Kraanston (Sludge-Thrash Metal)


 
1)  Ciao grazie per avermi contattato! Potete presentarvi ai nostri lettori?

Grazie a te! Il percorso dei Kraanston è ancora relativamente giovane. Il progetto, infatti, nasce via web all’inizio di quest’anno, partendo peraltro da due mondi musicali molto distanti tra loro; ne parlerò tra un paio di domande.


Abbiamo recentemente rilasciato un Demo/Ep, “Dead Eyes”, autoprodotto, disponibile in download gratuito e streaming su Bandcamp.


 

2) Kraanston: un monicker un po' ermetico! Volete svelarci il significato?

“Kraanston” rispecchia semplicemente una certa passione, mia e di Fabio, per  Breaking Bad; è infatti una reinterpretazione del cognome originale di Walter White – Brian Cranston – a cui abbiamo dato un connotato più affine al nostro genere. Alla serie TV abbiamo anche dedicato il tema del brano omonimo, seconda traccia dell’EP.


 

3) Avete avuto altri progetti, oltre a Kraanston. Vorrei chiedervi se è possibile stilare qualche nota biografica. Come mai avete sentito il bisogno di dare vita ai Kraanston? Non avendo sentito le vostre band precedenti non so in che genere possano ascriversi; che differenze intercorrono tra tutti questi progetti che portate avanti?

Differenze? Per quanto mi riguarda, enormi! Come accennato prima arrivo da un frangente che, a confronto, si può dire estremamente melodico. I Selfish Cales, mio progetto primario che al momento sta attraversando un profondo cambio di formazione, rispecchiano i frangenti un po’ più melodici e late ‘60s della psichedelia, con influenze quali Pretty Things, Kaleidoscope, Iron Butterfly o anche solo i Beatles da Revolver a seguire. Attivi dal 2010, i Cales hanno pubblicato due EP e due LP, tutti disponibili su Bandcamp.

Più coerente ai Kraanston il background di Fabio e Stefano, provenienti dai trashers Homicide Hagridden.  Loro invece sono attivi da più di vent’anni, con un sound molto affine a certo Thrash alla Slayer o Kreator. Hanno rilasciato 3 LP e hanno una consistente attività live alle spalle, anche all’estero.

Comune a tutti e tre, comunque, l’esigenza di un nuovo progetto parallelo durante lo scorso inverno: il persistere di problemi di line up nei progetti originari, solitamente dovuti anche a diversi percorsi di vita dei singoli componenti, hanno portato all’esigenza di alimentare la passione musicale in una forma nuova e parallela. Davanti a certi problemi, soprattutto con progetti dal lungo trascorso, c’è sempre un confine sottile tra il dedicare tutte le proprie forze e l’accanimento terapeutico…Con le frustrazioni che ne possono conseguire.

Ad ogni modo, qualche doveroso link:


www.theselfishcales.com

www.facebook.com/HomicideHagridden/

 

4) La vostra proposta si situa tra Thrash, rallentamenti Sludge (per esempio nell'intro di "Tunguska"), ma anche qualche scheggia acida di Death Metal, generi che ultimamente sono un po' relegati nel sottobosco, rispetto ai primi anni '90. Anche la registrazione (vedi pezzi come "Cargo cult") suona volutamente lo-fi. A chi pensate possa piacere la vostra proposta?  Mi verrebbe da citare gli Eyehategod come nome di riferimento. Siete d'accordo?

Collegandomi un po’ alla risposta di prima, i diversi generi di provenienza hanno sicuramente sancito un po’ di eclettismo di fondo; come riferimento prendiamo lo Sludge, ma come hai colto sono subentrati anche altri generi tra cui, soprattutto, il Thrash. In verità anche cenni Fusion e Bluesy, soprattutto nelle più recenti composizioni.

Questa prima release ha un retrogusto lo-fi in quanto autoprodotta, peraltro in tempi piuttosto ristretti. Abbiamo avuto premura di dare un primo assaggio al pubblico dei nostri intenti, e in quanto a feedback e critica i risultati sono andati pure oltre le aspettative che avremmo riposto in una release molto “Demo” quale è Dead Eyes.

Si, con gli Eyehategod hai azzeccato abbastanza. Altri riferimenti possono essere gli High On Fire, o certi Cathedral.


 

5) Che genere di tematiche trattate, nei testi? Cos'è che vi ispira?

Una cosa è certa: ci discostiamo parecchio da certi clichè intorno a guerra e violenza gratuita. Diciamo che sono tematiche a forte rischio banalità e, soprattutto, non mi verrebbero minimamente naturali se lo rapporto al mio vissuto. Ci siamo dedicati, almeno per quanto riguarda queste prime composizioni, ad eventi, luoghi e curiosità storiche che hanno esercitato in me un certo fascino.
Cargo Cult, ad esempio, si riferisce a un culto di alcune tribù melanesiane diffuso nel secolo scorso; queste tribù, nel vedere per la prima volta degli aerei nei loro cieli - e non riuscendo a coglierne l’effettiva natura di quei “corpi celesti” - iniziarono a pensare che si trattasse di messaggi divini. Tale culto ebbe modo di strutturarsi notevolmente; certe tribù iniziarono a costruire aeroplani-fantoccio e piste di atterraggio per attirare in qualche modo l’attenzione di quelle figure messianiche provenienti dal cielo, senza però ottenere gli effetti sperati. (Nota di Lunaria: c'è un libro che parla di questi culti del '900: "Movimenti religiosi di libertà e di salvezza dei popoli oppressi"
di Vittorio Lanternari che ho letto l'anno scorso. Un buon libro!)

Rimanendo sulle curiosità storiche, Tunguska è il nome di una sperduta regione Siberiana in cui, a inizio del ‘900, avvenne un cataclisma; per quanto poco documentato, il devasto avvenuto in delle foreste di quelle zone portò a sostenere che si trattasse di un meteorite, il cui impatto venne calcolato in 10 megatoni e udibile fino a 500 chilometri di distanza. Fu anche oggetto di un videoclip dei Metallica, seppur affrontato in maniera più trasversale: All Nightmare Long, da Death Magnetic.
Continueremo probabilmente in quest’ottica, affascinati da molte storie - più o meno nascoste - del nostro mondo.

 

6) Avete già suonato live o avete in agenda qualche data?

Abbiamo finora tenuto 3 live, esordendo a inizio Luglio e con un ultimo appuntamento circa dieci giorni fa, in occasione dello Stone Psych Fest tenutosi al Daevacian di Bruino (TO). I primi feedback live ci hanno portato finora le soddisfazioni maggiori, e per questo speriamo di poter suonare il più possibile, soprattutto in questo primo periodo di questo recente progetto. Uscire dai confini regionali, ora come ora, è una delle maggiori ambizioni.

 

7) Concludete a vostro piacimento la nostra chiacchierata!

Ringrazio nuovamente Luna per lo spazio dedicato e per la piacevole intervista! Oltre al consueto invito a seguire la nostra pagina Facebook vi invitiamo a dirci la nostra sull’EP “Dead Eyes”; ogni feedback e impressione, in questo primo periodo, è graditissima e preziosa. Potete anche contattarci al nostro indirizzo mail, kraanston@gmail.com