori di streghe, segreti ed intrighi, Issy riuscirà finalmente a trovare se stessa e a scoprire verità ignorate, mentre le fiamme del rogo si accendono ancora una volta, minacciose, per inghiottire una nuova vittima." 

Qui di seguito, gli stralci più belli:

Si faceva un gran parlare di Dio, ma quel che veramente temevamo era il Diavolo. Le streghe vivevano nei villaggi e nelle fattorie.
Di notte, quando si radunavano per adorarlo, Satana sorgeva dall'Inferno e camminava fra noi, nei campi, nelle brughiere.
Poteva capitarvi, per strada, di sfiorare un uomo che l'aveva baciato solo poche ore prima. Una volta certi ragazzi mi mostrarono un segno sulla collina di Pendle, dove sostenevano che il Diavolo fosse solito andare a passeggio; era l'impronta di uno zoccolo, simile a quello d'una mucca, ma molto più grande. Pochi metri dopo c'erano i resti d'un fuoco. I ragazzi mi chiesero com'era il Diavolo, e dove mi aveva baciato. E quando dissi che non l'aveva mai fatto, non vollero credermi.
"Issy la bruciata!", mi schernì uno di loro. Così, mi chiamavano. Però non osarono toccarmi.    


"Non è stata colpa mia", mormorai. "è successo e basta."
"Tu hai grandi doni, Issy. Devi solo imparare a controllarli."
"Non ho fatto niente..."
"Mi hai salvato la vita."
"Non sono stata io, il cavallo è inciampato, è caduto, era spaventata", balbettai. Ma era inutile. Non riuscivo a convincere me stessa. "Ho visto il fuoco... Il fuoco del sogno", aggiunsi.
"Era lì tutto il tempo."
Di nuovo Iohan annuì: "Quel fuoco è la chiave della tua forza, Issy.
E continua a mettersi fra te e i tuoi talenti che Dio ti ha donato."
"Allora è vero... Sono una strega, proprio come dicono loro."
Iohan sbuffò.
"Che cos'è una strega? Una che dissotterra cadaveri e ammazza i neonati per farne unguenti, e getta il malocchio sulla gente onesta perché non le obbedisce? Tu non fai niente del genere, mi pare."
"Però posso fare altre cose... E tu... Il parroco ha detto che sei una strega... che lo sanno tutti."
"Tu credi che io sia una strega?"
"Non lo so!"
"Chi è una strega? Dimmelo."
Conoscevo la risposta.
"Qualcuno che ha venduto l'anima al Diavolo."
"Allora ti garantisco che non sono una di loro, mai stata e mai sarò... e neppure tu, qualunque cosa dicano gli ignoranti. Non ho niente a che spartire col Diavolo, niente a che spartire col male."

Era chiaro che mi consideravano uno di loro. Possedevo gli stessi loro doni, i doni del dio che adoravano, doni di guarigione e di malattia, di visione e di premonizione.
"In essi non c'è nulla di buono o di cattivo", mi spiegò Iohan.
"Così come si può condurre una vita buona o cattiva, tu puoi usare i tuoi poteri per fare del bene o del male." (...) Quella notte andai a letto con la mente in subbuglio. Qualcuno si sbagliava, o era stato ingannato. Il parroco Holden... Iohan? Non avevo modo di saperlo.