Cecenia: informazioni utili sul regime (misogino e omofobo!)

Info tratte da


Per un approfondimento sull'antico paganesimo, vedi:
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/credenze-religiose-dei-popoli-del-volga.html

Nota Bene: i Ceceni hanno mantenuto il simbolo del lupo:


che sia una traccia di totemismo? il lupo come animale-totem?

BREVE STORIA DELLA CECENIA, DAL 1500 AL 2019

Da sempre abitato da molte etnie, il Caucaso è sempre stato particolarmente interessante per la Russia, già al tempo degli zar, fino ad arrivare alla Russia sovietica. La Cecenia entrò nelle mire espansionistiche russe già a partire dal '500, e poi tra Seicento e Settecento, sotto la spinta imperialista di Pietro il Grande. Da lì in poi è tutto un ripetersi di spedizioni per domare la popolazione locale, che proprio non ne voleva sapere di sottomettersi allo zar. Furono soprattutto figure di condottieri come Mansur o Shamil che utilizzarono la religione islamica in chiave anti-russa contro l'invasore, lanciando una sorta di "guerra santa" (gazawat in ceceno). Il popolo ceceno non fu mai governato da un potere centrale (non aveva neppure una divisione in classi) perché le varie tribù e clan familiari si autogestivano attraverso un codice di norme consuetudinarie chiamato "adat"; con l'arrivo dell'islam, anche la sharia venne "inclusa" nell'adat.
Uno dei primi genocidi subiti dal popolo ceceno lo si deve allo zar Alessandro I, che nel 1816 inviò il generale Ermolov a conquistare la Cecenia, dandogli ordine di uccidere chiunque vedesse: uomini, donne, bambini, vecchi. Fu una vera e propria pulizia etnica (le donne vennero anche rapite come schiave sessuali), il generale venne acclamato come un eroe in patria e i ceceni non dimenticarono mai questo affronto: seppur la Russia uscì vincitrice occupando quella zona del Caucaso, le ribellioni cecene non furono mai domate del tutto, anzi, con l'arrivo della rivoluzione bolscevica le spinte indipendentiste si fecero più forti, tanto che il 23 febbraio 1944 Stalin dà ordine di deportare l'intera popolazione cecena (accusata di collaborare con i nazisti) caricandola a forza su treni merci e fatta viaggiare senza acqua né viveri fino al Kazakistan e alla Siberia. Sarà solo nel 1957 che il Soviet Supremo dell'URSS sancisce per decreto la rinascita della Repubblica socialista sovietica autonoma della Cecenia-Inguscezia.
A partire dal 1991 riprende il conflitto Russia-Cecenia: da una parte, le spinte nazionaliste-separatiste cecene, dall'altra il potere russo egemone. Nel 1994 il presidente russo Eltsin dà ordine di invadere la Cecenia: inizia la guerra. 



Il 14 giugno del 1995 dei guerriglieri ceceni comandati da Basaev prendono in ostaggio 2 mila persone che si trovano in un ospedale di Budionnovsk, cittadina della Russia. Il 23 ottobre a Mosca, un gruppo di ceceni fa irruzione nel teatro di Dubrovka e prende in ostaggio più di 700 persone; Putin dà ordine di intervenire con il gas venefico: muoiono 100 ostaggi. Il mondo apre gli occhi sul terrorismo islamico di matrice caucasica mentre il leader dei terroristi ceceni, Basaev, fa sapere di avere "un plotone di donne martiri" pronte a farsi esplodere in nome della "guerra santa" contro la Russia.
Come mai l'Europa non fa o non dice molto?
è proprio perché Putin gode di ottime amicizie tra i politici e governatori europei, che si glissa sulle violazioni dei diritti civili. In più, non vi è un'informazione giornalistica indipendente: i pochi giornalisti che sono riusciti a raccogliere del materiale sono stati uccisi (Natal'ja Estemirova, Anna Politkovskaja) e anche le organizzazioni umanitarie trovano scarso ascolto: e così le fosse comuni (zacistki), i rastrellamenti alla ricerca dei militanti separatisti, i matrimoni di spose-bambine (la 17enne Kheda Goilabieva, data in sposa contro la sua volontà ad un uomo di 50 anni, amico di Kadyrov), donne che vengono picchiate e minacciate se "osano chiedere pari diritti", attivisti e liberi pensatori minacciati e uccisi, e negli ultimi tempi la persecuzioni contro gli omosessuali (sequestrati, segregati in un casermone-lager e torturati), sono la realtà di tutti i giorni, in Cecenia.


