Giano, guardiano delle porte


Dio dal doppio volto, simbolo dell'entrata e dell'uscita, guardiano delle porte e delle soglie nell'antica Roma, non ha un corrispondente nel pantheon greco.



Nota di Lunaria: in un certo senso, specie se il cartomante è uomo, si possono consacrare i Tarocchi a Giano. In particolare carte come la Luna o l'Eremita


che rappresentano il passato e come incide sul presente o sul futuro, mi paiono appropriate a Giano, colui che vede il passato e il futuro contemporaneamente.

Tutte le porte gli erano sacre, perché si credeva che all'inizio di ogni azione fosse raffigurabile come l'attraversamento di una porta e fosse dunque determinante la sua protezione per il buon esito dell'azione stessa. Per il primo mese dell'anno, Ianuarius, ma anche per l'inizio di ogni altro mese e giorno si esigeva la benedizione di Giano. Le spedizioni militari partivano dal Foro Romano, nel venerato tempio di Giano (Ianus Geminus), le cui porte rimanevano aperte in tempo di guerra. Le porte chiuse del tempio simboleggiavano quindi i rari periodi di pace. In quanto Dio della porta (Ianua, Janua) era anche il guardiano dell'ingresso di casa e aveva per attributi la bacchetta del portiere e la chiave.

Nota di Lunaria: un Dio similare a Giano sotto questo aspetto è Legba, che è il guardiano delle soglie tra i due mondi, quello degli esseri umani e quello degli Dei e ha come simbolo la chiave.

Lo si considerava l'intermediario delle conoscenze riguardanti l'agricoltura e la vita condotta in conformità delle leggi e aveva un suo posto nel culto statale. Come guardiano del principio e della fine (semina e raccolto), veniva raffigurato con due volti, ossia con uno rivolto in avanti e uno all'indietro. Oggi "la testa di Giano" rappresenta qualsiasi dualismo e ambiguità, gli aspetti positivi e negativi di un'azione o di una cosa. Sono indipendenti da questo simbolismo romano le maschere rovesciate dell'Africa centrale, fatte di legno e caratterizzate da un'analoga struttura bifronte, dove però un volto è nero e l'altro è bianco.


Altro approfondimento


Immagine del doppio volto rivolto in due direzioni (vecchio/giovane - uomo/donna - passato/futuro) è quella del Dio romano Giano.
Vòlto a sinistra è il passato, come la gobba della Luna calante, a destra il futuro, come l'arco della Luna crescente. In un cartiglio di Luchon (XV secolo) appare un medaglione con l'immagine di cristo sotto le sembianze di Giano bifronte. Ha la corona in testa, come la Luna, ha lo scettro nella mano destra (perché è re) e la chiave nella sinistra. La chiave apre la porta dei cieli e configura la Luna crescente. Anche cristo porta lo scettro regale e la chiave tinta del suo sangue con cui apre ai peccatori la porta della vita. C'è un nesso evidente tra Giano, Janua (porta) e Diana (Luna).
Vedremo ancora la falce di Luna come chiave, sporca di sangue e d'oro (passione o gloria) dopo la discesa agli Inferi (congiunzione Luna-Sole).
Spesso Giano ha due chiavi che corrispondono alle porte solstiziali e quindi alle fasi di stasi lunare (Luna nuova o Luna piena). Le due porte sono la Janua Coeli (solstizio d'inverno, Luna nuova) e la Janua Inferi (solstizio d'estate, Luna piena). L'epoca felice è quella della Luna (o del Sole) crescente e triste quella della Luna (o del Sole calante). La prima è aperta alla chiave d'oro, che è quella dei "Grandi misteri" (paradiso celeste), l'altra della chiave d'argento, dei "Piccoli misteri" (paradiso terrestre).
Poniamo le porte e le chiavi nel grande ciclo lunare. Esse sono agli opposti: nella Luna nuova la porta del cielo è una chiave d'oro (o insanguinata) che apre al semicerchio dell'elevazione (Luna crescente); nella Luna piena la porta infera è una chiave d'argento (o uno scettro) che apre il semicerchio discendente (Luna calante).
Abbiamo incontrato sulle due stesse porte san Giovanni. Il folklore parla di "Giovanni che ride" (27 dicembre) all'inizio della fase crescente e "Giovanni che piange" (24 giugno) all'inizio della fase calante. Dice il Battista: "Bisogna che egli, il cristo, cresca e io diminuisca". Questa idea è espressa nel Taote-king ed è riferita alle alternanze dello Yin e dello Yang.