PAROLE CHIAVE PER CAPIRE LA CECENIA:

Adat: codice orale di norme consuetudinarie per la regolamentazione della vita quotidiana in famiglia e tra i clan. Questo codice di leggi regolava la condotta della vita comunitaria in Cecenia e in altri paesi del Caucaso. I Lamkersts erano, invece, le usanze pagane proprie degli altopiani. L'Adat definiva come dirigere le dispute di sangue, l'ospitalità, il ruolo delle donne, il rispetto degli anziani, il concetto di vendetta ecc. L'Adat suppliva alla mancanza di un potere centrale e statale. Lo stesso corano è stato riadattatato a seconda di certe consuetudini dell'Adat.

Nota di Lunaria: simili codici di "leggi e d'onore" erano presenti anche in Albania (Kanun) e presso i Pashtun dell'Afghanistan.

Ichkeria: è il nome ceceno della Cecenia. Deriva dal turco "icker", terra. La lingua cecena, il Nokhchiin Mott, appartiene al gruppo Nakh, un ceppo caucasico molto antico ma del tutto isolato; è parlata di circa 900 mila persone (stima aggiornata al 2004); l'uso scritto è recente, fino al 1925 si usava l'arabo, mentre il ceceno veniva solo parlato.

Petrolio: è la causa principale del conflitto russo-ceceno; la Cecenia non ne ha moltissimo, ma ha una collocazione strategica a ridosso dei grandi giacimenti petroliferi del bacino del Mar Caspio e sul suo territorio passa l'oleodotto per il trasporto del greggio caspico verso la Russia.

Diritti umani: una pratica tipica del regime è quella di "far sparire" gli oppositori o chiunque, a torto o ragione, sia sospettato di essere un separatista. Nell'agosto del 2003 si registravano 400 sparizioni e si scoprirono 49 fosse comuni con resti di 3mila civili.

Condizione della donna e donne-kamikaze:  vengono chiamate "shaidkhi", versione russa del termine arabo "shahid", "martire". Le donne cecene terroriste sono sempre state una particolarità del terrorismo islamico caucasico. Sono quasi tutte donne orfane o rimaste vedove (in gergo vengono chiamate "vedove nere"), donne che hanno perso un fratello, un marito, il padre, oppure donne violentate  che sono diventate un disonore per la famiglia e si possono sottrarre alla vergogna e all'uccisione solo col silenzio o trasferendosi lontano. L'immolarsi, l'uccidere i russi, viene vista come una "riabilitazione" agli occhi della comunità cecena. Comunque, ancor prima degli anni Novanta, alle donne cecene è sempre stato affidato un ruolo nella guerra. Le "Malkh-azni" ("coloro che portano la voce del sole") erano legate alla tradizione antica che credeva il Caucaso il luogo di origine delle Amazzoni; la Malkh-azni lanciavano la prima freccia e dichiaravano la fine di una guerra alzando un fazzoletto bianco; le "Mekhari" ("guardiane della terra") combattevano vestite con abiti maschili e si sposavano solo dopo aver compiuto un atto coraggioso.
Attualmente, le donne sono obbligate a portare il velo e sono già successi casi di matrimoni combinati con spose-bambine (rimando ai link che metto sotto) 


A
lcuni estratti di questo ottimo libro 











Qui dei link utili:

sulla storia e la guerra, vedi:

https://it.wikipedia.org/wiki/Cecenia
https://www.balcanicaucaso.org/aree/Cecenia/Cecenia-scelte-di-vita-117611http://www.booksblog.it/post/6794/cecenia-anno-iii-di-jonathan-littell


Violazioni dei diritti civili e persecuzioni:

https://www.nextquotidiano.it/campi-concentramento-gay-cecenia/
https://www.gaypost.it/kadirov-leader-della-cecenia-vuole-eliminare-tutti-gay-dellinizio-del-ramadan
http://www.spyit.it/il-presidente-ceceno-stermineremo-gli-omosessuali-durante-il-ramadam/
https://www.femaleworld.it/cecenia-la-sposa-triste-e-le-violenze-subite/
https://www.femaleworld.it/anna-politkovskaja-vita-e-morte-di-una-giornalista/
https://www.balcanicaucaso.org/eng/All-the-news/Cecenia-le-lupe-di-Sernovodsk-175128
http://www.corriere.it/esteri/10_giugno_09/nicastro-grattacieli-cecenia_55122e3a-738b-11df-8fbb-00144f02aabe.shtml


Per un'analisi storica a quella regione: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/gli-sciti-prima-parte.html

Strage di Beslan: https://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Beslan